• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

La Resistenza oltre i partigiani

28/06/2015

ResistenzaCostituzionePer una lettura non solo «rossa»

Risposta a Giampaolo Pansa sul libro «Possa il mio sangue servire» (Rizzoli). «Bisogna superare l’idea che tra gli antifascisti quelli che contavano erano solo i comunisti

Aldo Cazzullo  Corriere della Sera 23 giugno

Attendevo con curiosità, avendo scritto un libro in difesa della Resistenza, la replica di Giampaolo Pansa, arrivata domenica dal suo Bestiario su «Libero». Curiosità dovuta al fatto che le critiche sono sempre più utili degli elogi, a maggior ragione quando provengono da un maestro di giornalismo. Oltretutto Pansa, cavallerescamente, ricorda la sera a Reggio Emilia in cui ci trovammo a fronteggiare gli energumeni venuti a impedire la presentazione del suo libro (Giampaolo tace i nomi dei colleghi che se la diedero a gambe; e anch’io taccio). Sulla Resistenza restiamo però in dissenso.

Il punto non è Piazzale Loreto. Fu un crimine: il corpo del nemico ucciso va sempre rispettato. La tesi su cui Pansa ironizza – il corpo di Mussolini fu esposto anche per comunicare a tutti, in epoca pre-televisiva, che il Duce era morto davvero e il fascismo davvero finito – non è mia, la cita Umberto Eco nel suo ultimo libro. Personalmente la trovo persuasiva. Tentare di capire il motivo di un fatto non significa giustificarlo; tanto meno può essere giustificato lo scempio che del corpo fu fatto.

Il punto è che Pansa, pur avendo intitolato una delle sue numerose autobiografie Il revisionista , pare fermo all’idea della Resistenza come «cosa di sinistra»: una guerra «combattuta tra due esigue minoranze»; e tra gli antifascisti quelli che contavano davvero erano i comunisti. « “La Resistenza è rossa” divenne lo slogan più urlato nelle celebrazioni del 25 aprile: in due parole descrivevano una realtà – sostiene Pansa -. Certo, la guerra partigiana non fu soltanto un affare dei comunisti. È una verità conosciuta da sempre». Forse conosciuta, ma a lungo taciuta, o passata in secondo piano. Invece è tempo di liberarsi dal senso comune della Resistenza sempre e solo rossa.

Intendiamoci: molti partigiani erano comunisti. Liquidarli come fanatici che volevano solo «fare dell’Italia un satellite di Mosca» è un’argomentazione perfetta per la polemica di oggi; ma all’epoca l’urgenza era scegliere da quale parte stare, con o contro i nazisti invasori. Molti comunisti diedero la vita. Molti tacquero sotto le torture. Altri ancora si macchiarono di crimini. In Possa il mio sangue servire ho dedicato un capitolo a Porzûs, dove partigiani comunisti uccidono partigiani «bianchi» delle brigate Osoppo: tra loro c’era Francesco De Gregori, lo zio del cantautore che ne porta il nome; e c’era Guido Pasolini, che prima di essere ammazzato scrive al fratello Pier Paolo per farsi mandare dalla madre un fazzoletto tricolore, perché vuole indossare quello e non «lo straccio rosso» (divenuto pudicamente in altri libri «lo straccio russo»); nel post-scriptum Guido chiede scusa al fratello, che sa essere bravissimo scrittore, perché non ha avuto tempo di rileggere la lettera, in quanto deve «salire in montagna immediatamente».

Non tutti i partigiani delle Garibaldi erano comunisti: molti erano ragazzi senza partito, che volevano sfuggire alla leva di Salò. Poi c’erano i partigiani cattolici, monarchici, socialisti, giellisti. Non era di sinistra Edgardo Sogno, che passò il resto della vita a combattere i comunisti, ma allora si batteva perché gli Alleati rifornissero anche i garibaldini, di cui riconosceva il valore. Non era di sinistra il generale Raffaele Cadorna (nipote del generale che prese Roma, figlio del comandante della Grande guerra), che si fece paracadutare con una gamba lesa nell’Italia occupata. Non era di sinistra Maggiorino Marcellin, il sergente degli alpini che in Val Chisone fronteggiò con mille uomini le SS e la Luftwaffe.

Non era di sinistra il colonnello Montezemolo, che guidò la Resistenza a Roma prima di essere torturato e ucciso alle Ardeatine. Non erano di sinistra i banchieri e gli industriali che per una volta portarono i soldi dalla Svizzera in Italia per sostenere la guerra di liberazione. Non erano di sinistra i tre carabinieri di Fiesole – Vittorio Marandola, Fulvio Sbarretti, Alberto La Rocca – che vanno a farsi ammazzare in una domenica di agosto, un pomeriggio pieno di sole, per salvare dieci ostaggi civili che non hanno mai conosciuto. Non era di sinistra don Ferrante Bagiardi, che quando vede fucilare 74 suoi parrocchiani sceglie di morire con loro dicendo: «Vi accompagno io davanti al Signore». Non era di sinistra suor Enrichetta Alfieri, che rischiò la vita per salvare i prigionieri dei fascisti a San Vittore: al processo di beatificazione testimoniarono due di loro, due pericolosi rivoluzionari: Indro Montanelli e Mike Bongiorno.

Il punto è che la Resistenza non è esaurita dalla guerra partigiana. Ci furono molti modi di dire no ai nazisti e ai loro collaboratori. Operai che scioperarono per boicottare la produzione bellica tedesca. Imprenditori che salvarono i loro operai dalla deportazione in Germania. Ferrovieri che rallentarono i treni per consentire ai deportati di saltare giù. Medici che firmarono certificati falsi pagando di persona. Francescani che aprirono i loro conventi agli ebrei. Contadini che non amavano i partigiani, ma fecero la scelta più rischiosa, accettando di aiutarli. E gli oltre 600 mila internati in Germania, che preferirono restare nei lager nazisti in condizioni drammatiche piuttosto che andare a Salò a combattere altri italiani. Quasi 90 mila militari morirono dopo l’8 settembre: i fucilati di Cefalonia, i bersaglieri che si batterono al fianco degli Alleati, e appunto le vittime dei lager. Di loro non si parla mai. È il momento di riconoscere che la Resistenza è patrimonio della nazione, non di una fazione.

Correlati

Pubblicato in: Tribuna
Post precedente:DALLA LIBIA AI BALCANI PAGINE DI GUERRE PASSATE
Post successivo:Prima lezione di storia della lingua italiana

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

L’Occidente è sulla via del tramonto?

Video

Convegno “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del novecento”

Prossimi appuntamenti

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Tribuna

INDIFFERENZA

18/05/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Pubblicazioni

Adelaide Cairoli e la tragica fede garibaldina

22/05/2025

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 98 altri iscritti

1865. Sulle rive dell’Arno nasce una Firenze moderna ed europea

01/04/2025

Panorama delle rampe del piazzale Michelangelo. Foto 1880 La sistemazione del Centro di Firenze è opera che deve interessare tutti i cittadini… I diversi progetti, esposti al pubblico, presentano la necessità di …

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

Lavinia Mazzucchetti Michela Minesso ricostruisce il percorso di affermazione femminile in cento anni all’Università di Milano: una crescita progressiva, ma la disparità rispetto agli uomini è ancora forte È …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

Per un’Europa libera e forte

01/03/2025

La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare Piero Calamandrei Sono passati già tre anni da quando la Russia di Putin ha invaso e devastato uno stato …

NEOBORBONICI, INUTILE DARE LA COLPA AD ALTRI ITALIANI

22/02/2025

LETTERE al Corriere della Sera 21febbraio 2025 Caro Aldo, ho letto la sua pseudo intervista a Roberto Andò. Lei non perde occasione per mettere in cattiva luce il Sud. Lei mitizza una impresa finanziata solo …

1947: una canzone di Sergio Endrigo

09/02/2025

La canzone in sé non parla esplicitamente della Seconda Guerra Mondiale e dell’Esodo istriano, ma il quattordicenne Sergio Endrigo si ritrovò a vestire i panni di uno dei molti "profughi giuliani e dalmati" dovendo …

Firenze: città di pietra.

08/02/2025

Dai palazzi agli Uffizi, viaggio a Firenze in una storia di ingegni «Cavasi per diversi luoghi la pietra forte, la qual regge all’acqua, al sole, al ghiaccio, ed a ogni tormento, e vuol tempo a lavorarla, ma si …

“M” VA A ROMA

06/02/2025

Mussolini al lavoro in via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali Si intitola “Una capitale per l’Italia”, sottotitolo “Per un racconto della Roma fascista” l’ultimo saggio di Ernesto Galli della Loggia appena …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...