• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

La libertà e la democrazia nelle Università

01/06/2025

Harvard University

Il recente attacco dell’Amministrazione Trump contro Harvard – con il blocco dei visti per studenti stranieri e i tagli ai fondi – è diventato un simbolo della nuova crociata anti-intellettuale dell’establishment trumpiano. La guerra culturale ha preso di mira l’università americana più celebre, trasformandola nel capro espiatorio di tutte le frustrazioni dei populisti americani, i quali vogliono rappresentare il “popolo” – inteso come la parte bianca, rurale e non laureata della società americana – in opposizione a un’élite corrotta, potente, ipocrita, che trova in Harvard il suo emblema perfetto.

Così pure Ezio Mauro, in un articolo sulla Repubblica di sabato 24 maggio scrive che: È questa la chiave interpretativa della guerra dichiarata da Donald Trump a Harvard nel momento in cui tiene nel mirino il sistema universitario americano, il dispositivo di selezione delle élite, il processo combinato di insegnamento e apprendimento che è il meccanismo attraverso il quale una civiltà trasmette sé stessa. Certo, nella chiusura d’imperio di Harvard agli studenti di altri Paesi, il governo americano colpisce insieme tre bersagli emblematici di Trump: il mondo accademico, gli “stranieri”, lo spirito autonomo e ribelle delle generazioni studentesche che si succedono, vissute dalla Casa Bianca come focolai d’infezione progressista, di febbre ‘antiamericana’ e di contagio woke…

D’accordo con Mauro quando afferma che il dissenso nelle università è prezioso per la democrazia. Ma quando lo spirito ribelle delle generazioni studentesche impone le proprie ragioni senza contraddittorio (vedi le manifestazioni pro-Palestina e di fatto pro-Hamas), spesso impedendo il regolare svolgimento delle lezioni, si assiste a uno scontro di fanatismi: il fanatismo ideologico woke e antioccidentale e il fanatismo “Maga” di Trump. Tutti e due contrari alla libertà di pensiero e di ricerca, cioè alla ragion d’essere dell’Università.

Dopo il 7 ottobre 2023, anche negli atenei italiani si sono moltiplicate le manifestazioni pro-Palestina, insieme a una crescita esponenziale di episodi di antisemitismo, confuso o identificato con l’antisionismo. Da allora gli studenti ebrei vivono costantemente in uno stato d’animo di timore. È una brutta china imboccata negli ambienti in cui dovrebbe formarsi la classe pensante del paese. E spesso, rispetto a questo clima, rettori e docenti si mostrano acquiescenti o addirittura complici. Viene meno anche qui in Italia quel clima sereno in cui gli atenei possono essere comunità di studenti e docenti che, attraverso la formazione, la ricerca scientifica e il dialogo, generano e trasmettono nuovo sapere fondato sul confronto – anche aspro ma corretto – fra tesi diverse. Argomentate e non gridate. Sostenute dall’esercizio della ragione e non imposte dai collettivi studenteschi di sinistra, come quelli che l’anno scorso hanno impedito lo svolgimento di dibattiti e convegni (vedi le contestazioni al giornalista David Parenzo e al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari).

Che fare? In primis, al momento in cui si attuano le azioni illegali di una minoranza, le forze dell’ordine devono poter intervenire senza dover aspettare, secondo la legge vigente in Italia, il consenso espresso dal Preside o dal Rettore. Facendo ricorso a una metafora medica, il loro intervento può curare sicuramente il sintomo della febbre malsana degli studenti, ma resta il problema della cura della malattia, che ha origini molteplici: nelle carenze educative, nella formazione scolastica, nel populismo-qualunquismo che domina i social e nello stato di salute dell’università italiana. Un compito non facile, che ricade solo in parte sulle spalle delle autorità accademiche, che comunque dovrebbero sforzarsi di trovare soluzioni concrete. Si potrebbero organizzare per esempio in tutte le facoltà (scuole e dipartimenti) dei momenti di riflessione tra docenti e studenti – al di fuori del regolare svolgimento delle lezioni – sulle questioni più importanti della politica internazionale.  In questo modo, l’Università, oltre alla formazione disciplinare, contribuirebbe alla preparazione anche politica di tutti i suoi studenti (radicali o no), per garantire quel “processo combinato di insegnamento e apprendimento che è il meccanismo attraverso il quale una civiltà trasmette sé stessa”.

Sergio Casprini

Pubblicato in: Editoriale
Post precedente:I 150 anni di Giovanni Gentile
Post successivo:2 GIUGNO. Dalla parte della democrazia

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

La libertà e la democrazia nelle Università

Video

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

Prossimi appuntamenti

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

03/06/2025

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

L’ingiusto declino di Giosuè Carducci

09/06/2025

Tribuna

INDIFFERENZA

18/05/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Alla base della cultura giuridica d’occidente: LA FRANCIA DI TOCQUEVILLE

27/05/2025

Pubblicazioni

I 150 anni di Giovanni Gentile

29/05/2025

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Monumento a Giuseppe Giusti a Monsummano Terme Molti pensano che Giuseppe Giusti sia un autore di «scherzi» (come li chiamava lui), ovvero passatempi innocenti in una Toscana provinciale e sonnolenta. Invece no. …

L’Occidente è sulla via del tramonto?

01/05/2025

Negli anni Venti del Novecento ebbe successo e influenza culturale un saggio storico-filosofico, Il tramonto dell'Occidente, scritto da Oswald Spengler, allora uno sconosciuto professore di provincia tedesco. …

Una vita contro

21/04/2025

Walter Veltroni dà voce a Iris Versari, partigiana che ha scritto la Storia Il come non lo dice. E però sostiene che «la mia prima scelta, sin da subito, è stata quella di scartare il saggio o la biografia: …

La vita invisibile. Un adolescente nell’Italia delle leggi razziali

13/04/2025

La vita invisibile. Un adolescente nell'Italia delle leggi razzialNel 1938, in Italia entrano in vigore le leggi razziali, una serie di provvedimenti con cui gli ebrei italiani perdono tutti i loro diritti: i …

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Accademia Militare di Modena Pólemos, diceva Eraclito, è all’origine di ogni cosa, e lo storico militare Marco Mondini ha scelto di ripercorrere quasi un secolo di vita italiana (dalle battaglie di Lissa e …

1865. Sulle rive dell’Arno nasce una Firenze moderna ed europea

01/04/2025

Panorama delle rampe del piazzale Michelangelo. Foto 1880 La sistemazione del Centro di Firenze è opera che deve interessare tutti i cittadini… I diversi progetti, esposti al pubblico, presentano la necessità di …

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

Lavinia Mazzucchetti Michela Minesso ricostruisce il percorso di affermazione femminile in cento anni all’Università di Milano: una crescita progressiva, ma la disparità rispetto agli uomini è ancora forte È …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi