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Caporali tanti, uomini pochissimi

16/11/2020
La Storia secondo Totò 

Autore    Emilio Gentile

Editore   Laterza

Anno      2020

Pag.       178

Prezzo   € 14,00

E adesso dove andiamo?», domanda Totò al maggiordomo, che è andato a prenderlo alla Gare de Lyon. «A casa, signor marchese» – «Perché, ho una casa?» – «Il signor marchese voglia scusarmi se mi sono permesso di chiamare casa il palazzo Chemantel Chateau» – «Già, è vero, io ho un palazzo» – «Storico, signor marchese, il più bello di Parigi», precisa il maggiordomo. Ma Totò subito lo zittisce: «Non cominciamo con la Storia!».

Il principe Antonio De Curtis non era solito leggere i racconti degli storici. Lo appassionava solo la storia della sua famiglia, che risaliva all’imperatore Costantino. Non lo divertiva la Storia, cioè l’esistenza umana nel fluire del tempo, perché aveva una visione tragica della vita. Ma permetteva a Totò di spernacchiare tutte le persone che nella Storia, e quindi nella vita, si comportano da «caporali»: i prepotenti che tormentano gli «uomini» qualunque, costretti a vivere un’esistenza grama. Nei suoi novantasette film, ambientati nelle più varie epoche storiche, dall’Egitto dei faraoni all’Italia del ‘miracolo economico’ e all’Europa del Muro di Berlino, Antonio incarna nei personaggi di Totò sia i ‘caporali’ sia gli ‘uomini’, ma sempre con lo stesso proposito: «spernacchiare» i caporali, spiegando che la pernacchia «ha tanti scopi: deride, protesta, esplode con un grido di dolore». E difende così la dignità dell’uomo libero.

*************************

 … l’interesse primo di questo imprevedibile saggio di Emilio Gentile, che sa unire un saldo mestiere a una altrettanta robusta curiosità e passione per “il principe de Curtis in arte Toto”, sta nel ricostruire la biografia di un artista, amato dal popolo e guardato con sufficienza dai borghesi, anche comunisti.…E quando Gentile cita il discorso di Totò a Carolina sull’importanza di ciascuno nell’ordine della vita, nel film di Monicelli, che fu tra quelli di Totò il più tartassato dalla censura democristiana, non scrive però che a sceneggiarlo fu anche Ennio Flaiano, e di notare che il discorso di Totò somiglia moltissimo a quello del Matto a Gelsomina in La Strada, che fu scritto, con, Fellini, ancora da Flaiano.  Goffredo Fofi Il Sole 24 ore 15 novembre

Emilio Gentile, Bojano (Campobasso) 1946, Allievo di Renzo De Felice, dalla seconda metà degli anni Settanta ha lavorato sulla storia del fascismo. I suoi studi hanno riguardato temi della storia contemporanea fra i quali la modernità, la nazione, il totalitarismo, il pensiero mitico, le religioni della politica. E’ professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza e socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Con la pubblicazione Il 25 luglio 1943 ha vinto nel 2018 il Premio Acqui Storia, il più importante premio storico-letterario italiano. Collabora al “Sole 24 Ore”.

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Pubblicato in: Cinema
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