• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

L’antifascismo e il merito. Alfabeto di un’istituzione: la scuola Normale di Pisa

20/10/2017

Pier Luigi Vercesi   Corriere della Sera 18 ottobre

Provvide Benito Mussolini a fornire la migliore attestazione d’indipendenza intellettuale alla Scuola Normale superiore di Pisa: «Un nido di vipere» da «tollerare per non far morire di crepacuore» Giovanni Gentile, il filosofo che riformò la scuola italiana. L’antica istituzione non era un cenacolo anti-regime, era semplicemente un’isola dove i clamori della piazza restavano fuori; studenti e professori cercavano di mantenere un’autonomia di pensiero «giustificata» dall’assoluta dedizione agli studi. La Normale, in epoca fascista, era l’unico luogo in Italia dove partire volontari per una guerra voluta dal Capo poteva costare l’espulsione. Ovvio che Mussolini la definisse: «Una locanda i cui dozzinanti pensano di considerare cultura minore quella della rivoluzione», riferendosi, naturalmente, a quella fascista.

La Scuola era nata da un’altra rivoluzione, quella francese: doveva essere una succursale dell’École normale supérieure di Parigi e formare insegnanti. La definizione «Scuola Normale» derivava appunto dalla sua funzione, vale a dire trasmettere agli studenti «norme» che li rendessero idonei all’insegnamento nella scuola secondaria, ovvero «superiore». Il decreto di fondazione porta la data del 18 ottobre 1810, ma l’attività didattica cominciò solo nel ’13, quando la stella di Napoleone era già al tramonto. Operò per un solo anno, salvo rinascere, nel 1846, per decisione del granduca Leopoldo II, e assumere una valenza nazionale con l’Unità d’Italia. Da allora di strada ne ha fatta, se tra i suoi allievi si contano tre premi Nobel (Enrico Fermi e Carlo Rubbia per la Fisica e Giosuè Carducci per la Letteratura) e due presidenti della Repubblica (Giovanni Gronchi e Carlo Azeglio Ciampi), nonché molte delle più brillanti intelligenze italiane.

La Normale, in estrema sintesi, è un grande collegio universitario dove vigono regole severe sul rendimento, la vita comunitaria di studio e lo sviluppo delle capacità analitiche e critiche verificate attraverso una tesina discussa ogni anno. È una scuola competitiva ed elitaria. Era e resta uno dei rari templi italiani del tanto sbandierato merito che tutti evochiamo a parole. L’ammissione avviene per test che privilegiano la capacità di affrontare problemi complessi piuttosto che il mero accumulo di nozioni. Si ispira al proposito originario di selezionare un cenacolo intellettuale «né di ricchi, né di poveri: tutti uguali, perché tutti liberi da cure materiali» — la Scuola provvede al mantenimento degli studenti. L’aspetto elitario non è dunque basato sul censo o sul conto corrente dei genitori, ma sul privilegio di far parte, per qualche anno della propria vita, di una comunità dove ci si può permettere di faticare esclusivamente per la propria formazione intellettuale. I normalisti sono orientati agli studi umanistici o scientifici puri, non a quelli applicati; chi ambisce a futuri lavori ben retribuiti, non passa per questa strada. Raccontata così, la Normale sembrerebbe un’isola alla deriva in una società dove l’ignoranza è sbandierata come un «valore», tutti possono fare tutto anche senza conoscenze e competenze, la politica si impone per slogan e cavalcando paure indotte, la propria realizzazione si misura in euro. Al contrario, è una diga necessaria al declino del Paese.

Come scriveva Hannah Arendt nel suo Origini del totalitarismo: non rispondere in maniera adeguata, quando i tempi lo richiedono, significa mostrare una mancanza di immaginazione e di attenzione pericolose. Ci è parso di individuare un pensiero simile nella prolusione del prof. Vincenzo Barone, direttore della Normale, il quale osserva: «In Italia c’è un problema. L’appiattimento. Si preferisce sacrificare le eccezioni ad alto rendimento per non discriminare la media generale, in nome di un presunto principio di equità che forse nasconde una incapacità congenita di valorizzare ciò che è diverso. Ma privilegiare la media significa condannare il Paese alla mediocrità». Così il nuovo anno accademico viene inaugurato con un dibattito dal titolo: «Insieme diversi: l’era delle differenze, il tempo dell’inclusione». Perché è l’ignoranza che spinge ad escludere, dall’alto e dal basso. Se l’élite aiuta a includere, ben venga.

È una scuola competitiva ed elitaria. Era e resta uno dei rari templi che premiano le capacità

Pubblicato in: Rassegna stampaTag: letteratura
Post precedente:Il museo delle Porcellane a Firenze
Post successivo:Un mito capace di reggere alle smentite della storia. Il bolscevismo affascinò masse e intellettuali agitando l’illusione della società senza classi

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

La libertà e la democrazia nelle Università

Video

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

Prossimi appuntamenti

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

03/06/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

FERRI PER CURARE

11/02/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

L’ingiusto declino di Giosuè Carducci

09/06/2025

Tribuna

Spadolini, vocazioni di un laico

13/06/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Eugenio Cecconi. Giornate di caccia e di colore

20/06/2025

Rassegna stampa

Alla base della cultura giuridica d’occidente: LA FRANCIA DI TOCQUEVILLE

27/05/2025

Pubblicazioni

FOSCO FRIZZI (1901-1951). Una memoria

29/06/2025

Guerra e pace

25/06/2025

Luigi Einaudi, l’Italia, l’Europa e il federalismo Le sempre più nuove tecnologie contribuiscono a vivere nell’attualità e a disperdere la memoria storica che è utilissima per una maggiore consapevolezza delle …

Il senso profondo dell’unificazione

15/06/2025

Nell’opera di Simone Casini si riscopre l’idea di nazione perseguita da Ippolito Nievo: una comunità capace di superare le fratture di carattere sociale, religioso, geografico per costruire un futuro di crescita …

2 GIUGNO. Dalla parte della democrazia

01/06/2025

Sandra Gilardelli compirà cento anni il 1° luglio, ne aveva diciotto quando entrò nella Resistenza, ma la sua voce risuona ancora nitida e precisa nelle pagine della sua autobiografia. Lidia Beccaria Rolfi, maestra …

I 150 anni di Giovanni Gentile

29/05/2025

IL FILOSOFO DIVIDE ANCORA L’ITALIA TRA MEMORIA E POLITICA Oggi sono i 150 anni dalla nascita di Giovanni Gentile, mentre gli 80 anni dalla sua uccisione sono stati il 15 aprile dell’anno scorso, ma è a …

Adelaide Cairoli e la tragica fede garibaldina

22/05/2025

1869. Adelaide Cairoli con i ritratti dei figli morti Un Risorgimento tutto al femminile, quello che Antonio Gibelli, storico illustre dell’Università di Genova, racconta ne Il corpo degli eroi sulla base di un …

INDIFFERENZA

18/05/2025

L’opposto dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza. L’opposto dell’educazione non è l’ignoranza, ma l’indifferenza. L’opposto dell’arte non è la bruttezza ma l’indifferenza. L’opposto della giustizia non è …

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Monumento a Giuseppe Giusti a Monsummano Terme Molti pensano che Giuseppe Giusti sia un autore di «scherzi» (come li chiamava lui), ovvero passatempi innocenti in una Toscana provinciale e sonnolenta. Invece no. …

L’Occidente è sulla via del tramonto?

01/05/2025

Negli anni Venti del Novecento ebbe successo e influenza culturale un saggio storico-filosofico, Il tramonto dell'Occidente, scritto da Oswald Spengler, allora uno sconosciuto professore di provincia tedesco. …

Una vita contro

21/04/2025

Walter Veltroni dà voce a Iris Versari, partigiana che ha scritto la Storia Il come non lo dice. E però sostiene che «la mia prima scelta, sin da subito, è stata quella di scartare il saggio o la biografia: …

La vita invisibile. Un adolescente nell’Italia delle leggi razziali

13/04/2025

La vita invisibile. Un adolescente nell'Italia delle leggi razzialNel 1938, in Italia entrano in vigore le leggi razziali, una serie di provvedimenti con cui gli ebrei italiani perdono tutti i loro diritti: i …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi