• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Un Paese di partiti e anomalie

02/11/2014

copertina 2Stefano Folli  Sole 24 ore 26 ottobre

Non è ancora del tutto chiaro se il “renzismo”, ossia il nuovo stile politico e mediatico del giovane premier fiorentino, costituisca un semplice assestamento del sistema, volto a curarne i difetti e i limiti solo in superficie, ovvero se rappresenti un deciso passo avanti verso una complessiva ridefinizione dell’architettura istituzionale e amministrativa di un’Italia malandata. In questo secondo caso sarebbe da leggere come la risposta di un Paese che vuole risorgere dalle sue macerie, diciamo così, e a tal fine sfrutta a buon fine le opportunità offerte da una congiuntura europea faticosa, a tratti drammatica, ma in definitiva foriera di sviluppi rilevanti. È certo infatti che l’Europa di domani sarà molto diversa, non sappiamo se in meglio o in peggio, da quella che abbiamo conosciuto fino all’altro ieri. Resta invece avvolto nel mistero il vero quesito: se anche l’Italia si trasformerà in sintonia con l’Europa, ovvero se resterà tenacemente aggrappata alle sue peculiarità storiche.

Considerata tale premessa, il nuovo libro di Giovanni Sabbatucci (Partiti e culture politiche nell’Italia unita) offre più di una chiave di lettura per capire – si sarebbe detto un tempo – da dove veniamo e forse dove andiamo. Quello di Sabbatucci, noto storico dell’età contemporanea che fu tra i migliori allievi di Renzo De Felice, è un viaggio nell’Italia politica lungo un secolo e mezzo. Un viaggio che comincia nella stagione liberale post-unitaria e prosegue fino ai nostri giorni cogliendo le linee di frattura e di ricomposizione della vicenda nazionale: dal rapporto complesso fra élite governanti e popolo governato all’irrompere sulla scena dei partiti di massa, dalle grandi crisi che determinano le crisi di sistema alle piccole crisi che provocano scosse di aggiustamento. E poi naturalmente la democrazia dei partiti del secondo dopoguerra, la crescita economica e il declino, il tramonto della Prima Repubblica e il crollo delle classi dirigenti, l’estenuante transizione, Berlusconi che propone se stesso come l’alfa e l’omega della nuova politica (o supposta tale).

Gli anni di Tangentopoli, scrive Sabbatucci, «vedono rifiorire tutte le retoriche dell’anti-politica vecchia e nuova, di destra e di sinistra: la rivolta del popolo contro gli oligarchi, il Paese reale non rappresentato dal Paese legale, la società civile ricettacolo di virtù contro la corruzione della politica, ma anche la polemica contro i partiti, visti ormai come entità parassitarie e strumenti di controllo più che canali di espressione della società. Di nuovo c’è il ruolo della magistratura, vista ora non come corpo dello Stato, ma come alleato e vindice della società civile in rivolta». In questa descrizione si ritrova il “fil rouge” che attraversa la moderna storia d’Italia, in cui si mescolano grandi capacità imprenditoriali, evidente volontà di essere protagonisti dello sviluppo economico e civile, ma anche difficoltà di non poco conto a modernizzare l’assetto politico-istituzionale, a realizzare una compiuta democrazia dell’alternanza, a promuovere e accettare una convincente legittimazione reciproca fra avversari.

Oggi il sistema propone soprattutto il rapporto diretto fra il leader e il suo popolo, o meglio i suoi elettori. I partiti, le organizzazioni classiche, gli stessi sindacati e una serie di corpi intermedi sono scavalcati e di fatto relegati in un ruolo marginale (avendo fatto di tutto, con i loro errori, per essere messi in secondo piano). Quello che conta è l’immediatezza del messaggio, l’abilità nel saltare le vecchie mediazioni. L’archetipo di questa concezione iper-democratica e personalista è stato, come è ovvio, Berlusconi. Il modello che ne deriva è inevitabilmente populista, in un vuoto che comunque viene riempito a fatica. E i cittadini, nota giustamente Sabbatucci, restano diffidenti, non sempre si sentono più vicini a chi governa. In realtà il populismo sembra una scorciatoia per correggere alcune distorsioni della vecchia politica al tempo dei partiti, ma altre ne produce, aprendo spazi imprevisti a chi ha voglia di scendere in campo.

Per cui nelle polemiche di oggi (pensiamo all’irruenza scomposta ma all’inizio efficace di Grillo) si avvertono i riflessi di altri passaggi storici, diversi nelle forme ma non troppo nei contenuti. Dall’anti-parlamentarismo di fine Ottocento, che sfociò nell’assalto a Montecitorio delle «radiose giornate» del maggio 1915, al qualunquismo di Giannini dopo il 1945; dalla contestazione sessantottina con i suoi echi rivoluzionari e la sua coda velenosa, gli anni di piombo; fino alle campagne moralizzatrici contro la degenerazione della partitocrazia, ossia la «casta». Sabbatucci restituisce gli eventi del passato e del presente nel loro spessore storico. E dimostra come l’anomalia italiana abbia bisogno fin troppo spesso di vere e proprie crisi di regime per passare da una fase all’altra. Si torna in definitiva alla domanda iniziale: cosa rappresenta il fenomeno Renzi rispetto a questi scenari? È troppo presto per stabilirlo con certezza, ma forse non è un caso che un personaggio di tale natura, con il suo coraggio e la sua spregiudicatezza, sia emerso in Italia mentre non avrebbe potuto imporsi in tempi brevissimi – c’è da crederlo – in un’altra nazione europea. Per il resto, non c’è che attendere, incrociando le dita.

Pubblicato in: Rassegna stampa
Post precedente:La Festa delle Forze Armate e la memoria della Grande Guerra
Post successivo:La Biblioteca Pietro Thouar in Palazzo Guadagni a Firenze

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi