• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

La Rocca di Federico II a San Miniato

16/11/2018

La torre di Federico II si trova a San Miniato nella provincia di Pisa ed è così chiamata in onore dell’imperatore che la fece costruire tra il 1217 e il 1223; si erge sulla sommità del colle e costituisce, oggi come in passato, l’elemento più importante della Rocca sanminiatese.

Con il termine Rocca le fonti più antiche indicano la parte più alta della città, cinta da poderose mura fin dalla metà del XII secolo, quando gli svevi scelsero San Miniato come sede dell’amministrazione imperiale delle finanze per l’Italia centrale e per la Tuscia in virtù della sua posizione strategica. Infatti, la città, oltre ad essere  naturalmente difesa dal suo colle, si trova in una posizione equidistante dalle maggiori città toscane come Volterra, Pisa, Lucca e Firenze e in prossimità di due strade molto importanti nel medioevo quali l’antica Via Quintia romana che congiungeva Pisa a Firenze e la Via Francigena.

Il complesso della Rocca, era costituito da due circuiti murari di forma trapezoidali e tra loro indipendenti, ma collegati quasi a descrivere la forma di un otto. Il primo anello murario, più ristretto, cingeva la sommità del colle ed era coronato dal cosiddetto mastio, meglio conosciuto come torre federiciana.

Dalla sommità della torre si poteva controllare tutta la zona del valdarno inferiore fino alle colline volterrane, agli Appennini e al mare.

Il secondo e più ampio anello murario si dipartiva dall’altro scendendo lungo le pendici del colle in direzione sud ovest fino a cingere l’area che corrisponde all’odierna piazza del Duomo. 

Di questa seconda cinta muraria facevano parte la Torre delle Cornacchie, distrutta nel XIX secolo, e la Torre di Matilde, oggi campanile del Duomo. Entrambe le torri, insieme alla cinta muraria che le collegava, preesistevano alle costruzioni federiciane in quanto facevano parte della più antica fortificazione voluta verso la metà del XII secolo dall’imperatore Federico I detto il Barbarossa. Il più alto anello murario era  accessibile solo da questa zona sottostante e costituiva perciò l’ultimo baluardo difensivo: le fonti ci raccontano che si accedeva a questa parte passando per un’imponente porta arcuata munita di ponte levatoio e che le mura erano alte ben 11 metri. 

La torre federiciana si innestava proprio in prossimità dell’accesso principale: di forma leggermente trapezoidale, è alta circa 30 metri e presenta finestre con arco a tutto sesto nei piani più alti e altre con l’aspetto di feritoie, le quali consentivano di illuminare i due diversi livelli pavimentali. Il coronamento originario era costituito da colonne cilindriche in mattoni, sullo stile dei pinnacoli siciliani, la cui presenza, assieme agli archetti ogivali, sembra confermare la tesi dell’intervento diretto di maestranze siciliane portate in Toscana da Federico II.

Un’iscrizione su una lapide posta sulla torre testimoniava che supervisore alla costruzione fu il cancelliere imperiale Corrado da Spira. Purtroppo la lapide andò distrutta nel 1944 quando i tedeschi minarono la torre radendola al suolo. Infatti, quella che vediamo oggi è una ricostruzione integrale, seppur fedele nelle dimensioni e nella tecnica muraria all’originale duecentesco, eseguita nel 1958 per restituire ai sanminiatesi il simbolo della loro città. La torre serviva spesso anche come luogo di detenzione di prigionieri politici, funzione che mantenne  anche dopo la fine della dominazione sveva e fino al 1530, quando la zona fu abbandonata e acquistata dall’archiatra pontificio Michele Mercati che vi edificò anche la sua residenza.

Tra i prigionieri politici più celebri vi è quel Pier delle Vigne reso famoso dai versi danteschi (Inferno, Canto XIII), imprigionato con l’accusa di aver ordito un complotto ai danni dell’imperatore Federico II. 

Pubblicato in: I luoghi
Post precedente:C’era una volta Montecitorio
Post successivo:Il mio Giuseppe Giusti di Ferdinando Martini

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi