Il libro di Emilio Gentile a cura di Simonetta Fiori.
[Leggi di più…] infoItaliani senza padri: Intervista sul Risorgimento
Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.
Il libro di Emilio Gentile a cura di Simonetta Fiori.
[Leggi di più…] infoItaliani senza padri: Intervista sul Risorgimento
Il libro di Maria Teresa Mori è edito da Carocci Editore.
[Leggi di più…] infoFiglie d'Italia. Poetesse patriote nel risorgimento (1821-1861)
Il principio di separazione Stato e religioni è il sempreverde innestato da Cavour. di Raffaello Morelli, edito da Edizioni ETS Pisa, 2011.
In occasione del 150esimo anniversario dell’unità nazionale, le logge delle Valli senesi del Grande Oriente d’Italia rendono omaggio al nostro Paese con un contributo importante alla storia italiana e della Massoneria. Il 4 marzo, alle ore 18, presenteranno nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Siena (Banchi di Sotto, 55 ) il labaro restaurato della Corda Fratres della città, sezione della Federazione internazionale studentesca attiva dal 1898 fino a quasi metà del Novecento. L’insegna, conservata nell’ateneo senese, è stata riscoperta dalla Massoneria locale e riportata agli antichi splendori, in collaborazione con il Collegio circoscrizionale toscano e il Grande Oriente nazionale, per ricordare lo spirito di tanti giovani che si unirono, non solo idealmente, in nome dei principi di fraternità, libertà e progresso, propri della Libera Muratoria. La “Corda Fratres”, apolitica, intendeva diffondere l’affratellamento tra i popoli con un messaggio di pace e solidarietà. Ad essa aderirono massoni illustri come Giovanni Pascoli, che ne scrisse l’inno, e si rivolsero i vertici del Grande Oriente che credevano nella capacità dei giovani di accelerare l’avvento delle libertà. Al lavoro di restauro si accompagna il libro “Il sogno in un vessillo. Il labaro restaurato degli studenti Corda Fratres dell’Ateneo senese” (Betti Editrice) che sarà presentato nella stessa occasione. Scritto da Donatella Cherubini e Alessandro Leoncini, illustra la storia dell’associazione e il lavoro fatto per il ripristino dell’insegna, con la presentazione del Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni che aprirà i lavori del convegno. Nell’incontro sono previsti gli interventi delle operatrici del Laboratorio L’Ermesino di Siena responsabile del restauro, la presentazione dell’opera pittorica e dei suoi significati simbolici, il racconto delle gesta degli studenti della Corda Fratres nel contesto dell’epoca. Le conclusioni saranno del presidente del Collegio della Toscana, Stefano Bisi.
Il libro, che prende le mosse dal perché poche centinaia di patrioti si opponessero all’assedio portato da 12.000 austriaci e modenesi, ricostruisce il percorso di idee e di organizzazione che coinvolse intellettuali e classi popolari in Toscana. Se il focus è rappresentato da Livorno, in quanto città di particolare fervore democratico, l’indagine si rivolge al tessuto granducale, raccordando la cultura risorgimentale italiana con il quadro di riferimento europeo. Lo studio, condotto attraverso un’ampia ricognizione sulle carte di polizia e su altre fonti, si svolge sul piano dell’analisi sociale ed economica e su quello delle associazioni politiche. Il quadro che ne risulta è di una grande complessità ideologica e di un’interazione tra i diversi centri del Granducato, praticamente un insieme di città grandi e piccole legate da valori condivisi, tanto dal versante dei moderati che da quello dei democratici. Livorno diviene capitale della democrazia è la resistenza agli austriaci non è un fatto meramente locale o una manifestazione di spontaneismo. I resistenti sono un piccolo esercito ben organizzato, a base popolare, composto da democratici di ogni parte, pronti al sacrificio per la difesa del principio repubblicano. L’elencazione delle professioni e delle età dà il quadro di un fermento generazionale e sociale e di una dimensione del Risorgimento spesso ingiustamente trascurata.
Risorgimento e questione sociale. Lotta nazionale e formazione della politica a Livorno e in Toscana (1849-1861), Firenze, Le Monnier, 2007.
Continuazione del precedente “paese reale”, il libro prosegue l’analisi del rapporto tra la società e la politica nella trasformazione ottocentesca che riguardò anche la Toscana. Le fonti di polizia continuano a rilevare le trame organizzative che, intorno al caso di Livorno, riguardarono l’intero Granducato. Il dopo ’49 apre lo scenario dello Stato immerso in un cupo insieme di reazione, per molto tempo indirizzata dagli Austriaci, e di tentativi di sviluppo dell’economia in carenza di un adeguato tessuto istituzionale. L’eredità dell’esercito popolare e dell’organizzazione mazziniana continua a legare, per tutto il decennio, i quadri della democrazia, facendo da base poi al volontariato per l’indipendenza e per Garibaldi ed alla formazione delle prime associazioni dopo il 27 aprile. Due grandi linee alternative all’assolutismo si manifestano, quella della élite “fiorentina” e quella democratico-mazziniana, nelle sue diverse varianti, a loro volta divise, in un confronto politico serrato che si manifesta apertamente dopo il 1859. Lo studio è compiuto in continuo confronto tra le vicende politiche e le tendenze economiche e produttive del Paese. L’introduzione può essere vista come inquadramento e conclusione per entrambi i volumi di storia di Livorno e della Toscana, con riferimento alle questioni europee.
La casa editrice Il Mulino ha pubblicato La collana de L’identità italiana con la direzione di Galli della Loggia, che nel 1998 ha scritto il primo volume , che appunto dà il titolo all’intera collana. Questi volumi raccontano la nostra storia a partire dalle vicende e dai personaggi che hanno reso possibile l’Unità e l’indipendenza dell’Italia; raccontano le donne, gli uomini,i luoghi, le idee, le cose che ci hanno resi quelli che siamo. Indichiamo qui una prima scelta dei testi . Di alcuni è uscita, quest’anno, una nuova edizione ; altri sono ancora reperibili, con qualche difficoltà , nelle librerie. Per altri ancora è necessario rivolgersi alle biblioteche. Ne vale, comunque, la pena.
Ernesto Galli della Loggia, L’identità italiana , Il Mulino, Bologna, I ed. 1998
Bruno Tobia , L’altare della Patria, Il Mulino, Bologna, 1998
Luciano Cafagna , Cavour , Il Mulino, Bologna, 1999
Orazio Mula, Giuseppe Verdi , Il Mulino, Bologna, 1999
Giorgio Rumi , Gioberti , Il Mulino, Bologna, 1999
Adolfo Scotto di Luzio , Il liceo classico , Il Mulino , Bologna , 1999
Fortunato Minniti , Il Piave , Il Mulino, , Bologna , 2000
Filippo Mazzonis , La Monarchia e il Risorgimento , Il Mulino , Bologna , 2003
Giorgio Rebuffa , Lo Statuto albertino , Il Mulino , Bologna , 2003
Stefano Maggi , Le ferrovie , Il Mulino , Bologna , 2003
Maurizio Ridolfi , Le feste nazionali , Il Mulino , Bologna , 2003
Giovanni Belardelli , Mazzini , Il Mulino , Bologna , 2010
Sul personaggio di Ferdinando Bartolommei ecco un articolo di Adalberto Scarlino, dal numero 95-96 de “Il Governo delle idee “, mensile di politica,cultura,economia, diretto da Gianni Conti. [Leggi di più…] infoFerdinando Bartolommei, note e ricordi
Un’Italia dolente, notturna, divisa, risvegliata alla libertà… [Leggi di più…] infoLucio Villari – Bella e perduta, l'Italia del Risorgimento
Si intitola Il “Mosaico Italia ” a 150 anni dall’ Unità il numero 473-474 di Testimonianze , la rivista fondata da Ernesto Balducci e diretta da Severino Saccardi. L’ ampia sezione monotematica – dedicata alla storia del processo unitario – è curata proprio dal direttore, Severino Saccaridi In ventiquattro articoli , da pag. 21 a pag. 141 , viene svolta ” una riflessione, critica e pluralistica, sulla storia del nostro Risorgimento e dell’unificazione nazionale. Pubblichiamo adesso l’indice , l’articolo introduttivo di Severino Saccardi e l’articolo di Adalberto Scarlino ” Garibaldi e gli altri : i massoni nel Risorgimento Italiano“. Testimonianze è in vendita nelle principali librerie di Firenze. [Leggi di più…] infoIl "Mosaico Italia" a 150 anni dall’Unita’
Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo essere orgogliosi della nostra nazione. [Leggi di più…] infoAldo Cazzullo: Viva l’Italia