• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • Redazione
  • Contatti
  • Photogallery
  • Link
  • Privacy Policy

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

In memoria di Giovanni Spadolini

10/08/2014 da Sergio Casprini

copertinaIl 4 agosto del 1984 moriva Giovanni Spadolini e nella ricorrenza dei venti anni dalla sua morte è stata ricordata la sua importante figura di storico, di uomo politico e soprattutto di patriota nei media e nelle istituzioni, con l’evento più significativo nella cerimonia la mattina di lunedì 4 agosto a San miniato con una messa di Suffragio nella cripta della Basilica e con una commemorazione pubblica alla sua tomba nel quadrato degli Italiani.

In sua memoria pubblichiamo un suo profilo biografico, culturale e politico, pubblicato sul Foglio del 5 agosto, scritto dal senatore Luigi Compagna, giovane repubblicano ai tempi in cui Giovanni Spadolini era una delle personalità più importanti della Prima Repubblica in Italia

Vent’anni fa moriva un patriota colto e civile. Giovanni Spadolini

Vent’anni fa moriva Giovanni Spadolini e in tanti allora ci sentimmo più soli. Se ne era andato un uomo che aveva amato e servito il paese con straordinario patriottismo. Un patriottismo sentito e interpretato sempre con nobiltà d’accenti.

Giornalismo, storiografia, politica: furono i tre versanti lungo i quali per quasi settant’anni, dal 1925 al 1994, si era andata articolando e sviluppando una delle più spiccate personalità a vario titolo riconducibili al mondo liberale. (Anche al di là della stessa sua adesione al manifesto di Croce per l’unificazione liberale del ’51 a Torino). Tre versanti, però, incessantemente vissuti in un intreccio continuo: la storia narrata in modo scientifico, ma mai scissa dalla vita pratica, sempre sorretta dal concreto impegno politico. Si pensi a “Il ’48. Realtà e leggenda di una rivoluzione”, apparso in occasione della ricorrenza centenaria delle barricate milanesi e agli elogi che al giovane autore inviarono numerosi storici, fra i quali Gaetano Salvemini. “Il libro è arrivato. Bellissimo! – gli scriveva il 5 maggio 1948 – Letto con vera gioia e consenso continuo. Condensa un’immensità di letture su fonti di prima mano e di pensiero”.

 Sulla base di quei primi libri (e forse anche dalla collaborazione avviata col settimanale di Pannunzio e col quotidiano di Missiroli) si sarebbero dischiuse a Spadolini le porte della carriera universitaria. Nel novembre del 1950 Giuseppe Maranini, preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Firenze, incaricò il venticinquenne Spadolini dell’insegnamento di Storia moderna. La battaglia che il giovane professore dovette combattere per trasformare de facto quella materia in Storia contemporanea fu duplice; egualmente diffidenti verso la nuova disciplina erano i “modernisti” e i “risorgimentisti” puri.

 Il Risorgimento cui guardava Spadolini era allo stesso tempo rivendicazione di un’eredità, nei suoi aspetti migliori e universali, e liquidazione di una retorica, quella che indulgeva alla storia come conciliazione degli opposti, quando invece le vicende italiane furono anche costellate da lotte e dissidi (fra Cavour e Garibaldi, fra Crispi e Giolitti e via dicendo). A scrivere sul Corriere della Sera Spadolini sarebbe stato invitato nel gennaio 1953 dallo stesso Missiroli, che ne aveva assunto la direzione pochi mesi prima. Vi svolse un lavoro simile a quello del redattore e dell’inviato speciale, impegnato nell’area della prima e della terza pagina: fra i suoi servizi si ricordano ancora (per capacità di sintesi e di analisi) quelli inviati dal Congresso nazionale della Dc, tenutosi a Napoli nel giugno 1954.

 Nel febbraio 1968 Spadolini sarà il nuovo direttore del Corriere della Sera. Avrebbe lasciato il quotidiano nel marzo 1972, in seguito a una iniziativa della proprietà che lo sostituì in modo inaspettato e precipitoso. Di lì a poco il suo trionfale ingresso in Senato, a Palazzo Madama, nelle file del Partito repubblicano italiano.

 La morte di Ugo La Malfa, avvenuta il 26 marzo 1979, privò poi il Pri della sua guida carismatica. Sicché molti repubblicani videro allora in Spadolini un nuovo segretario possibile e credibile. Venne eletto il 23 settembre 1979 e mantenne la segreteria anche durante il periodo della presidenza del Consiglio, affidando a Oddo Biasini compiti di coordinamento. Si accentuerà il ruolo di arbitrato e di mediazione fra Dc e Psi. Nacque in questa prospettiva la contemporanea presenza del Pri e del Psi nel secondo governo Cossiga, poi estesa con il governo Forlani al Psdi, per trovare poi il suo coronamento nei governi di pentapartito. Il che segnava il venir meno di ormai incomprensibili rivalità repubblicane nei confronti del Pli.

 L’esperienza più importante dello Spadolini politico avvenne nel 1981, allorché nel pieno della crisi economica e morale, con il terrorismo dilagante, il presidente della Repubblica Pertini lo chiamò a formare il primo governo “laico”. C’era la volontà di instaurare un diverso rapporto con i partiti, riconfermandone in pieno il ruolo indispensabile, ma tentando di ridurne l’invadenza.

A maggior ragione questo atteggiamento caratterizzò, dopo le elezioni del 1987, la sua esperienza alla presidenza del Senato, dove poté svolgere pienamente quella funzione super partes che gli era congeniale. La duttilità della mediazione, intesa nel senso alto del termine, non implicava per lui rinuncia all’intransigenza sulle questioni di fondo, arrendevolezza sulle cose che contano, compromesso a tutti i costi. Come presidente di Palazzo Madama concentrò i suoi sforzi nella costruzione dell’immagine di un Senato impegnato in un lavoro continuo, faticoso, a volte oscuro, ma produttivo di risultati legislativi significativi, una istituzione di garanzia e di legittimità democratica.

Oggi il Senato attraversa una stagione che ne prevede una sorta di estinzione del proprio ruolo. A suo modo, è forse quel che capitò allo stesso Spadolini, quando nel 1994 aveva ceduto la presidenza a Carlo Scognamiglio. Al giovane collega suo successore, fino agli ultimi giorni di vita, non avrebbe negato collaborazione nell’opera di riorganizzazione della Biblioteca del Senato (qualche anno dopo intestata proprio a “Giovanni Spadolini”). Estrema testimonianza di quel suo liberalismo risorgimentale, più forte di ogni amarezza, estraneo a ogni meschinità.

 

Correlati

Archiviato in:Focus Contrassegnato con: mondo

Segui il Comitato su Facebook

Segui il Comitato su Facebook

Barra laterale primaria

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

L’editoriale del direttore

Auguri per un felice 2023 e per la libertà e la democrazia nel mondo

Video

Ubaldino Peruzzi Sindaco, il video integrale del Convegno

Prossimi appuntamenti

“Mazzini in Ucraina” alle Oblate di Firenze

25/01/2023

Lettere al Direttore

La coscienza ecologica tra passato e presente

07/12/2022

Focus

È GIUSTO CHE DANTE RIPOSI A RAVENNA

23/12/2022

Tribuna

Il PASSATORE, mito della Romagna

26/12/2022

Luoghi

LA FORTEZZA DEL RISORGIMENTO A BRESCIA

23/01/2023

Mostre

ST. JAVELIN

17/01/2023

Rassegna stampa

L’ERRORE DI SALVEMINI

27/01/2023

Pubblicazioni

I Garibaldi dopo Garibaldi

20/12/2022

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 87 altri iscritti

Footer

Archivio articoli

Archivio rubriche

Area amministrativa

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blogroll

  • Arte del Poggio
  • Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali
  • PensaLibero.it, quotidiano on line dei laici e dei liberali della Toscana.
  • Risorgimento Toscana
  • Sito ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...