• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • Redazione
  • Contatti
  • Photogallery
  • Link
  • Privacy Policy

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

L’unità d’Italia non favorì tutti ma basta con le recriminazioni

13/11/2019 da Sergio Casprini

LETTERE AL CORRIERE DELLA SERA 13 novembre 2019

Caro Aldo, a proposito delle ragioni del declino piemontese, vorrei ricordare che il Piemonte post-unitario ha sempre avuto ben poco a che fare con il Regno di Sardegna, di cui era la regione portante. Come sempre dopo l’assorbimento da parte di una realtà territoriale molto più ampia e squilibrata economicamente, socialmente, culturalmente e geograficamente, il Piemonte — ridotto ad entità regionale — ha precorso quella che sarebbe poi stata la sorte di Trieste, un’altra entità storico-geografica eccentrica rispetto all’Italia unitaria.  Gian Carlo Scarsi Mentone (Francia)

Caro Gian Carlo, Ringrazio tutti coloro, davvero tanti, che hanno scritto per commentare – o contestare, o ribadire – il declino politico-culturale del Piemonte. Lei in particolare coglie un punto sollevato anche da altri. Torino e il Piemonte non soltanto hanno dato il sangue per fare l’Italia; con l’unità d’Italia ci hanno perso. Il Piemonte era uno Stato da quasi mille anni, a cavallo tra Italia e Francia. All’improvviso si è trovato in un angolo. Quasi subito il re se ne andò: prima a Firenze, poi a Roma. Non era scontato che lo facesse; Berlino e Parigi non sono al centro della Germania e della Francia, sono le capitali della dinastia che le unificò. I Savoia fecero una scelta diversa. A Torino ci furono moti contro lo spostamento della capitale, repressi nel sangue, con decine di morti. A lungo, non più capitale politica e non ancora capitale industriale, Torino ristagnò. Era la città crepuscolare di Gozzano, in cui le belle signore mangiavano le paste nelle confetterie. Poi cominciò un’altra storia, con la nostra rivoluzione industriale. Che però non fu un regalo del destino; fu il frutto del genio e del lavoro del popolo piemontese, cui diedero un contributo fondamentale nel dopoguerra decine, centinaia di migliaia di lavoratori arrivati dal Sud.
Certo, anche per Trieste non fu un affare ricongiungersi allo Stato italiano: da porto dell’Impero divenne a poco a poco una – splendida – città di provincia. Ma la più danneggiata è stata Napoli, che era di gran lunga la metropoli più grande della penisola. Però, oltre 150 anni dopo, l’Italia ormai è fatta. E anche grazie alle grandi migrazioni interne ci siamo mescolati tra di noi. Forse è arrivato davvero il momento di rinunciare alle recriminazioni incrociate. Aldo Cazzullo

 

Correlati

Archiviato in:Focus

Segui il Comitato su Facebook

Segui il Comitato su Facebook

Barra laterale primaria

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

L’editoriale del direttore

GIUSEPPE GARIBALDI

Prossimi appuntamenti

La commemorazione di Curtatone e Montanara al Cenacolo di Santa Croce a Firenze

21/05/2022

Lettere al Direttore

Un confronto d’opinioni tra Fabio Bertini e Giorgio Ragazzini in merito al referendum sulla giustizia del 12 giugno

01/06/2022

Focus

UN VERO ALPINO DIFENDE LE RAGAZZE, NON LE MOLESTA

14/05/2022

Tribuna

I rischi dell’individualismo messi a fuoco da Mazzini

09/06/2022

Luoghi

TABERNACOLO DI RIMAGGINO

11/06/2022

Mostre

Giuseppe Bezzuoli. Un grande protagonista della pittura romantica

16/05/2022

Rassegna stampa

OTTO VITE ITALIANE

15/06/2022

Pubblicazioni

Nel vento con le rose

23/06/2022

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 83 altri iscritti

Footer

Archivio articoli

Archivio rubriche

Area amministrativa

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blogroll

  • Arte del Poggio
  • Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali
  • PensaLibero.it, quotidiano on line dei laici e dei liberali della Toscana.
  • Risorgimento Toscana
  • Sito ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi