• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

GERMANA MARUCELLI, FIRST lady DELLA MODA italiana

18/06/2023

Abito da sera della collezione Optical | Primavera/Estate 1965. Il tessuto è stato disegnato da Getulio Alviani 

A Palazzo Pitti un’esposizione ricostruisce vita, carriera e creazioni

della prima sarta del Made in Italy, amica di artisti e intellettuali

Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti

13 giugno 2023 / 24 Settembre 2023

 Gian Carlo Calza e Silvia Casagrande Sole 24 ore 18 giugno 2023

Si apre alle Gallerie degli Uffizi nel Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti la prima esposizione interamente dedicata a Germana Marucelli, antesignana della moda italiana e del Made in Italy. È una mostra insolita perché non vi si trovano solo abiti, ma anche opere d’arte e di design, la cui intima correlazione testimonia e distilla uno speciale e unico stile di vita.

Il nome di Germana Marucelli era famoso ai suoi tempi (1905-1983), ma con gli anni è entrato in una sfera rarefatta delle cose e delle persone. Dopo quarant’anni dalla sua scomparsa, di cui una ventina dedicati alla ricerca e all’approfondimento, si può tentare di diradare la nebbia: chi era Germana Marucelli e che eredità ha lasciato?

Fu lei la prima a tagliare il cordone ombelicale con la moda francese, che fino al 1940 aveva dettato le regole del grande vestire. Fu costretta a reciderlo – come tutti – durante la Seconda guerra mondiale, ma poi fu l’unica, per sei duri anni, a difendere a ogni costo la sua nuova indipendenza e originalissima capacità creativa.

Fu la sua fortuna. Isolata, a volte addirittura osteggiata dai colleghi, che continuavano a guardare. Oltralpe, si rivolse alla cultura e fu reciproco amore. Fondò nel 1947 un premio di poesia, il San Babila, e diede vita ai «Giovedì di Germana Marucelli», che ospitavano regolarmente personaggi come Giuseppe Ungaretti, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Aligi Sassu, Eugenio Montale, Giacomo Manzù, Ettore Sottsass e così via. Tanto che le venne dato l’appellativo di “sarta intellettuale”.

La mostra non segue un percorso cronologico ma tematico e inizia con un’opera emblematica, frutto di costanti suggestioni e contaminazioni: la «Guerriera sacerdotessa», abito nato dai riflessi dell’arte cinetico-visiva mutuata da Getulio Alviani, operatore plastico udinese. Lei stessa lo commenta così: «Ho fatto le corazze e gli scudi nella moda. […] Ho visto fino in fondo il disperdersi della donna moderna e nel mio anelito di aiutarla a salvare, a trovare sé stessa l’ho resa guerriera e sacerdotessa». Grazie a documenti, fotografie, articoli di periodici nazionali ed esteri, corrispondenze, opere d’arte e di design, la mostra documenta l’attivissima interrelazione creata da Germana tra i diversi linguaggi, nello spirito neorinascimentale che animò quegli anni e di cui la moda, quella alta, divenne così il perno.

Germana Marucelli e l’Optical art

.

Quell’interrelazione era parte di lei, era sentita in maniera personale, basata sull’amicizia, sulla stima e sugli scambi culturali e dello spirito. Paolo Scheggi ne fu un esempio: concittadino e un po’ parente arrivò da Settignano nel 1961 e fu ospitato in casa di Germana per ben tre anni della sua assai breve e intensa esistenza. Stava facendo arte di tipo informale e una sua rarissima lamiera sembra alludere già alle successive “intersuperfici curve”, esposte nella medesima sala, che lo hanno reso famoso. In mezzo ci sono però gli abiti “Cocktail” e i “Camicioni” di Germana, coperti di pennellate autografe di Scheggi, a rendere più solide e tangibili le influenze reciproche.

Il criterio principe per la Marucelli fu sempre quello del mettersi in gioco direttamente: guerriera e sacerdotessa è innanzitutto lei, una donna che non ha mai esitato a rovesciare il senso delle cose se convinta della necessità di uscire da un’impasse esistenziale. A cominciare dalla sua visione della moda e della sua funzione, per cui l’abito non doveva essere un modo per trasformarsi in qualcuno, o una sorta di divisa, ma il risultato dell’elaborazione della personalità profonda che chiede di venire espressa. Insomma, un «dare forma all’informe» che è dentro di sé, per usare una felice espressione di Gillo Dorfles riferita alla creatività di Germana.

Nel 1972, all’apice della carriera, Germana Marucelli si ritira dalle passerelle ormai orientate perlopiù verso una moda seriale e di effetto, ma non abbandona la sua passione per la moda alta, personale. Continua la sua ricerca con le amiche e clienti più care e crea una nuova linea chiamata “Mohair”, mai presentata ma esposta in esclusiva in questa occasione. Apre la “Scuolina” per trasmettere i rudimenti della sua arte alle nipoti e alle figlie delle amiche più care, e infine nel 1974 crea «Le presenze»: una serie di tavolette auree policromate che rievocano l’essenzialità delle sue tante linee di abiti e ne sanciscono lo stile in modo iconico, severo ma anche lieve. Come era lei.

Germana Marucelli

Correlati

Pubblicato in: Mostre
Post precedente:Un autunno d’agosto
Post successivo:Mario Schifano. Il nuovo immaginario, 1960-1990

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

L’Occidente è sulla via del tramonto?

Video

Convegno “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del novecento”

Prossimi appuntamenti

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

Una vita contro

21/04/2025

Tribuna

1947: una canzone di Sergio Endrigo

09/02/2025

Luoghi

Firenze: città di pietra.

08/02/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Pubblicazioni

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 98 altri iscritti

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

Per un’Europa libera e forte

01/03/2025

La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare Piero Calamandrei Sono passati già tre anni da quando la Russia di Putin ha invaso e devastato uno stato …

NEOBORBONICI, INUTILE DARE LA COLPA AD ALTRI ITALIANI

22/02/2025

LETTERE al Corriere della Sera 21febbraio 2025 Caro Aldo, ho letto la sua pseudo intervista a Roberto Andò. Lei non perde occasione per mettere in cattiva luce il Sud. Lei mitizza una impresa finanziata solo …

“M” VA A ROMA

06/02/2025

Mussolini al lavoro in via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali Si intitola “Una capitale per l’Italia”, sottotitolo “Per un racconto della Roma fascista” l’ultimo saggio di Ernesto Galli della Loggia appena …

Montale, geniale dilettante

05/02/2025

Nel 1925 usciva «Ossi di Seppia», esordio poetico del premio Nobel, che diceva di sé «ho scritto sempre da povero diavolo» e che a Firenze avrebbe diretto il Vieusseux I montaliani Ossi di seppia, usciti a Torino …

La residenza sovrana di Palazzo Pitti a Firenze

04/02/2025

Quando il 3 febbraio del 1865 «il migliore de’ re», Vittorio Emanuele II varcò la soglia di Palazzo Pitti per farne la sua residenza in attesa di Roma, il «Giornale Illustrato» salutava la Reggia quale «pupilla …

Il Risorgimento non è stata una rivoluzione incompiuta

01/02/2025

“…l’Italia non è regredita, non si è impoverita, non è emarginata, non è in declino; tutto ciò è avvenuto grazie al lavoro, allo sforzo, al comportamento degli italiani nel loro complesso. Ecco perché bisogna …

GIORNATA DELLA MEMORIA. La vittima del fascismo, Enrica Calabresi, raccontata in musica, al Funaro di Pistoia

27/01/2025

Al Funaro, Centro Culturale di Pistoia, la storia di una studiosa brillante: con le leggi razziali perse il lavoro e poi fu arrestata a Firenze La storia di una scienziata ebrea, del suo brillante percorso …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...