
Caro direttore,
Fabio Bertini sostiene che Ursula von der Leyen, trattando con Trump, ha incarnato “il fondamentale vulnus che sta affondando la democrazia a tutti i livelli, dagli stati ai comuni, il prevalere del decisionismo di una persona sola al comando”. Non so dire quanto la presidente della Commissione europea si sia confrontata con i suoi componenti e con i paesi membri, anche sarebbe strano che non l’avesse fatto, né se fosse corretto passare dal Parlamento. Non credo però che ci troviamo di fronte a qualcosa di paragonabile al trumpismo o all’autoritarismo di Orban. Il fantasma dell’uomo solo al comando viene evocato da sinistra a ogni piè sospinto. Così è stato per ogni tentativo di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio, che non può neppure disfarsi di un ministro rivelatosi incapace o scorretto. Suonò l’allarme anche per la riforma costituzionale di Renzi, con tanto di esagitata mobilitazione di costituzionalisti, solo perché aveva dato qualcosina di più al Presidente del Consiglio nei confronti del Parlamento. La democrazia, come ci ricorda Amartya Sen, è “il metodo di governo attraverso la discussione”. Bellissima definizione, ma va completata con l’oraziano “est modus in rebus”.
Giorgio Ragazzini

La temperanza Piero del Pollaiolo 1470


Patriottismo europeo