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L’Inno nazionale, il tricolore e il nome Italia non sono più anticaglie del passato. Sono il presente ed il futuro.

01/12/2012

«Ben scavato, vecchia talpa!»   Marx

“Si chiamano tutti Italia. La Patria bene rifugio. Non c’è partito a non volere che il suo nome assomigli almeno un po’ a quello del nostro Paese. E quindi in ogni logo ci deve essere l’Italia, in ogni simbolo il tricolore…E il motto delle primarie del PD, l’unico che potesse unire l’arco che va da Vendola a Tabacci, è l’Italia bene comune”…”

Così ha scritto il 27 novembre Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.

Anche la recente approvazione in parlamento della legge, che prevede sia l’insegnamento dell’inno di Mameli a scuola sia l’istituzione della festa dell’Unità d’Italia il 17 marzo conferma la riscoperta della Patria e dei suoi simboli da parte delle istituzioni, è un ulteriore prova dell’affermazione dei valori nazionali nella società italiana.

Le celebrazioni del cento cinquantenario quindi non sono state una parentesi nella storia recente del nostro Paese e se va riconosciuta  l’importanza del lavoro politico-culturale compiuto in questi anni dal Quirinale, prima da Ciampi e poi da Napolitano, non vanno  dimenticate anche le tante iniziative dal basso, da parte di associazioni risorgimentali e di istituzioni culturali, civiche e locali, che hanno rafforzato il sentimento di identità nazionale degli italiani.

La strada è ancora lunga, esiste ancora quel divorzio tra Patria e Nazione che gli italiani hanno consumato a partire dall’8 settembre 1943 e che ancora permane  a  causa della crisi attuale dei partiti,forze fondamentali di mediazione tra popolo ed istituzioni.

Vanno comunque apprezzati i segnali provenienti dal mondo della politica, di richiamo ai valori del nostro Risorgimento, nel momento in cui il tricolore ed il nome Italia cominciano in questi mesi ad essere patrimonio comune tra i cittadini, i partiti, le istituzioni del nostro Paese.

Son sicuramente un buon auspicio per l’anno prossimo.

Citando quindi il Marx del 18 Brumaio di Luigi Bonaparte ,con parole diverse e con altro significato, potremmo dire che, quando la rivoluzione pacifica, liberale e risorgimentale di questi anni avrà condotto a termine il suo lavoro preparatorio, l’Italia balzerà dal suo seggio e griderà “ben scavato, vecchia talpa”.

Pubblicato in: EditorialeTag: mondo
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