• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Vincere la guerra contro Il Corona virus pensando in termini europei, non monetaristi e liberisti, ma  liberali, democratici  e sociali.

02/04/2020

Caro Direttore,

come sempre, mensilmente con il tuo editoriale, ci richiami alla riflessione e mai come in questo momento ce n’è bisogno. Il Corona virus ci costringe ad un curioso esperimento. Ci sono dentro tanti ingredienti, la paura di qualcosa di incombente (per la mia generazione “la cosa da un altro mondo” di cinematografica memoria), la riscoperta del tempo, la convivenza con i familiari stessi che su questa scala temporale nessuno ha conosciuto prima, l’esaltazione delle comunicazioni tecnologiche. Hanno lanciato un generalizzato corso di autoaggiornamento nell’Università e nella scuola che, in tempi normali,  molti colleghi avrebbero rifiutato sdegnosamente di fare e, per i giovani, l’abitudine a stare con se stessi invece di cercare le sicurezze esistenziali nel gruppo, qualche volta traboccando nel bullismo. Non sarebbero cose cattive se non ci fosse l’innominabile CV di cui non sappiamo ancora la potenza.

È una guerra? Per me sì. Ho vissuto questa vita ormai lunga con un pensiero che direi quasi quotidiano, l’idea che come tutte le altre generazioni anche la nostra avrebbe conosciuto la guerra. Parlo naturalmente della guerra vissuta personalmente, quella che uccide perché l’ordine che viene dall’altro uomo è uccidere a più non posso e che ti distrugge la casa, ti costringe a cercare un riparo, a cercare un cibo che non c’è. Non era lontana. Alla nostra generazione la raccontavano i babbi e le mamme,  attraverso i loro ricordi, le memorie dello sfollamento, della paura quotidiana e della difficile sopravvivenza. Ci raccontavano della tessera per il pane, della borsa nera, e mio padre, che era sarto, del lavoro di riparazione dei vestiti in cambio di un pane, e così via, e la bomba nel Duomo di San Miniato che aveva ammazzato tanti conoscenti. Vista in questa chiave la vicenda che noi viviamo parrebbe quasi una rappresentazione teatrale, quasi un replay perché ci ricordassimo la nostra fragilità umana e sociale. Ma ci sono i morti, e anche in questo c’è differenza. Noi non vediamo i cadaveri che sono tanti, quanti possono esserci in una guerra, e la nostra emozione non è come quella che provavano loro vedendo il sangue. E, tuttavia, è una guerra e ci dà delle regole e ci rende il senso della coesione. Mi è piaciuto l’orgoglio delle bandiere esposte, il canto dell’inno che, nei primi giorni ci ridava certezza anche per il senso che veniva da certi commenti europei che suonavano la versione contemporanea del “pizza e mandolino” di un tempo.

Oggi è tempo di sentirci europei e di rispettarci tuti come cittadini europei. Lo stato ha fatto la sua parte e speriamo che nessuno se ne appropri perché i protagonisti siamo, come sempre noi, il popolo che sa comprendere molto di più di quanto gli venga riconosciuto. Ora con i fratelli europei stiamo conquistando il diritto ad essere davvero Europa, ad essere quel modello di equilibrio tra prosperità e sicurezza sociale che, negli anni Settanta eravamo in grado di rappresentare come salto di qualità rispetto al collettivismo sconfitto e al capitalismo selvaggio. Era un modello non teorico ma pratico e personaggi lungimiranti come Willy Brandt e Dehors ne avevano dato lo schema.

Questa è una guerra e, dalle guerre, si deve uscire ricostruendo e lo si dovrebbe fare,  ora che i sovranismi e i particolarismi, sono sciolti come neve al sole, pensando davvero in termini europei, non monetaristi e liberisti, ma liberali, democratici  e sociali.

Cari saluti e un abbraccio a tutti. Fabio Bertini

 

Pubblicato in: Primo piano
Post precedente:L’Unità nazionale ai tempi del Coronavirus
Post successivo:Chiesa di Santa Maria e Santa Brigida al Paradiso  

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi