• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

I Kibbutz israeliani: un ideale socialista e democratico.

01/05/2024

Israele. Il kibbutz di Degania Alef

Il 7 ottobre 2023 l’organizzazione terroristica Hamas, nata non per rappresentare il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato in cui vivere in pace, ma per sopprimere quello israeliano, ha lanciato un attacco che ha preso di mira contemporaneamente la città di Sderot, una ventina di Kibbutz del Sud del Paese, due installazioni militari e un festival di musica che si svolgeva nell’area. Migliaia di miliziani provenienti dalla Striscia di Gaza sono entrati nel territorio israeliano e hanno fatto circa 1400 morti. Le vittime, comprese donne, minori e anziani, sono state oggetto di feroci torture, stupri e abusi. 240 persone sono state portate a Gaza con la forza, e molte sono ancora tenute in ostaggio nella Striscia.

I kibbutz, termine che significa “ritrovo”, sono dei piccoli villaggi autosufficienti, in cui viene condotta una vita basata sui principi della condivisione dei beni e sulla democrazia diretta. I kibbutz, quindi, nacquero come ideale socialista di eguaglianza e di vita all’insegna di un forte legame comunitario; che comporta, per ogni membro del kibbutz, l’obbligo di lavorare per tutti gli altri; ricevendo in cambio, al posto di denaro, solo i frutti del lavoro comune. Nei kibbutz si mangia e si cucina tutti insieme e vige la completa uguaglianza tra uomini e donne.  I membri di questi villaggi nella maggior parte dei casi lavorano nella coltivazione dei campi o nelle fabbriche che si trovano all’interno della comunità. Altri si occupano dell’educazione dei minori. Ogni kibbutz ospita dai cento ai mille membri.

Questo tipo di associazione risale all’inizio del XX secolo con la fondazione di Degania Alef nei pressi del lago di Tiberiade, avvenuta nel 1909. La loro realizzazione fu promossa dal movimento sionista, nato in Europa nell’Ottocento con l’obiettivo di dare vita a uno stato ebraico in Palestina. A svolgere un ruolo centrale nella realizzazione dei Kibbutz è stato il Fondo nazionale ebraico, istituito a Basilea nel 1901 con lo scopo di acquistare i terreni in Palestina per permettere il trasferimento delle comunità ebraiche; tutt’altro, quindi, che un’operazione di tipo coloniale, come viene dipinta la politica del Sionismo nelle proteste di questi giorni contro Israele per la guerra a Gaza. Sin dall’inizio del Novecento il Fondo e i membri dei kibbutz sono stati invece impegnati nel lavoro di bonifica e rimboschimento dei terreni paludosi e aridi su cui sono sorte queste comunità agricole. Va detto anche che dopo la fondazione dello Stato di Israele i Kibbutz sono entrati in crisi a partire dagli anni Settanta del Novecento, come d’altronde era avvenuto in Europa nei secoli scorsi, quando si intensifica il processo di industrializzazione e di conseguenza lo sviluppo delle realtà urbane spopola le campagne. Assistiamo quindi a una parziale privatizzazione dei Kibbutz con l’assunzione di manodopera esterna, dovendo tra l’altro anche subire la concorrenza delle imprese agricole private.

Oggi abbiamo in Israele un sistema agricolo unico al mondo, costruito con lungimiranza e costanza dal pubblico e dal privato insieme, per arrivare a garantire in pochi anni l’autosufficienza alimentare del Paese e anche l’indipendenza idrica con la costruzione di un imponente acquedotto lungo 250 chilometri che parte dal Mare di Galilea nel Nord e attraversa tutto il Paese per garantire il fabbisogno idrico del Sud dove si trova il deserto del Negev. A conferma del successo di questo sistema economico ben il 76% dei prodotti agricoli israeliani (arance, melagrane, patate, pomodori, mandorle, fichi) vengono oggi esportati verso l’Unione europea.

I 210 Kibbutz ancora esistenti, pur avendo perso in parte la valenza utopica e socialista delle origini, sono comunque una testimonianza della cultura democratica vigente nel mondo del lavoro in Israele, a fronte dello sfruttamento e dell’oppressione delle popolazioni arabe da parte dei governi autocratici del Medioriente. E meritano, tanto più dopo il pogrom del 7 ottobre perpetrato contro di loro dalle bande terroriste e naziste di Hamas, di essere ricordati con rispetto e ammirazione nel giorno in cui si celebra la Festa del Lavoro.

Sergio Casprini

Il pogrom di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza

 

Pubblicato in: Editoriale
Post precedente:27 APRILE. Festa dell’Indipendenza Toscana
Post successivo:Il libro nero di Hamas

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi