• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Incoerenti e Gracili: i Moderati d’Italia. La vera forza dei moderati? Saper imporre riforme radicali

26/12/2012

Parole e politica DA CAVOUR A DE GASPERI

Belardelli Giovanni    – Corriere della Sera (15 dicembre 2012)

Abbiamo visto Berlusconi dichiararsi disponibile a un passo indietro se Monti accetterà d’essere il leader dei moderati. Ma abbiamo anche visto che Casini e Montezemolo vorrebbero costituire loro una lista dei moderati, ispirata proprio a Monti e in alternativa al Cavaliere. Nello stesso tempo i giornali riferiscono che i moderati del Pdl starebbero per abbandonare Berlusconi, evidentemente considerandolo poco o nulla moderato. E’ chiaro quale sia la difficoltà a usare in modo minimamente preciso il termine «moderato».Questa difficoltà sta evidentemente nel fatto che chi più lo ha utilizzato in questi anni ha spesso avuto comportamenti politici (e lasciamo stare quelli personali) assai poco moderati: si veda da ultimo la tentazione berlusconiana di sposare un populismo antieuropeo e antitedesco. Del resto, anche soltanto in riferimento allo stile e al linguaggio politico, l’aggettivo si trova ad essere impiegato sia in relazione a un uomo dalla sobrietà nordica e un po’ algida come Monti sia in riferimento a un Berlusconi che è sempre parso incline a certe uscite molto mediterranee e spettacolari. In questa situazione il termine moderato finisce col non definire molto di più che il fatto di non riconoscersi ? si tratti delle forze politiche o dell’opinione pubblica ? nella sinistra di Bersani e Vendola. Il che forse è un po’ poco. L’uso certamente più significativo del termine nella nostra storia fu, durante il Risorgimento, quello fatto da Cavour e dai liberali, appunto, moderati. Ma moderati in riferimento alle ipotesi insurrezionali che Mazzini o altri avevano per risolvere il problema dell’unità e dell’indipendenza italiane. Perché, per quanto atteneva invece ai contenuti politici, le posizioni di Cavour furono tutt’altro che moderate. Non lo furono, ad esempio, le misure con cui il Conte colpì i privilegi economici della Chiesa nel Regno di Sardegna (con la soppressione delle congregazioni religiose e l’incameramento dei loro beni) o quelle destinate alla modernizzazione economica del Piemonte. Il risultato della politica cavouriana volta a realizzare l’indipendenza dall’Austria, poi, fu semplicemente rivoluzionario, visto che permise la nascita del nuovo Stato italiano. Cose non troppo diverse si potrebbero dire a proposito di un altro grande moderato come Alcide De Gasperi, capace ove necessario di compiere scelte decisamente radicali come l’estromissione delle sinistre dal governo nel maggio 1947 o come, su un altro piano, la riforma agraria del 1950 con la quale per la prima volta nella storia dell’Italia unita si modificava in profondità l’assetto fondiario del Paese. La lezione che viene da due moderati come Cavour e De Gasperi è in fondo valida anche oggi, se pensiamo ai molti e poderosi ostacoli che bloccano la crescita del Paese. Come ha ricordato Lucrezia Reichlin sul Corriere della sera dell’11 dicembre, ciò che distingue l’Italia dagli altri Paesi europei è che sono vent’anni che non cresce, anche quando la crisi economica non c’era. E continuerà a non crescere se non si interverrà in modo radicale su tutto ciò che blocca il nostro sviluppo: dalla riduzione della spesa pubblica e della presa che lo Stato esercita sull’economia e su mille aspetti della vita sociale alla riduzione della pressione fiscale, da tempo diventata pressoché insostenibile; dalla lotta a un’evasione non solo praticata ma considerata legittima da troppi italiani all’introduzione di uno straccio di meritocrazia nel mercato del lavoro e non solo. In questi campi e in tanti altri (dalle liberalizzazioni alla riduzione dei tribunali o delle Province) il governo Monti ha potuto concludere poco anche per la forza degli interessi costituiti, che si trattasse di corporazioni e lobby o di settori della società che si sentivano minacciati anche soltanto nel godimento di uno stipendio modesto ma sicuro che la spending review rischiava di colpire. Ma è dalla ripresa di misure del genere che dovrebbe ripartire, chiunque alla fine ne sia alla testa, un partito dei moderati. Ricordando appunto, come mostrano i casi di Cavour e di De Gasperi, che in certe condizioni il moderatismo può, anzi deve, avere il coraggio di prendere decisioni radicali.

Pubblicato in: Tribuna
Post precedente:Buone feste
Post successivo:Scienziati, patrioti, presidenti. L’Accademia Nazionale dei Lincei (1874-1926)

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi