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LA RIVOLUZIONE DEI LUMI E QUELLA DEI SOVIET

09/12/2016

Lettere a Sergio Romano     Corriere della Sera   5 dicembre

A volte mi capita di leggere che l’Illuminismo è stato culturalmente responsabile della Rivoluzione d’Ottobre e delle dittature del XX secolo. Quanto c’è di vero in tali accuse?  Calogero Chinnici

Caro Chinnici, I«Lumi», come vennero chiamati in Francia, ebbero una grande influenza sulle società europee e crearono il clima culturale in cui ebbero luogo grandi mutamenti politici, non soltanto in questo continente, tra la fine del Settecento e gli inizi del Novecento. Ma nella tesi ricordata dalla sua lettera si nasconde il desiderio di inserire tutte le rivoluzioni in una sorta di albero genealogico. È la formula di cui molti storici comunisti si sono serviti per rappresentare la Rivoluzione bolscevica come il glorioso coronamento di un processo iniziato a Parigi con la demolizione della Bastiglia nel luglio del 1789. È l’argomento con cui la Russia sovietica si considerava l’indispensabile tassello di un disegno destinato a estendersi in tutto il mondo. Ma è anche l’alibi rivoluzionario a cui gli storici sovietici potevano ricorrere, quando evocavano l’uso della ghigliottina, per giustificare i massacri leninisti e le purghe staliniane. Questi studiosi hanno confiscato un intero periodo della storia europea per meglio glorificare la Rivoluzione d’Ottobre.
La realtà è meno rettilinea. I Lumi misero in discussione le istituzioni del Vecchio Regime, il feudalesimo, la sacralità dei sovrani, il potere della nobiltà e quello della Chiesa. Ma esisteva sin dal secolo precedente un altro modello a cui la Francia del 1789 poteva ispirarsi. Era la «Gloriosa rivoluzione» con cui l’Inghilterra, fra il 1689 e il 1690, divenne una democrazia parlamentare, regolata da una Dichiarazione dei diritti che fu da allora la chiave di volta del suo sistema costituzionale.
Era questa, caro Chinnici, la speranza di quei deputati del Terzo Stato che nel giugno del 1789 si riunirono nella sala della Pallacorda a Versailles per giurare che avrebbero sciolto la loro riunione soltanto dopo l’approvazione di una Carta costituzionale. Gli avvenimenti, come sappiamo, presero un’altra piega e culminarono con la decapitazione di Luigi XVI sulla Piazza della Rivoluzione il 21 gennaio 1793. Ma non credo che la colpa di ciò che accadde possa essere imputata all’Illuminismo.

Sergio Romano

Pubblicato in: Rassegna stampaTag: mondo
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