
Caro Direttore,
d’accordo in linea di massima con l’Editoriale ( https://www.risorgimentofirenze.it/la-fragilita-dellunione-europea/ ). Magari potremmo discutere su qualche punto, ma va bene. Su un punto vorrei dire due parole intorno al tema della “leadership di Ursula von der Leyen, accusata di scarsa fermezza”. Qui c’è un punto nodale perché in una certa logica ha fatto quel che poteva a fronte di un toro scatenato dai fini che tutti giudichiamo incomprensibili e sono invece molto nitidi e legati alla visione del mondo dei gruppi che l’hanno sostenuto. Ma il fatto è che anche lei ha espresso il fondamentale vulnus che sta affondando la democrazia a tutti i livelli, dagli stati ai comuni, il prevalere del decisionismo di una persona sola al comando. Gli stessi Stati Uniti stanno cedendo dietro le spallate di Trump a questa tendenza che è il tramonto della democrazia liberale, il continuo ridimensionamento della rappresentanza fino ad eliminarla. Lo vediamo ovunque perché ovunque è così, anche con l’aiuto di una stampa che insegue i leaders e non si cura molto di dibattiti interni alle istituzioni come ai partiti, del resto già spenti. Se si vuole, il modo in cui viene discusso il tema del “campo largo” in Toscana ne è una conferma. Nemico dell’assemblearismo, sono però convinto che i confronti di tendenza e di strategia si fanno confrontandosi con ciò che un tempo si chiamava base e non sulle persone ma sui programmi. Per tornare all’inizio, non si è avuto molto sentore di un dibattito nel Parlamento europeo e figurarsi in quelli nazionali tali da influire sulle prese di posizione finali. Forse anche per questo si è perduta la grande occasione di fare della vicenda un sussulto della dignità di cittadini europei, qualcosa che potremmo definire “patriottismo europeo” per cui si sarebbe potuto esprimere un sentimento collettivo di rifiuto verso i ricatti proposti da una irriconoscibile America.
Grazie. cari saluti,
Fabio Bertini



La fragilità dell’Unione europea