• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

L'8 Marzo e…il Risorgimento

09/03/2011

Quelle ragazze che fecero la Patria 

Articolo di Aldo Cazzullo dal Corriere della Sera 8 marzo.

CRISTINA DI BELGIOJOSO E LE ALTRE

Quelle ragazze che fecero la patria

La donna del Risorgimento è pensata come compagna dell’eroe: Anita Garibaldi. O femmina fatale: la contessa di Castiglione. O «Mater dolorosa»: Adelaide Cairoli, madre di cinque figli; quattro cadono da volontari, il superstite diventa presidente del Consiglio. Non diversamente, la donna della Resistenza evoca staffette partigiane, fughe in bicicletta, messaggi nascosti nei corsetti.

Non è andata (solo) così. Nel Risorgimento, come nella Resistenza, le donne spesso sono combattenti, armi in pugno. O sono leader politici. È consolatorio pensarle come crocerossine solerti, mamme premurose, spose in pena. Invece le donne influenzano gli eventi, stilano proclami, raccolgono fondi, prendono le decisioni, danno ordini ai maschi.

 
 

La storia restituisce i nomi delle aristocratiche. Ma furono migliaia, nell’Italia preunitaria, le borghesi e le popolane mandate sotto processo, talvolta in esilio, in carcere, anche sul patibolo. E nel 1848 salgono sulle barricate. Come Colomba Antonietti, trasteverina di origine umbra, sposa di un aristocratico che per aver violato le leggi del tempo viene non solo diseredato ma incarcerato, morta accanto al marito sotto le mura di Roma, vestita da uomo, per difendere la Repubblica. Come, a Brescia, Carolina Santi Bevilacqua, che allestisce e dirige un ospedale da campo al seguito dell’esercito piemontese, dove si spegnerà il figlio Girolamo. Come Elisabetta Michiel Giustinian e Teresa Perissinotti Manin, che a Venezia coordinano l’equipaggiamento dei volontari che resistono agli austriaci. Come Marianna De Crescenzo, che nel 1860 accoglie Garibaldi a Napoli alla testa di duecento armati. Ma il personaggio più straordinario è Cristina Trivulzio di Belgiojoso, la principessa ritratta da Hayez, che ispira a Stendhal la duchessa Sanseverina de La Certosa di Parma, porta da Napoli in Lombardia un battaglione di duecento uomini per combattere gli austriaci, perde i beni sequestrati da Radetzky, scende a Roma dove recluta centinaia di infermiere insieme con Giulia Bovio Paolucci ed Enrichetta di Lorenzo, compagna di Carlo Pisacane («meretrici infami», secondo i giornali del Regno borbonico).

Purtroppo non vedremo fiction su di loro. Non su Clara Maffei, amica di Verdi e Manzoni. Non sulle ragazze che nel 1848 fondarono i loro primi giornali: La donna italiana a Roma, La Tribuna delle donne a Palermo, Il circolo delle donne italiane a Venezia. La femmina nell’immaginario televisivo può essere educatrice – come la grande Maria Montessori -, cantante – come il trio Lescano -, sarta di successo, come le sorelle Fontana. Al più, eroina romantica, come Anita (ora finalmente si sta girando, in ritardo, la fiction sulla donna di Garibaldi, più volte annunciata e rimandata). Ma non si faranno fiction su Cleonice Tomassetti, Gabriella Degli Esposti, Iris Versari e le altre martiri combattenti della Resistenza; come Irma Bandiera, che accettò una fine crudele davanti alla casa dei suoi figli pur di non rivelare i nomi dei compagni.

La mentalità pare ancora quella con cui Vittorio Emanuele II, che adorava la donne ma non le vedeva in battaglia o in Parlamento, pensò di ricompensare le patriote con il dono galante di un anello bianco, rosso e verde. Ma le veneziane che il 21 ottobre 1866 manifestarono in piazza San Marco per chiedere il diritto di voto non volevano regalini. Volevano fare politica. Avrebbero dovuto attendere ottant’anni: troppo. Se fossero state ascoltate, oggi l’Italia sarebbe migliore. Ricordiamoci di loro, nel festeggiare questo 8 marzo: di quanto hanno fatto per darci una patria, di quanto la nazione sia in debito verso la loro memoria.

Aldo Cazzullo

Pubblicato in: Rassegna stampa
Post precedente:L'italiano va alle olimpiadi
Post successivo:A Palagio di Parte Guelfa: La Sardegna ed il Risorgimento

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi