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Scoperte e Massacri
Ardengo Soffici e l’Impressionismo a Firenze

03/10/2016

Uffizi, 26 settembre 2016 – 8 gennaio 2017

a cura di Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni

L’esposizione, la prima monografica dedicata a Soffici (1879 – 1964), sarà occasione per ripercorrerne l’esperienza artistica di pittore, scrittore, critico d’arte e polemista che visse attivamente il suo tempo, venendo in contatto e talvolta in profondo, coraggioso contrasto con i coevi movimenti del panorama artistico italiano ed europeo. Il titolo della mostra, Scoperte e massacri allude a quello della raccolta dei testi di Soffici, pubblicati tra il primo e il secondo decennio del Novecento, riconosciuti oggi, assieme alle iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (come la Prima mostra italiana dell’Impressionismo allestita a Firenze nel 1910), passi decisivi per il rinnovamento in chiave novecentesca dell’arte in Italia. Le opere in mostra (da Segantini a Cezanne, da Renoir a Picasso, da Degas a Medardo Rosso, da De Chirico a Carrà ecc., oltre lo stesso Soffici), scelte sulla base delle predilezioni e delle avversioni esplicitate, saranno commentate da brani critici tratti dagli stessi scritti d’arte, per accompagnare idealmente il visitatore a riscoprire una delle più feconde e produttive interpretazioni delle origini dell’arte contemporanea, con le sue decisive “scoperte” e i suoi drastici “massacri”.

Un approfondimento sul ruolo fondamentale nella cultura italiana di Ardengo Soffici, pittore, scrittore, polemista e critico d’arte toscano, nata grazie alla donazione agli Uffizi di un suo autoritratto da parte degli eredi.

Afferma Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Non si è tracciata, dunque, una semplice ricostruzione monografica del maestro di Rignano sull’Arno, ma si è andati oltre ricostruendone il discorso polemico e l’impegno intellettuale attraverso opere su cui egli aveva appuntato la sua attenzione, tra le più significative, sia in senso positivo che negative, di una requisitoria che non conosceva mezzi termini, ma anzi si esprimeva sempre in toni fortissimi e decisive”

Grazie al libro scritto dall’artista, “Scoperte e massacri. Scritti sull’arte”, edito da Attilio Vallecchi nel 1919, con una raccolta di testi pubblicati, su La Voce dal 1908. Al momento della sua pubblicazione, dopo la Grande Guerra, il libro diventa fondamentale per rappresentare le due diverse tendenze quella delle avanguardie europee e quella del ritorno all’ordine.

In questa esposizione agli Uffizi si rievoca la Festa dell’Arte e dei Fiori, una mostra sui cinquant’anni d’arte italiana e europea che, tra il 18 dicembre 1896 e il 31 marzo 1897 Soffici, diciassettenne, visitò e ne fu molto colpito. Quando nel 1900 Soffici va a Parigi per visitare l’Esposizione Universalesente che solo lì può liberarsi dai limiti della e avventurarsi nella modernità.

Organizza la “Prima esposizione italiana dell’impressionismo francese e delle scolture di Medardo Rosso”, al Lyceum Club di Firenze presentava già dei lavori di Cézanne, Degas, Renoir, Monet, Pissarro, Gauguin, Van Gogh e 17 sculture di Medardo Rosso. Scrive su La Voce vari saggi e scritti sull’arte sempre attento e critico in una visione fra passato e presente mentre visita varie volte Parigi, e dopo una visita alla mostra futurista di Milano, scrive una feroce critica stroncando il movimento dove, nel 1913, decide poi di aderire, con la nascita di “Lacerba”. Soffici sarà sempre condizionato dalle fondamentali premesse cézanniane e cubiste maturate a Parigi e mai del tutto rinnegate.

 

Gli orari e i biglietti della mostra   sono gli stessi per l’ingresso alla Galleria degli Uffizi

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