Sogni, patria, spada. E Mameli a vent’anni scrisse il nostro inno
Garibaldi, che lo ebbe tra i suoi più coraggiosi e affidabili ufficiali, ne ricordava «il volto d’angelo». Per Mazzini, «era impossibile vederlo e non amarlo». E un intero coro di testimoni meno illustri potrebbe confermare il fatto che Goffredo Mameli era una di quelle persone destinate a imprimersi come un sigillo indelebile nella memoria di …











