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Piazza dell’Indipendenza

12/05/2017

piazza del centro storico Firenze nei pressi della Fortezza da Basso.

 

In origine la piazza era denominata piazza Maria Antonia (di Borbone), in onore alla seconda moglie del granduca Leopoldo II di Lorena, sotto il cui governo era stata urbanizzata la zona. Tuttavia, nell’uso non ufficiale, il luogo fu detto a lungo piazza di Barbano, per il suo essere stato definito nella zona conosciuta come orto o podere di Barbano, dal nome appunto dei proprietari della maggior parte del terreno, i marchesi Barbolani da Montauto. L’attuale titolazione, attestata dal 1870 circa e in onore dell’Indipendenza nazionale, ricorda invece come da questa piazza avesse avuto origine la pacifica insurrezione del 27 aprile 1859 che portò alla cacciata dello stesso Leopoldo II e dette avvio al processo di annessione della Toscana al regno di Sardegna. La piazza è il cuore di uno dei quartieri ottocenteschi di Firenze e scenario di molti degli avvenimenti di quel secolo. L’originale progetto, redatto tra il 1838 e il 1842 dall’architetto Francesco Leoni  prevedeva la costruzione di 53 casamenti per 318 famiglie povere.

I lavori di sistemazione che hanno portato all’attuale situazione risalgono a un progetto del 1944, o almeno così documenterebbero le carte conservate presso l’Archivio storico del Comune di Firenze. Il repertorio di Bargellini e Guarnieri data tuttavia con sicurezza l’intervento al 1953, per un più che giustificato ritardo dovuto alle urgenze del dopoguerra: La superficie inghiaiata produceva polvere d’estate e fango d’inverno. Perciò, nel 1953, col disegno dell’architetto Lando Bartoli, vennero create intorno alle statue due aiuole e piantati altri alberi a fronda perenne e più sicura di quella dei tigli, mentre il resto della piazza veniva asfaltato.

Le palazzine che si affacciano sulla piazza sono tutte pertinenti all’epoca tra l’Ottocento e il primo Novecento, tipiche nella loro signorilità tutta borghese. Tra gli edifici più importanti Villa Ruspoli, attuale sede del Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari “Silvano Tosi” fondato da Giovanni Spadolini e del Centro studi per la storia del pensiero giuridico moderno fondato da Paolo Grossi.
Le due statue bronzee, che decorano i due riquadri simmetrici verso nord e verso sud, furono realizzate appositamente sul finire dell’Ottocento. La prima ritrae Bettino Ricasoli, ed è opera di Augusto Rivalta (1897)); la seconda ritrae Ubaldino Peruzzi, il primo sindaco di Firenze, e fu creata dallo scultore fiorentino Raffaello Romanelli (1896)).
Due targhe su altrettanti edifici ricordano scrittori che qui vissero e scrissero alcune loro opere: Guido Nobili, dalla cui casa al n.27 partì la manifestazione del 27 aprile 1859 e l’inglese trasferita a Firenze Theodosia Gorrow Trollope.
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