• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • Redazione
  • Contatti
  • Photogallery
  • Link
  • Privacy Policy

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

IL COLONIALISMO ITALIANO E LE SUE ULTIME PAGINE

11/10/2015 da Comitato Fiorentino per il Risorgimento

Colonie_italianeLettere a Sergio Romano      Corriere della Sera 3 ottobre

Vivo in Canada e ho un coinquilino somalo, emigrato nel Nuovo Mondo nel 1994, quando era bambino. Gli ho chiesto la sua opinione riguardo all’Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia tra il 1950 e il 1960, e lui m’ha spiegato che, in base ai suoi ricordi personali e a quanto gli dicevano i suoi parenti, gli italiani si sono comportati «abbastanza bene» durante gli anni di questo protettorato. Ha aggiunto che fecero meglio gli italiani dei britannici, e che i problemi seri iniziarono quando gli europei lasciarono la Somalia al suo destino. È d’accordo con queste parole? Che cosa fu di preciso l’amministrazione fiduciaria italiana della Somalia?

Davide Chicco

Caro Chicco, L’amministrazione fiduciaria della Somalia fu il premio di consolazione che l’Italia ricevette per una battaglia perduta. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando cominciarono i negoziati per il Trattato di pace, De Gasperi e il suo ministro degli Esteri, Carlo Sforza, si batterono con gli Alleati per evitare che l’Italia fosse privata di tutte le sue colonie. Sapevano che l’Etiopia era irrimediabilmente perduta, ma speravano che la conservazione delle altre (Eritrea, Libia e Somalia) fosse ancora possibile. Usarono tutti i classici argomenti del colonialismo italiano. L’Italia era una nazione proletaria, priva di materie prime, ma ricca di braccia e affamata di terra per i suoi figli. In Libia aveva reso coltivabili larghe zone che non avevano mai conosciuto l’aratro, creato città e borghi, costruito una grande strada, la Balbia, che si estendeva lungo l’intera costa. Se il Paese fosse stato privato delle sue colonie, la piaga della disoccupazione avrebbe frenato il processo di ricostruzione e creato una pericolosa instabilità sociale. La realtà, fortunatamente, sarebbe stata alquanto diversa, ma quello ero lo stato d’animo diffuso allora nel Paese e quelli erano gli argomenti di cui i diplomatici italiani si servivano al tavolo delle trattative. Vi fu una schiarita quando Roma e Londra sembrarono prossime a un accordo sulla creazione in Libia di due zone d’influenza: la Tripolitania all’Italia, la Cirenaica alla Gran Bretagna. Ma l’Unione Sovietica si oppose e la Libia, qualche anno dopo, divenne un regno sotto l’ala protettrice degli inglesi. Terminata male la battaglia per la conservazione delle colonie, l’Italia cercò di conquistare almeno un posto nel processo di decolonizzazione e riuscì a diventare il tutore e custode della Somalia nella fase che avrebbe preceduto l’indipendenza. Per evitare parole come «protettorato» e «mandato», fu coniata l’espressione «amministrazione fiduciaria»; e per impedire che il provvisorio diventasse permanente fu deciso che la missione italiana sarebbe durata dieci anni, dal 1950 al 1960. Palazzo Chigi, dove era allora il ministero degli Esteri, prese la cosa molto seriamente e si servi dei funzionari dell’Africa italiana ancora in servizio per creare le strutture amministrative del nuovo Stato. Una parte del personale fu formata in Italia. Gli allievi del corpo di polizia frequentarono i corsi della scuola allievi carabinieri e qualche aspirante diplomatico fece un tirocinio in ambasciate o consolati italiani. Quando giunse il momento di consegnare la Somalia ai somali, fu inviato a Mogadiscio un ministro della Repubblica. Era Giuseppe Medici, un notabile modenese di vecchio stile con il mento ornato da una piccola barba, molto elegante. Vi fu una cerimonia durante la quale la bandiera italiana venne ammainata, scrupolosamente ripiegata e consegnata al ministro che l’avrebbe riportata in Italia. Qualche tempo dopo Medici mi disse che non era riuscito a trattenere le lacrime. Così finì, caro Chicco, il colonialismo italiano.

Sergio Romano

Correlati

Archiviato in:Rassegna stampa Contrassegnato con: mondo

Segui il Comitato su Facebook

Segui il Comitato su Facebook

Barra laterale primaria

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

L’editoriale del direttore

I migranti in Italia, un’emergenza nazionale

Video

Ubaldino Peruzzi Sindaco, il video integrale del Convegno

Prossimi appuntamenti

Le celebrazioni del 17 MARZO nel corso della storia dell’Italia dal 1911 al 2011

10/03/2023

Lettere al Direttore

Valori & valori

29/03/2023

Focus

STORIA DI RAMELLI E DANTE DI NANNI

25/03/2023

Tribuna

Il PASSATORE, mito della Romagna

26/12/2022

Luoghi

LA FORTEZZA DEL RISORGIMENTO A BRESCIA

23/01/2023

Mostre

L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968

15/03/2023

Rassegna stampa

ORDIRE LA TELA DEL NOSTRO RISCATTO

27/03/2023

Pubblicazioni

NAZIONE POP

17/03/2023

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 89 altri iscritti

Footer

Archivio articoli

Archivio rubriche

Area amministrativa

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blogroll

  • Arte del Poggio
  • Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali
  • PensaLibero.it, quotidiano on line dei laici e dei liberali della Toscana.
  • Risorgimento Toscana
  • Sito ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...