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Risorgimento Firenze

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Focus

La petizione del Comitato Fiorentino: espressione di volontà popolare

04/06/2011 da Sergio Casprini

Government of the people, by the people, for the people. [Leggi di più…] infoLa petizione del Comitato Fiorentino: espressione di volontà popolare

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Patria e Onore

19/05/2011 da Sergio Casprini

Patria ed onore a grandi caratteri sono scritti sulla controfacciata, in alto, dell’Accademia Navale di Livorno, controfacciata che si apre su un grande piazzale , dominato  nella parte verso il mare dalla mole di un veliero ottocentesco interrato. In questo suggestivo scenario si è conclusa sabato 14 maggio la festa dei comitati toscani del Risorgimento con la spettacolare coreografia di un ballo risorgimentale con tutti i ballerini rigorosamente in abiti dell’800.

Precedentemente c’era stata una cerimonia ufficiale di interventi e saluti davanti alle autorità civili e militari con la  consegna tra l’altro da parte del rappresentante  del Comitato Livornese del Bartelloni d’Argento al Generale dei paracadutisti della Folgore per il suo contributo alla promozione dei valori del Risorgimento.

La particolarità o meglio l’eccezionalità di questa scena, dentro un significativo luogo militare,  è dovuta al fatto che  l’esponente del Comitato Livornese proveniva dalle file della sinistra, dall’ex PCI,  mentre i paracadutisti della Folgore erano famosi negli anni ’60 per le risse continue con i portuali di Livorno, accesi militanti comunisti.

Anche Patria ed Onore una volta erano parole che appartenevano al lessico ed ai valori della destra neo-fascista ed invece in questo bel pomeriggio livornese erano sulla bocca di tutti coloro che intervenivano durante i momenti ufficiali della festa a confermare oggi che l’amor di Patria non è né di destra né di sinistra ma è diventato patrimonio comune degli italiani.

Infatti oggi sì è compiuto felicemente il processo di riconciliazione tra il popolo italiano ed  le diverse armi dell’esercito dopo anni  invece di  contrapposizioni ideologiche per cui  le istituzioni militari venivano viste sempre  al servizio di mene reazionarie.

Se la reintroduzione della festa del 2 Giugno e della parata militare ai Fori Imperiali a Roma,  decisa  dal presidente Ciampi,ha  sicuramente favorito questa ritrovata sintonia fra gli italiani ed il suo esercito,  nelle celebrazioni attuali del centocinquantenario dell’Unità d’Italia è stato riconosciuto appieno il ruolo determinante dei soldati piemontesi nel processo risorgimentale, senza ovviamente dimenticare l’apporto dei tanti volontari che hanno lottato per la Patria

L’incontro di Teano tra  Garibaldi e Vittorio Emanuele II  , al di là della retorica del quadretto oleografico,non può per esempio rappresentare simbolicamente questa unione tra  popolo e esercito, tra Patria e Onore?

 

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L’Italia senza la bussola

04/05/2011 da Sergio Casprini

Patria est ubicumque est bene

Cicerone

Per Cicerone  nella sua visione etica della società la Patria è qualsiasi luogo dove si sta bene non solo con noi stessi ma anche con gli altri appartenenti alla nostra comunità.

La Patria esiste se c’è forte senso di appartenenza ad una comunità nazionale e se  le classi dirigenti  sono mosse in primo luogo dalla ricerca del bene comune.

La politica estera di una nazione  è la cartina di tornasole per verificare il valore di queste asserzioni:  pur con errori di valutazione (  dimostrabili però storicamente a posteriori) ogni nazione democratica  infatti , tenendo conto  dei suoi interessi economici e politici, con la coscienza e l’orgoglio della sua identità storica fa scelte  di politica estera  condivise ed approvate dai suoi governanti con il sostegno dell’opinione pubblica.

E l’Italia?

In questi giorni nel caso della guerra in Libia si assiste ad un balletto , a destra  e a sinistra, di posizioni contraddittorie e contrastanti, l’interesse di fazione  prevale sull’interesse nazionale, i nostri governanti come nocchieri incerti navigano a vista senza la bussola dei valori e degli ideali di un Paese unito, proprio nell’anno della celebrazione dei 150 anni dell’ Unità.

Unica eccezione è il presidente Giorgio  Napolitano che ha saputo come in altre occasioni  tenere alta l’immagine e la bandiera  dell’Italia nel mondo con equilibrio e con un forte senso delle istituzioni che rappresenta.

Eppure non è stato sempre così : negli anni del Risorgimento sia prima che dopo l’Unità italiana personaggi tra loro molto diversi come Cavour e Crispi con spregiudicatezza e coraggio si sono messi al servizio degli interessi nazionali, non certo hanno coltivato interessi propri o di bottega, nonostante che soprattutto la figura di Crispi abbia avuto giudizi poco lusinghieri sul piano storiografico.

Per ritrovare quindi la bussola di una seria politica nazionale occorre in Italia fondare  una religione civile con il richiamo ai simboli e ai valori costitutivi della nostra Unità, riunire nel profondo un popolo e le sue istituzioni,  far conoscere la «narrazione» della nostra vicenda storica e della nostra tradizione culturale.

 

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Municipi e Nazione

17/04/2011 da Sergio Casprini

 

…E può far sorridere – o suscitare indignazione – il richiamo delle camice verdi della Lega al federalismo dei Cattaneo, dei Ferrari e dei Gioberti, i quali volevano realizzare un’entità statale su basi federali per garantire alla nazione italiana indipendenza politica, emancipazione civile e progresso sociale dopo secoli di asservimento a potenze straniere.

Nel loro progetto alternativo allo stato monarchico centralizzato, i federalisti partivano comunque dal presupposto che esistesse un’italianità culturale dai tempi di Dante, Petrarca e Boccaccio, un’italianità delle “cento città”che bisognava promuovere ed incrementare con la conquista della libertà e dell’indipendenza …

Emilio Gentile in Italiani senza padri

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Risorgimento e … monumenti

06/04/2011 da Sergio Casprini

…questa prematura ed immatura smania dei monumenti è oggimai come quella degli indirizzi una delle piaghe d’Italia…i promotori si ritengono sdebitati d’ogni altro e più urgente dovere… non interverrò ad inaugurazioni di statue o altro, mi sembrano inutili e dannosi…

Mazzini 1871 [Leggi di più…] infoRisorgimento e … monumenti

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Le Ferite della Storia

18/03/2011 da Sergio Casprini

E’ appena uscito un libro di Massimo Viglione , cattolico tradizionalista, “1861. Le due Italie. Identità nazionale, unificazione,  guerra civile”, in cui si attacca il Risorgimento [Leggi di più…] infoLe Ferite della Storia

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Scuola e Risorgimento

04/03/2011 da Sergio Casprini Lascia un commento

Giorni fa mi è capitato tra le mani un volumetto sgualcito ed ingiallito dal tempo, con sulla copertina una grossa coccarda tricolore accanto alla quale sta scritto “ Nel primo centenario dell’Unità d’Italia. I grandi fatti che portarono all’Unità…nelle prima pagina si legge “ questo volume è consegnato per incarico del ministro della Pubblica Istruzione…”Seguono firma del preside e timbro della scuola. Cinquant’anni fa quello era un modo – forse un po’ retorico- per ricordare agli studenti il cammino difficoltoso verso l’unificazione e ora? [Leggi di più…] infoScuola e Risorgimento

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La Lega di Bossi e l’uso ideologico della storia

18/02/2011 da Sergio Casprini Lascia un commento

Dall’Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano dall’inno di Mameli

[Leggi di più…] infoLa Lega di Bossi e l’uso ideologico della storia

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Confindustria ed il 17 Marzo

08/02/2011 da Sergio Casprini Lascia un commento

In questi giorni ha suscitato discussione e polemiche  la richiesta al governo da parte dei vertici della Confindustria, a partire dal presidente Emma Marcegaglia, di sopprimere la festività  del  17 Marzo, istituita quest’anno per celebrare il cinquantacentenario dell’Unità d’Italia.

Le ragioni :Un giorno di festa in più (anche se questo anno ci sono poche feste infrasettimanali) nelle fabbriche provocherebbe  un  grave costo in termini di produttività e di competitività in un mercato  non solo italiano, proprio in un momento di crisi economica a livello globale.

A dar manforte alla Confindustria  Giuliano Amato, tra l’altro presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia,  ha dichiarato che pure nelle scuole era meglio organizzare lezioni di storia patria e di educazione civica che fare un giorno di vacanza.

A rigor di logica cosa si aspetta allora a sopprimere le festività del 25 Aprile e del 2 Giugno, tanto per restare nel campo delle festività civili?

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Ritratti e personaggi – Il Risorgimento in Italia e in Toscana

11/01/2011 da Sergio Casprini

In collaborazione con la Libreria dei Servi di Firenze sono stati presentati, nel periodo ottobre-novembre 2010, volumi riguardani il Risorgimento in Italia e in Toscana. [Leggi di più…] infoRitratti e personaggi – Il Risorgimento in Italia e in Toscana

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