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Gli ultimi giorni della monarchia.
Giugno 1946: quando l’Italia si scoprì repubblicana

24/05/2016

copertina(1)Autore    Gianni Oliva

Editore   Mondadori

Anno       2016

Pag.         216

Prezzo     Euro 19,50

Giugno 1946: la Monarchia muore nell’ombra, tra l’amarezza di un esilio senza appello e le proteste per una sconfitta contestata; ma la Repubblica nasce oscura e in silenzio, con le piazze vietate e senza le nuove bandiere ai balconi. Che cosa è accaduto nell’Italia del referendum?
Se il mese di maggio ha visto la vittoria della democrazia, con la campagna elettorale capace di raggiungere le località più remote della penisola e le donne ammesse per la prima volta al suffragio, i due giorni del voto sono stati più problematici, con le code ordinate davanti alle cabine ma anche qualche disfunzione ai seggi (elenchi incompleti, schede non consegnate). Il conteggio dei voti e l’annuncio dei risultati assumono poi i toni di una vera emergenza, infelici nelle modalità e drammatici nelle conseguenze. I primi risultati giunti al ministero degli Interni sono quelli delle regioni meridionali, che premiano in modo netto la Monarchia, tanto che il 4 giugno Alcide De Gasperi scrive a Umberto II preannunciandogli il risultato favorevole. Ventiquattro ore dopo arrivano però i risultati del Centronord, che ribaltano la situazione, e la sera il ministro Romita annuncia la vittoria della Repubblica. In alcune città del Sud, in particolare a Napoli, si urla alla truffa e al broglio: nonostante lo sforzo di Umberto II per evitare tensioni, molti monarchici scendono in piazza, tra assembramenti spontanei, cortei e slogan contro il governo. In un’Italia appena uscita dalla guerra, dove si trovano armi ovunque, la rabbia si traduce presto in azione: si spara, cadono i primi morti, gli ospedali si riempiono di feriti, mentre la stampa nazionale si sforza di minimizzare e tacere il dramma.

Gianni Oliva ripercorre le vicende che accompagnano la fine della Monarchia seguendo diverse trame: Umberto II alle prese con le pressioni contraddittorie dei suoi consiglieri politici; gli uomini di governo e le autorità militari alleate, incapaci di trovare una soluzione rapida; i ricorsi e i controricorsi alla Corte di cassazione, che fanno nascere la Repubblica in tribunale. Sullo sfondo, lo spettro della guerra civile e il rischio di una deriva incontrollabile. A risolvere la situazione sarà proprio il re, un uomo malinconico e irresoluto che nel momento più drammatico dimostra però l’energia necessaria per compiere la scelta. Stretto tra chi vuole porlo alla guida delle proteste e chi gli consiglia di partire, Umberto II antepone gli interessi dell’Italia a quelli della Monarchia: il 13 giugno lascia il paese e vola in esilio, togliendo ragion d’essere ai moti di piazza.

 

Gianni Oliva, nato a Torino nel 1952 è uno storico, politico e giornalista oltre aver insegnato e esser stato preside nei licei di Torino e provincia. Si è laureato in lettere all’Università di Torino nel 1975 con Alessandro Galante Garrone. Dedicatosi in particolare allo studio del Novecento italiano, è stato insegnante di Storia delle istituzioni militari alla Scuola di applicazione d’arma di Torino. Dal 1975 al 1980 è  assessore presso il comune di Coazze e dal 1990 al 1995 capogruppo del PCI (divenuto poi PDS) al comune di Giaveno. Dal 1999 è assessore al Sistema educativo e formativo della provincia di Torino e coordinatore nazionale degli assessori provinciali all’Istruzione. Nel 2004 viene confermato assessore e nominato vicepresidente provinciale. Partecipa alle elezioni regionali del 2005 nella circoscrizione di Torino ed entra per la prima volta nel consiglio regionale, da cui però si dimette perché nominato assessore alla cultura, patrimonio linguistico e minoranze linguistiche, politiche giovanili e Museo Regionale di Scienze Naturali della Regione Piemonte, incarico che svolge dal 2005 al 2010 nella giunta Bresso. Nel marzo 2013 è rientrato in consiglio regionale come consigliere.

Gianni Oliva  a partire dal 1989 ha scritto di Storia del 900 in Italia in numerose pubblicazioni, questi sono i suoi ultimi libri  pubblicati

  • 2006 – «Si ammazza troppo poco». I crimini di guerra italiani 1940-43, Milano, Mondadori.
  • 2007 – L’ombra nera. Le stragi nazifasciste che non ricordiamo più, Milano, Mondadori.
  • 2009 – Soldati e Ufficiali. L’esercito italiano dal Risorgimento a oggi, Milano, Mondadori. .
  • 2011 – Primavera 1945. Il sangue della guerra civile, Firenze e Milano, Giunti.
  • 2012 – Un regno che è stato grande. La storia negata dei Borboni di Napoli e Sicilia, Milano, Mondadori.
  • 2014 – Storia di Torino dalle origini ai giorni nostri, Pordenone, Biblioteca dell’Immagine.
  • 2014 – Fra i Dannati della Terra. Storia della Legione Straniera, Milano, Mondadori. ISBN
  • 2015 – Il tesoro dei vinti. Il mistero dell’oro di Dongo, Collezione Le Scie, Milano, Mondadori.
  • 2016 – Gli ultimi giorni della monarchia. Giugno 1946: quando l’Italia si scoprì repubblicana,
  • Collezione Le    Scie. Nuova Serie, Milano, Mondadori.

 

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