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Le passioni del re a Villa la Petraia

13/11/2011

Paesi, cavalli e altro a Firenze al tempo dei Savoia a Firenze, Villa Medicea della Petraia.
10 novembre 2011 – 10 febbraio 2012. Inaugurazione mercoledì 9 novembre ore 17.30

L’esposizione, promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, è allestita in due sale al piano terreno della Villa Medicea della Petraia, di particolare rilievo tra le residenze medicee abitate al tempo dei Savoia a Firenze in quanto i suoi interni rispecchiano tuttora in gran parte la sistemazione sabauda. La Petraia, abitata da Rosa Vercellana, contessa di Mirafiore, ricordata come la “Bella Rosina” e da 1869 moglie morganatica del re, è la sede più appropriata per mettere a fuoco aspetti privati della vita di Vittorio Emanuele II re d’Italia, nel contesto delle trasformazioni avvenute negli anni di Firenze capitale. Soprattutto le stanze dell’appartamento del primo piano rispecchiano ancora il senso di un luogo corrispondente al desiderio del re di una vita più appartata, lontana dalla corte, dedita al piacere della caccia e ai passatempi dei giochi della sala da biliardo (quest’ultima mantenuta in tutti i suoi arredi, così come la camera da letto della “Bella Rosina”).

La mostra è frutto di un’accurata ricerca documentaria svolta per l’occasione nell’ Archivio della Guardaroba di Palazzo Pitti – nell’ambito di un progetto di tirocinio in base a una convenzione tra l’Università degli Studi di Firenze e il Polo Museale Fiorentino – che ne ha costituito il supporto scientifico, tramite l’approfondimento di aspetti meno noti del soggiorno sabaudo di Vittorio Emanuele a Firenze.
Le diverse sezioni sono indirizzate a inquadrare la vita del re avendo come sfondo i cambiamenti politici e sociali che attraversavano l’Italia da poco unita, prendendo l’avvio dall’Esposizione Italiana Agraria, Industriale ed Artistica tenuta a Firenze, nella ex Stazione Leopolda, nel 1861, illustrando le scelte di Vittorio Emanuele riguardo alla pittura di paesaggio e visualizzando il clima di festa per il suo arrivo in città. Sono inoltre esposti i progetti dell’architetto Fabio Nuti relativi al complesso delle Scuderie Reali di Porta Romana, il principale intervento architettonico voluto dal re a Firenze (1865-1870). L’arredo delle scuderie è anche ricostruito tramite gli acquerelli nei quali Stanislao Grimaldi ha ritratto i cavalli orientali e inglesi prediletti da Vittorio Emanuele. È successivamente documentata la produzione della Manifattura Ginori di Doccia, che ha recepito in quegli anni nei suoi prodotti la svolta in senso naturalistico propria della pittura e che ha ricevuto numerosi ordinativi dai Savoia.
Il settore dedicato alla Petraia è incentrato sulla festa di fidanzamento tenutasi la sera del 1 settembre 1872, tra Emanuele di Mirafiore, figlio del re e della “Bella Rosina”, e Blanche de Larderel. Per l’occasione fu risistemato il Giardino della Figurina, nel settore est al livello della villa, tramite numerose piccole voliere che si aggiungevano alle due grandi ellittiche preesistenti ma anch’esse di epoca sabauda, illustrate nel disegno acquerellato esposto di Ferdinando Lasinio.

Tra gli interventi architettonici di epoca sabauda, di particolare rilievo è quello della copertura del cortile della Petraia, i cui lavori non sono ad oggi documentati, trasformato in salone da ballo tramite l’ardita struttura industriale in ferro e vetro che entra in dialogo con i bellissimi affreschi di Cosimo Daddi (Fatti di Goffredo di Buglione e L’assedio di Gerusalemme, 1589-94) e del Volterrano (Fasti medicei, 1636-39; 1642-46). Ne sono corollario il monumentale lampadario e il pavimento in tessere musive ‘alla veneziana’. Da qui il percorso prosegue con la visita alle stanze, quelle più di rappresentanza dell’ala destra del piano terreno e quelle più private del piano superiore, e al ‘Belvedere’, luogo di sosta dopo la caccia edificato anch’esso in occasione del fidanzamento, ancora con i suoi arredi recanti lo stemma sabaudo e con il pavimento, ‘alla veneziana’ come quello del salone, che reca la data 1872.

Il catalogo, edito da Polistampa, con presentazione di Cristina Acidini, è arricchito da numerose schede e appendici documentarie e si avvale dei testi delle curatrici e di contributi di esperti del settore.

La mostra e il catalogo sono a cura di Mirella Branca e Annarita Caputo.
I testi sono di Fausto Barbagli, Mirella Branca, Annarita Caputo, Silvia Ciappi, Anna Floridia, Giorgio Galletti, Rosanna Morozzi, Claudio Paolini.

Soprintendente: Cristina Acidini
Direzione della Villa Medicea della Petraia: Alessandra Griffo
Direzione della mostra: Mirella Branca, Alessandra Griffo.

Villa medicea della Petraia
Via della Petraia, 40
Loc. Castello, 50141 Firenze
tel. 055 452691

Orari di apertura della Villa

Ore 8.15 – 16.30 nei mesi di gennaio, febbraio, novembre, dicembre
Ore 8.15 – 17.30 nel mese di marzo (con ora legale 18.30)
Ore 8.15 – 18.30 nei mesi di aprile, maggio, settembre
Ore 8.15 – 19.30 nei mesi di giugno, luglio, agosto
Ore 8.15 – 18.30 nel mese di ottobre (con ora solare 17.30)

L’ultima entrata è consentita un’ora prima dell’orario di chiusura
Gli ambienti della Villa sono accessibili con visite accompagnate ogni 45 minuti a partire dalle 8.30
Le visite delle ore 13.30 – 16.45 – 17.40 e 18.40 si effettuano in tali orari per ragioni tecniche
Chiusura secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1° maggio, Natale
Ingresso libero

Pubblicato in: MostreTag: Firenze capitale, Palazzo Pitti
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