
FOSCO FRIZZI (1901-1951)
Fosco Frizzi appartenne a una famiglia, di religione evangelica, della piccola borghesia fiorentina. Operaio alle officine Galileo, aderì fin da ragazzo al socialismo. Autodidatta grazie alle scuole serali di Borgo Pinti e all’università popolare di via de’ Serragli, aderì al comunismo, diventando segretario della federazione giovanile del partito. Politico propagandista, fu arrestato alla fine del 1925 e poi condannato nel 1927, dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, a dieci anni e sei mesi di reclusione. Nel 1932 beneficiò dell’amnistia concessa dal regime mussoliniano per il decennale della cosiddetta marcia su Roma. Magazziniere nel calzaturificio Rangoni, riprese l’attività di propaganda clandestina, facendo della sua casa in piazza Santo Spirito un punto di riferimento culturale, politico ed organizzativo. Dall’estate del 1944 rappresentante comunista nella delegazione Oltrarno del CTLN, vicepresidente della deputazione provinciale di Firenze, (l’organismo legislativo provvisorio istituito con decreto luogotenenziale del 5 aprile 1945), membro della consulta nazionale, rieletto consigliere provinciale, assessore nella Giunta di Mario Fabiani fino all’ottobre del 1951
Adalberto Scarlino

Fosco Frizzi (1901-1951)
Una memoria
Autore Adalberto Scarlino
Prefazione Simonetta Michelotti
Ricerche d’archivio Susanna Rontani
Una lettera Enrico Periti
Editore Angelo Pontecorboli
Anno 2025
Pag. 125
Prezzo € 12,00
