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Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

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Editoriale

Per un 2012 ricco di iniziative risorgimentali

01/01/2012 da Sergio Casprini

…sull’altura di Calatafimi, che domina il campo di  una e decisiva battaglia  nel 1860, mi sono fermato dinanzi ai cippi con i nomi dei caduti garibaldini provenienti da varie parti d’Italia, e segnatamente da città del Nord. Lì, ho come toccato con mano la prova tangibile, in un’atmosfera di grande emozione, di quella coesione e unità tra gli italiani cui dobbiamo guardare di nuovo oggi come all’arma vincente per superare le sfide del presente e del prossimo futuro

Giorgio Napolitano [Leggi di più…] infoPer un 2012 ricco di iniziative risorgimentali

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Festività natalizie e …risorgimentali

01/12/2011 da Sergio Casprini

Glória in excélsis Deo
et in terra pax homínibus bonæ voluntátis…
(incipit dell’inno di Natale dal Vangelo di Luca)

Si avvicina Natale e come ogni anno inizia la corsa agli acquisti e sale la febbre consumistica nonostante la crisi economica; pur tuttavia molti, credenti o no, durante le festività natalizie sentono il bisogno di vivere momenti di serenità e provano sentimenti di pace con se stessi e con gli altri.

Si avvicina Natale e molti italiani in quest’anno di celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia hanno ritrovato l’orgoglio di appartenenza ad una patria, che proprio quest’anno ha vissuto il dramma non solo di una crisi economica, ma soprattutto ha subito la  crisi di un ceto politico, di una classe dirigente che da tempo ha perso di vista gli interessi nazionali ed è implosa dilaniata da beghe di bottega.

Ecco oggi le ragioni del consenso di buona parte degli italiani al governo degli ottimati, dei professori in quanto è stata capita l’urgenza di superare il momento difficile che il paese sta attraversando e soprattutto è stata apprezzata la responsabilità di questo governo tecnico di voler seriamente rappresentare gli interessi  nazionali dell’Italia nel consesso europeo. Garante di questa operazione politica come sempre in questi anni nei momenti di crisi istituzionale è stato il presidente Napolitano: la  presenza costante in molti eventi celebrati a nord, al centro ad al sud d’Italia, la forte rivendicazione dell’Unità del Paese, la  difesa appassionata del tricolore ne hanno accreditato il ruolo di rappresentante di tutti gli italiani, come è testimoniato infatti dalla pubblicazione in questi giorni di un suo libro Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia.

Si avvicina Natale e con spirito risorgimentale si può anche cantare laicamente: Gloria  in terra al Presidente  Napolitano e tanto amor di patria agli italiani di buona volontà…

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I tricolori per le strade di Firenze

01/11/2011 da Sergio Casprini

Si sta
come d’autunno
sugli alberi
le foglie.

Giuseppe Ungaretti

 

Se si percorre via degli Alfani a Firenze, nel tratto tra borgo Pinti e via della Pergola, all’ultimo piano di un palazzo sventola ancora una bandiera tricolore, a testimonianza di quel fervore patriottico e partecipazione di popolo alle feste per i 150 anni dell’Unità d’Italia, che hanno contraddistinto l’anno in corso, in particolare nelle radiose giornate di marzo, aprile e maggio.

In quei giorni e non solo a Firenze il tricolore è apparso d’incanto nelle strade,alle finestre, nelle vetrine e in tantissime coccarde negli abiti di giovani e vecchi, uomini e donne.

Non solo in via degli Alfani, anche in altre strade del centro e della periferia occhieggiano dalle finestre piccole e grandi bandiere tricolori, ma il suo numero decresce di giorno in giorno a significare che la stagione delle celebrazioni si sta concludendo all’approssimarsi del nuovo anno.

Nella bellissima e concisa poesia di Ungaretti le foglie metaforicamente  rappresentano i soldati che muoiono nelle trincee del Carso e può apparire blasfemo paragonare la drammatica sorte dei fanti con la sparizione progressiva dei tricolori dalle strade di Firenze, ma se si coglie invece il senso naturale e ciclico delle stagioni, il tappeto di foglie che alla fine di ottobre si posa sul terreno e ne viene piano piano assorbito, nel tempo lo rigenera e ne prepara dopo i rigori invernali il risveglio primaverile dell’anno successivo.

Anche il Comitato Fiorentino per il Risorgimento, che continua ad essere presente in tante iniziative politiche e culturali in questo ultimo scorcio del 2011 non ritiene esaurito il suo compito con la fine dell’anno, non mette via l’abito da festa in attesa di altre ricorrenze risorgimentali, ma pervicacemente vuole continuare ad operare e come le foglie  concimare il terreno della società civile con la piena consapevolezza che il successo delle celebrazioni  per i 150 anni dell’Unità d’Italia non sono state un episodio passeggero, rituale e stagionale, ma invece il primo momento della rinascita di una ritrovata coscienza nazionale, di valori e sentimenti patriottici, la fondazione di un terzo Risorgimento politico e civile nell’Italia dei nostri giorni.

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La Breccia di Porta Pia e il Vaticano

01/10/2011 da Sergio Casprini

…la Chiesa non deve forse cambiare? Non deve forse, nei suoi uffici e nelle sue strutture, adattarsi al tempo presente, per raggiungere le persone di oggi che sono alla ricerca e in dubbio…

Antonio Rosmini              (Le Piaghe della Chiesa 1838) [Leggi di più…] infoLa Breccia di Porta Pia e il Vaticano

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Settembre, andiamo…

01/09/2011 da Sergio Casprini

Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti…

 Gabriele D’Annunzio [Leggi di più…] infoSettembre, andiamo…

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Per fondare una religione civile in Italia: festa nazionale il 17 Marzo con il 25 Aprile ed il 2 Giugno

01/07/2011 da Sergio Casprini

Viviamo in tempi difficili  in questo mondo sempre più globale : guerre sia pure a livello locale, crisi economiche, terremoti catastrofici, in Italia in particolare la situazione appare ancor più grave con una politica ridotta a rissa tra fazioni contrapposte e con i giovani che vivono un’eterna precarietà senza valori ed idealità.

Eppure il 17 marzo ha visto una forte partecipazione popolare alle feste tricolori organizzate dalle istituzioni , in primo luogo  dal Quirinale, come se gli italiani avessero voluto sconfessare  i molti, opinionisti, politici, uomini di cultura, che in questi mesi hanno denunciato i difetti atavici dei nostri concittadini a partire dal processo storico del Risorgimento, che anzi  li avrebbe ancor più rafforzati.

Gli italiani invece hanno sentito il  bisogno di sentirsi  uniti ad una bandiera, ad una storia comune, a rivivere le pagine gloriose del nostro riscatto nazionale, dando pertanto un forte valore simbolico  alla data del 17 marzo, connotandola se pure in maniera inconsapevole come festa di una nostra religione civile

Una religione civile, presente da sempre  nella tradizione anglosassone e soprattutto negli Usa ,è il richiamo ai simboli e ai valori costitutivi della comunità nazionale, è ciò che unisce nel profondo un popolo e le sue istituzioni, è la «narrazione» della sua vicenda storica e della sua tradizione culturale. In questo senso la religione civile è laica per eccellenza: si fonda infatti sulla cittadinanza e non sulla confessione religiosa, pone al suo centro il patto costituzionale e non un libro sacro, viene celebrata da un’autorità politica e non da un cardinale presidente di una conferenza episcopale.

Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento ritiene importante che anche in Italia si affermi sempre più il senso di appartenenza ad una comunità nazionale  e quindi come primo passo promuove una petizione al Parlamento italiano perché ogni anno si  celebri il 17 marzo come festa nazionale, momento fondante assieme al 25 aprile ed al 2 giugno di una nostra religione civile

((Nell’immagine: Allegoria del buon governo ed effetti sulla città e sulla campagna – Ambrogio Lorenzetti, Palazzo Pubblico di Siena)

Petizione al Parlamento italiano

Noi sottoscritti cittadini italiani chiediamo al Parlamento di istituire la Festa nazionale dell’Unità italiana da celebrare ogni anno il 17 marzo.

Siamo convinti che un forte senso di identità nazionale sia essenziale come base per un costruttivo dibattito pubblico sui grandi problemi del Paese. E questa identità comune la si costruisce e rinnova in primo luogo riconoscendo i meriti ed i sacrifici di tanti, donne e uomini, che hanno lottato per l’indipendenza, la libertà e l’unità della nazione.

Vediamo quanto ancora da più parti si tenda a criticare il processo risorgimentale come responsabile di gran parte dei limiti (economici, sociali, ideali) della società italiana e a sottovalutare gli enormi progressi in tutti i campi che l’unificazione, con tutti i suoi difetti, ha consentito.

Fortunatamente, però, per dirla con le parole del Presidente Napolitano, “tutti, in qualsiasi parte del Paese, abbiamo avvertito – tra la notte precedente e la giornata del 17 marzo – che è accaduto qualcosa di importante: abbiamo percepito come uno scatto, uno straordinario scatto di sentimento e consapevolezza nazionale”, che si è espresso nelle strade imbandierate, nella festosa partecipazione alle notti tricolori in città grandi e piccole, nell’interesse per i programmi dedicati alla ricorrenza.

Questa nuova consapevolezza e la riscoperta di una memoria storica condivisa non vanno lasciate cadere. E contribuirebbe senza dubbio a rafforzarle anno dopo anno l’istituzione della festa nazionale del 17 marzo che ci permettiamo di proporre al Parlamento e che, insieme al 25 aprile ed al 2 giugno, dovrebbe essere sentita come uno dei principali momenti fondanti di quella religione civile, che oggi manca in Italia e che rende invece più forti e vive le democrazie delle altre nazioni.

>> Scarica la petizione con il modulo per la raccolta delle firme

>> Firma la petizione on line

 

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In tempi d’esami che voti dare al Comitato Fiorentino per il Risorgimento?

01/06/2011 da Sergio Casprini

Napolitano incontra i rappresentanti del comitatoChi ben comincia è a metà dell’opera

Siamo a giugno, l’ultimo mese delle iniziative promosse dal Comitato Fiorentino per il Risorgimento prima della pausa estiva, e possiamo tentare di fare una prima valutazione del nostro operato dopo tanti ed intensi mesi – da ottobre 2011 ad oggi – di celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Possiamo dire con orgoglio che se l’anno scorso avevamo timidamente presentato le nostre proposte in alcuni quartieri cittadini, cominciando comunque a farci conoscere, questo anno invece nel crescendo degli eventi celebrativi, con il 17 marzo come momento più significativo, abbiamo svolto un ruolo da protagonisti nelle scuole, nelle piazze, nelle sedi dei quartieri e del Comune di Firenze.

Solo un esempio tra i tanti: a Villa Pozzolini, nel quartiere 5, da gennaio tutti i venerdì fino a giugno sono state tenute conferenze su tematiche risorgimentali sempre con un largo seguito di pubblico.

Le stesse istituzioni lo hanno riconosciuto sia quando a Palazzo Vecchio è stato consegnato al nostro presidente Scarlino il Marzocco d’Argento, per il contributo dato dal Comitato Fiorentino al successo delle iniziative sul Risorgimento, sia quando il presidente della Repubblica Napolitano nei giorni della visita a Firenze ci ha incontrati a Santa Croce e di buon grado ha accettato l’omaggio della coccarda del nostro comitato.

Questi buoni voti sulla condotta tenuta fino ad oggi dal comitato nell’ambito delle manifestazioni in onore del Risorgimento sono di buon auspicio per il programma di iniziative che ci attendono il prossimo autunno, che partirà con la raccolta di firme per la Petizione al Parlamento per l’istituzione della festa nazionale del 17 marzo.

Questa proposta è importante non solo perché cerca di non disperdere quel patrimonio di partecipazione popolare, che la ricorrenza del centocinquantenario ha fatto emergere con la riscoperta da parte degli italiani di un forte senso di identità nazionale, ma anche perché può responsabilizzare le forze politiche nei confronti dei loro compiti nazionali da assumere con maggior senso etico e con minori interessi di bottega.

Non sarà certamente un compito facile per il Comitato Fiorentino per il Risorgimento, ma avendo alle spalle questo anno molto positivo ci conforta il noto proverbio: chi ben comincia è a metà dell’opera.

Nella foto: Napolitano incontra i rappresentanti del comitato

 

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Per fondare una religione civile in Italia: festa nazionale il 17 Marzo con il 25 Aprile ed il 2 Giugno

01/05/2011 da Sergio Casprini

Viviamo in tempi difficili  in questo mondo sempre più globale : guerre sia pure a livello locale, crisi economiche, terremoti catastrofici, in Italia in particolare la situazione appare ancor più grave con una politica ridotta a rissa tra fazioni contrapposte e con i giovani che vivono un’eterna precarietà senza valori ed idealità.

Eppure il 17 marzo ha visto una forte partecipazione popolare alle feste tricolori organizzate dalle istituzioni , in primo luogo  dal Quirinale, come se gli italiani avessero voluto sconfessare  i molti, opinionisti, politici, uomini di cultura, che in questi mesi hanno denunciato i difetti atavici dei nostri concittadini a partire dal processo storico del Risorgimento, che anzi  li avrebbe ancor più rafforzati.

Gli italiani invece hanno sentito il  bisogno di sentirsi  uniti ad una bandiera, ad una storia comune, a rivivere le pagine gloriose del nostro riscatto nazionale, dando pertanto un forte valore simbolico  alla data del 17 marzo, connotandola se pure in maniera inconsapevole come festa di una nostra religione civile

Una religione civile, presente da sempre  nella tradizione anglosassone e soprattutto negli Usa ,è il richiamo ai simboli e ai valori costitutivi della comunità nazionale, è ciò che unisce nel profondo un popolo e le sue istituzioni, è la «narrazione» della sua vicenda storica e della sua tradizione culturale. In questo senso la religione civile è laica per eccellenza: si fonda infatti sulla cittadinanza e non sulla confessione religiosa, pone al suo centro il patto costituzionale e non un libro sacro, viene celebrata da un’autorità politica e non da un cardinale presidente di una conferenza episcopale.

Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento ritiene importante che anche in Italia si affermi sempre più il senso di appartenenza ad una comunità nazionale  e quindi come primo passo promuove una petizione al Parlamento italiano perché ogni anno si  celebri il 17 marzo come festa nazionale, momento fondante assieme al 25 aprile ed al 2 giugno di una nostra religione civile

((Nell’immagine: Allegoria del buon governo ed effetti sulla città e sulla campagna – Ambrogio Lorenzetti, Palazzo Pubblico di Siena)

Petizione al Parlamento italiano

Noi sottoscritti cittadini italiani chiediamo al Parlamento di istituire la Festa nazionale dell’Unità italiana da celebrare ogni anno il 17 marzo.

Siamo convinti che un forte senso di identità nazionale sia essenziale come base per un costruttivo dibattito pubblico sui grandi problemi del Paese. E questa identità comune la si costruisce e rinnova in primo luogo riconoscendo i meriti ed i sacrifici di tanti, donne e uomini, che hanno lottato per l’indipendenza, la libertà e l’unità della nazione.

Vediamo quanto ancora da più parti si tenda a criticare il processo risorgimentale come responsabile di gran parte dei limiti (economici, sociali, ideali) della società italiana e a sottovalutare gli enormi progressi in tutti i campi che l’unificazione, con tutti i suoi difetti, ha consentito.

Fortunatamente, però, per dirla con le parole del Presidente Napolitano, “tutti, in qualsiasi parte del Paese, abbiamo avvertito – tra la notte precedente e la giornata del 17 marzo – che è accaduto qualcosa di importante: abbiamo percepito come uno scatto, uno straordinario scatto di sentimento e consapevolezza nazionale”, che si è espresso nelle strade imbandierate, nella festosa partecipazione alle notti tricolori in città grandi e piccole, nell’interesse per i programmi dedicati alla ricorrenza.

Questa nuova consapevolezza e la riscoperta di una memoria storica condivisa non vanno lasciate cadere. E contribuirebbe senza dubbio a rafforzarle anno dopo anno l’istituzione della festa nazionale del 17 marzo che ci permettiamo di proporre al Parlamento e che, insieme al 25 aprile ed al 2 giugno, dovrebbe essere sentita come uno dei principali momenti fondanti di quella religione civile, che oggi manca in Italia e che rende invece più forti e vive le democrazie delle altre nazioni.

>> Scarica la petizione con il modulo per la raccolta delle firme

>> Firma la petizione on line


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Per il tricolore

01/04/2011 da Sergio Casprini

I tempi sono oggimai sconsolati di bellezza e d’idealità; direbbesi che manchi nelle generazioni crescenti la coscienza nazionale. Tanto più siano grazie a te, o nobile Reggio Emilia, in cui …fu decretato nazionale lo stendardo dei tre colori.
L’Italia è risorta nel mondo per sé e per il mondo .ella per vivere, dee avere idee e forze sue, deve esplicare un officio suo civile ed umano, un’espansione morale e politica.
Tornate, o giovani, alla scienza e alla coscienza dei padri, e riponetevi in cuore quello che fu il sentimento ed il proposito di quei vecchi che hanno fatto la patria .l’Italia avanti tutto ! L’Italia sopra tutto!…
Giosuè Carducci dal discorso a Reggio Emilia il 7 gennaio 1897

[Leggi di più…] infoPer il tricolore

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17 marzo

01/03/2011 da Sergio Casprini

“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861″.

[Leggi di più…] info17 marzo

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