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Gli Incamminati sulle tracce di Dante alle cascate dell’Acquacheta

19/03/2020

L’Accademia di Modigliana si prepara a celebrare i 700 anni dalla morte del sommo poeta con un’iniziativa alle cascate dell’Acquacheta nel giugno 2021

Giancarlo Aulizio Il Resto del Carlino  Provincia di Forli 14 marzo 2020

Nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte del sommo poeta. Dante Alighieri, infatti, nacque a Firenze nel 1265 e morì e fu sepolto a Ravenna nella Basilica di San Francesco nel 1321. Tra le tante iniziative già in programma per l’occasione spicca anche la “Giornata dantesca all’Acquacheta”, promossa dall’antica Accademia degli Incamminati di Modigliana, a cui si sono già aggregati per l’organizzazione il Comune di Portico e San Benedetto e quello di San Godenzo, con l’adesione dei Comitati per il Risorgimento.

L’evento si svolgerà presumibilmente un sabato della prima metà di giugno 2021.

I partecipanti si ritroveranno nella Piana dei Romiti, dove alcuni versi saranno letti e commentati per i convenuti. Per arrivarci da San Benedetto in Alpe sarà necessaria una camminata tra i boschi di circa due ore. Massimo Ragazzini, originario di San Benedetto, già dirigente di azienda, autore di articoli di storia e membro dell’Accademia degli Incamminati, racconta il senso di questa iniziativa. Al suo contributo si deve, tra l’altro, la recente valorizzazione e riapertura al pubblico della locale Abbazia. «San Benedetto, conosciuto principalmente per i versi della Divina Commedia sulla cascata dell’Acquacheta, paragonata alla cascata di un fiume infernale, non può mancare all’appuntamento del 2021 – spiega Ragazzini –. L’Acquacheta è proprio al confine tra la Toscana e la Romagna, le due terre dove è trascorsa la maggior parte della vita del poeta, e può quindi essere considerata luogo emblematico del percorso di Dante. Ed è per questa ragione che a San Benedetto sono frequenti i convegni e le manifestazioni sul poeta». La presenza di Dante Alighieri «è avvalorata – continua – dalla puntuale descrizione del luogo e dalla sua ubicazione sulla strada che da San Godenzo conduceva in Romagna. Probabilmente il transito avvenne dopo la condanna all’esilio, comminatagli nel marzo 1302. L’osservazione del paesaggio rappresentato da Dante fa pensare che il poeta abbia visto la cascata quando il torrente era gonfio, e quindi nell’autunno-inverno. Il che verrebbe del tutto a coincidere con l’arrivo di Dante a Forlì presso la corte di Scarpetta degli Ordelaffi, tra la fine del 1302 e l’inizio del 1303». Già in passato il Comune di Portico e San Benedetto ha organizzato eventi su Dante. «La manifestazione più recente fu nel dicembre 2016 e un folto pubblico partecipò sia allo spettacolo dantesco con l’attore Ivano Marescotti che alla presentazione del programma di valorizzazione dell’Abbazia benedettina  curato da Annalisa Balducci. L’amministrazione comunale nel novembre 2015 organizzò un convegno con l’intervento di noti studiosi e critici letterari, mentre nell’ottobre del 2005, si svolse una “Giornata di studi” sull’alta valle del Montone indetta dalla Deputazione di storia patria per le province di Romagna». Conclude Ragazzini: «Tra gli eventi celebrativi del secolo scorso, il più significativo per il numero di partecipanti fu il “raduno dantesco” all’Acquacheta del settembre 1934, organizzato dal commissario prefettizio di Portico e San Benedetto Gilberto Bernabei, successivamente sindaco di Modigliana dal 1956 al 1990 e presidente dell’Accademia degli Incamminati. Dalla stampa dell’epoca si ricava che il raduno fu un’occasione per il regime di utilizzare la figura di Dante a fini propagandistici, tanto che oratore ufficiale fu un prefetto. Ma alla giornata all’Acquacheta del 2021 – assicura lo studioso – i relatori saranno dantisti di fama».

 

                  

 

 

 

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