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Una città già capitale d’Italia e un piccolo comune padovano uniti nel nome di una patriota veneta, Antonia Masanello

03/10/2011

Una città già capitale d’Italia e un piccolo comune padovano uniti nel nome di una patriota veneta, Antonia Masanello (Cervarese S.Croce, 1833 – Firenze, 1862): si potrebbe così sintetizzare la giornata di sabato 24 settembre nel corso della quale i rappresentanti del comune di Firenze – il sindaco Matteo Renzi, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani – hanno accolto una nutrita delegazione di Cervarese S.Croce (Padova), guidata dal sindaco Claudio Chiarello e composta da più di duecento persone. La giornata si è avvalsa dell’organizzazione del Comitato fiorentino per il Risorgimento guidato da Adalberto Scarlino e ha registrato la partecipazione dei componenti dell’associazione Veterani e Reduci garibaldini e della banda musicale parrocchiale S.Michele Arcangelo di Montemerlo diretta da Giovanni Furlan che ha celebrato i vari momenti istituzionali con le note dell’arrangiamento originale per banda del celebre stornello dedicato alla Masanello. Presente pure lo storico Alberto Espen, che ha svelato dagli archivi la straordinaria vicenda umana della Masanello, nonché i discendenti della garibaldina padovana ma fiorentina d’adozione, i fratelli Paolo e Annamaria Marinello, provenienti da Vinci. Dopo l’omaggio al cimitero di Trespiano ove attualmente, nel riquadro dei garibaldini, sono tumulate le spoglie di Tonina, la comitiva si è trasferita “all’ombra della torre” dell’Abbazia di S.Miniato: in una splendida giornata illuminata da un sole estivo, il priore Bernardo Maria Gianni ha fatto gli onori di casa e ha ricevuto l’omaggio del confratello priore Igino Splendore dell’abbazia S.Maria di Praglia, l’oasi benedettina che si staglia ai piedi dei Colli Euganei. Nel cimitero monumentale delle Porte Sante che cinge l’abbazia fiorentina, che fu il luogo ove la Masanello venne inizialmente sepolta, la città di Firenze ha voluto dedicare una targa alla memoria della giovane eroina. La targa riporta i versi del celebre epitaffio composto da Francesco Dall’Ongaro: “L’abbian deposta, la garibaldina/ all’ombra della torre di San Miniato/ colla faccia rivolta alla marina/ perché pensi a Venezia, al lido amato…»: nell’occasione questi versi sono stati cantati con grande trasporto dal “menestrello” toscano Riccardo Marasco. Da parte del priore Gianni è stata avanzata la proposta che i resti della Masenella (così è popolarmente chiamata) possano ritornare nella quiete di S.Miniato, così come ella aveva desiderato in vita.

Nel pomeriggio, nella città di Dante, in Piazza della Signoria un vero e proprio bagno di folla ha accolto la delegazione di Cervarese S.Croce, che è stata presentata al sindaco Renzi dal Comitato Fiorentino per il Risorgimento durante i festeggiamenti del “Carromatto”: la banda musicale ha quindi eseguito il caratteristico repertorio di marce e inni in un applauditissimo concerto alla Loggi dei Lanzi; particolarmente apprezzato dal pubblico, il brano originale “Echi dal Risorgimento”.

Ora si attende il rendes voux dei rappresentati della città e delle associazioni di Firenze sui luoghi padovani che hanno visto nascere e crescere Tonina, l’impavida giovane che partecipò alla leggendaria impresa dei Mille.


 

Pubblicato in: Tribuna
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