• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

1915. Rivolta contro i padri

22/07/2022
Carlo Carrà Manifestazione interventista  (Festa patriottica-dipinto parolibero), 1914

 

L’intervento italiano nella Grande guerra fu anche una resa dei conti generazionale

Vent’anni fa si stimava che la letteratura sulle cause della Prima guerra mondiale superasse i 25 mila volumi, un oceano di parole che prendeva l’abbrivio dai documenti pubblicati, dopo la fine del conflitto, da tutti i Paesi coinvolti. L’immensa massa di carteggi e atti ufficiali aveva uno scopo principale: respingere o attribuire la responsabilità agli Imperi centrali di aver scatenato l’inferno nel Vecchio Continente per cercare di alleviare o giustificare le dure condizioni, soprattutto economiche, imposte agli sconfitti dal trattato di Versailles. Sia le carte bollate sia le memorie dei principali protagonisti, naturalmente, erano colme di reticenze e orientate a stabilire una verità politica piuttosto che i fatti reali.

Quel che accadde dopo non ha aiutato a fare ordine. L’Europa è ricaduta, come aveva previsto John Maynard Keynes, nell’orrore della Seconda guerra mondiale, che ha coinvolto gli stessi protagonisti della Prima. Terminato il conflitto, il mondo si è ideologicamente spaccato in due, cosa che non ha aiutato a formulare giudizi al di sopra delle parti. In Italia, in particolare, a partire dagli anni Sessanta, tutta la retorica della guerra vittoriosa si è trasformata in un atto di accusa contro generali incapaci e sadici che hanno mandato al massacro un popolo che voleva solo starsene tranquillo a casa.

La verità probabilmente sta nel mezzo. È quello che emerge da L’Italia della Prima guerra mondiale in 50 ritratti di Paolo Mieli e Francesco Cundari (Centauria editore), con le illustrazioni di Ivan Canu (efficaci più di mille parole), e l’idea di scegliere alcuni personaggi, non sempre tra i più noti, nasce dalla premessa fatta nell’introduzione: è assurdo pensare che ci fosse una regia sotterranea che portò al grande massacro; più o meno tutti, volontariamente o involontariamente, persino chi contrastò la guerra, contribuirono alla tragedia. Se, come scrisse il grande storico Johan Huizinga, «la povera Europa si avviava verso la Prima guerra mondiale come un’automobile sgangherata in mano di un conducente ubriaco per una strada tutta buche e cunette», è anche vero che, rievocando quei giorni, un osservatore sensibile come Stefan Zweig scrisse: «Non si temevano ricadute barbariche come le guerre tra popoli europei… I nostri padri erano tenacemente compenetrati dalla fede nella irresistibile forza conciliatrice della tolleranza». Calza a pennello la definizione che, dopo il libro scritto da Christopher Clark (pubblicato da Laterza), ha preso piede ogni qual volta si parli di coloro che contribuirono a scatenare il conflitto, vale a dire: I sonnambuli.

Mieli e Cundari, prima di scegliere i personaggi da far entrare in scena in questa efficace rappresentazione teatrale della tragedia, chiariscono la particolare situazione italiana. Se sonnambuli sono stati anche gli italiani, furono sonnambuli consapevoli. Roma ha avuto tutto il tempo di ponderare una decisione molto controversa perché si trattava di sfilarsi da un’alleanza per aderire a un’altra. Ligia alla mentalità politica con la quale i Savoia avevano «costruito» l’Italia, sperava di entrare dalla parte giusta al momento giusto pagando un prezzo modesto per ottenere ciò che voleva ai confini orientali. Il più attento di tutti (miglior interprete della casata sul trono), Giovanni Giolitti, rigorosamente contrario all’intervento, vedendo come si mettevano le cose pensò che la guerra si potesse infine dichiarare, lasciando però prima collassare l’Austria, vale a dire andandoci a prendere Trento e Trieste rischiando ben poco (non la pensava così anche Mussolini quando diede la pugnalata alla schiena della Francia?).

Ma la situazione italiana aveva una componente generazionale che altre nazioni non avevano. Era un malessere che veniva da lontano, una resa dei conti tra padri e figli. Già a Unità d’Italia compiuta si era manifestato tra i giovani che avevano visto gli ideali risorgimentali sfumare in un assalto al potere e alle ricchezze, ma si era limitato a manifestazioni artistiche e letterarie. Venuta al mondo una nuova generazione, fu automatico rifarsi ai nonni per smentire i padri. Ci cascarono intellettuali di grande spessore come Renato Serra, con il suo Esame di coscienza di un letterato, Scipio Slataper, Emilio Lussu e un antinazionalista come Gaetano Salvemini (personaggi inseriti nel libro). Da quella sbornia quasi adolescenziale venne sedotto persino Piero Gobetti, convinto che la classe dirigente italiana avesse il dovere di portare a termine il Risorgimento.

Pier Luigi Vercesi  Corriere della Sera 20 luglio

Piero Gobetti

 

 

Pubblicato in: Rassegna stampa
Post precedente:Giacomo Matteotti e il socialismo riformista
Post successivo:Mare: Mito Storia Natura.

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi