• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Revisionismo stradale

12/09/2012

La provocazione meno patriottica di questo agosto viene da Marco Comini, che con la signora Elide gestisce da mezzo secolo il ristorante milanese per eccellenza, sempre aperto in agosto: «Al Matarel». Usiamo le sue parole: «Chiedo alla giunta di Milano di dedicare una via a Radetzky. È il momento di farlo, in coda al centocinquantesimo dell’Unità. Il maresciallo si comportò correttamente anche se fu severo, non fece cannoneggiare Milano e quando rientrò due ali di popolo lo accolsero dicendo “In sta i sciüri”, cioè “sono stati i ricchi” a mandarvi via». Per Comini, poi, Radetzky è ancora un esempio in un Paese di raccomandati come il nostro, giacché «prese a calci suo figlio quando disse ad alcuni milanesi “voi non sapete chi sono io”». Ancora: «Il maresciallo era una buona forchetta (ho nel menu i suoi piatti preferiti, come il rustin negá e, con l’autunno, la cassoeula ); non era mai a dieta e per questo morì a 92 anni, girava per Milano senza scorta».

Ma dove situiamo la via? «Per me va bene anche quella del Matarel», risponde Comini. E qui le cose si complicano, perché Laura Solera Mantegazza, dove c’è il ristorante, era patriota e benefattrice e non sarà facile sostituirla con il maresciallo austriaco. Comunque Comini non si arrende e ricorda che «troppe vie di Milano portano il nome di sconosciuti e dimenticati». Insomma, aggiorniamoci. Radetzky interessa alla nuova giunta?

Armando Torno       Corriere della sera  del 22 agosto

Dopo Firenze è la volta di Milano. Se il sindaco Renzi tempo fa aveva proposto di modificare la toponomastica comunale di Firenze, eliminando i protagonisti e le date più significative del Risorgimento a favore di personaggi del 900, a Milano è in corso una raccolta di firme per dedicare una via a Radetzky e la strada scelta sarebbe quella intitolata a Laura Solera Mantegazza, a cui abbiamo dedicato l’ultimo Focus * nel sito del Comitato Fiorentino

Sembra che la sottoscrizione abbia avuto diverse adesioni a partire ovviamente da Roberto Maroni ed altri esponenti leghisti, i quali propongono perfino di dedicare una strada del centro di Milano a Maria Teresa d’Austria.

Probabilmente non se ne farà di nulla: con i primi rigori invernali le sciocchezze e le provocazioni nate con la calura estiva vengono dimenticate e non hanno alcun esito.

Non va comunque sottovalutato l’episodio.

Intanto la battaglia culturale sui valori e sui simboli del nostro Risorgimento, condotta in primo luogo prima da Ciampi e poi da Napolitano, pur avendo avuto esiti positivi,basta solo ricordare il successo popolare della ricorrenza del 17 marzo del 2011, non è terminata; infatti molti italiani non hanno acquisito una memoria condivisa della nostra storia patria , per cui manca ancora un forte sentimento di identità nazionale nel nostro Paese, nel Sud come nel Nord.

A differenza poi di Renzi nel caso di Milano si rovescia completamente l’interpretazione storica del nostro Risorgimento, rivalutando la figura di Radetzski a danno di una patriota italiana,Laura Solera Mantegazza, rimpiangendo di fatto il buongoverno asburgico del Lombardo-Veneto.

Radetzski sarà pure stato un buon generale, un bravo padre ed un affettuoso nonno ma stava dall’altra parte delle barricate durante le cinque giornate di Milano ed era un irriducibile nemico dell’Unità e dell’Indipendenza dell’Italia.

Fatte le dovute differenze, dato il diverso contesto storico, questa iniziativa ricorda la polemica politica- culturale, nata in Italia qualche anno fa,sul fatto che i repubblichini di Salo ed i partigiani, pur combattendo su fronti contrapposti, meritassero di essere onorati e ricordati allo stesso modo.

La lezione della storia ci insegna che non ci sono i personaggi buoni e quelli cattivi e che non si danno patenti di moralità, ci insegna solo che c’era chi stava dalla parte giusta o sbagliata rispetto ai processi storici , in cui si affermano i valori di libertà, giustizia e democrazia.

E Radetzski stava dalla parte sbagliata negli anni in cui si faceva l’Italia.

Sergio Casprini

 

* Laura Solera Mantegazza (Milano 1813 – Cannero- lago Maggiore-, 1873), fu con molte italiane dell’Ottocento, di cui la storia ufficiale purtroppo non parla, una delle donne più attive per il progresso civile negli anni del nostro Risorgimento. Nel corso delle Cinque Giornate di Milano si distinse nel soccorrere i feriti. Nel 1850 fondò un ricovero per bambini lattanti, il primo di Milano e d’Italia al quale, nel giro di pochi anni, altri seguirono. Istituì scuole per operaie adulte. Nel 1862 fondò l’ Associazione nazionale operaia femminile, con fondi privati. L’associazione aveva una sala di allattamento, organizzava corsi di alfabetizzazione. Promosse le prime pensioni per la vecchiaia in Italia. Nel 1870, fondò a Milano la prima scuola professionale femminile d’Italia, laica e con finanziamenti pubblici.Dopo la sua morte, avvenuta nel 1873, le sue seguaci, come Alessandrina Ravizza, continuarono ad aprire scuole e ricoveri per aiutare le ragazze lavoratrici.

Spirito di abnegazione, generosità, sensibilità sono le doti, che mostrano spesso le donne, madri o spose che siano, invece le icone femminili nella storia vengono ricordate soprattutto per la bellezza; la Contessa di Castiglione, per esempio per restare nell’ambito della storia risorgimentale.

La storia ufficiale, quella dei manuali e dei testi accademici, infatti è scritta soprattutto dagli uomini e nel loro immaginario la bellezza femminile, che ovviamente ha pure la sua importanza, mette in secondo piano le altre qualità femminili, come quelle di Laura Solera Mantegazza e di tante italiane.

Pubblicato in: TribunaTag: bellezza
Post precedente:17 settembre: Amerigo Vespucci e Giuseppe Garibaldi eroi di due età e di due mondi
Post successivo:15 settembre: 35^ rassegna corale fiorentina di canti tradizionali

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi