• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • Redazione
  • Contatti
  • Photogallery
  • Link
  • Privacy Policy

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

CAVOUR E BISMARCK DUE UNIFICAZIONI A CONFRONTO

05/06/2012 da Comitato Fiorentino per il Risorgimento

Dalla rubrica del Corriere della Sera    Lettere a Sergio Romano

Potrebbe mettere in evidenza, in sintesi, le differenze esistenti tra l’unificazione tedesca e quella italiana? Chi, tra Cavour e Bismarck, ha avuto più problemi? Chi è stato il più grande?

Sergio Pippi

 

Caro Pippi,
il confronto tra Cavour e Bismarck fu un tema patriottico del dibattito storico italiano dopo l’Unità ed ebbe qualche eco anche nella storiografia europea. Ma è un esercizio impossibile. Posso confrontare le qualità di due atleti che fanno lo stesso esercizio e corrono sulla stessa lunghezza. È molto più difficile confrontare due uomini di Stato che dovettero affrontare problemi alquanto diversi. Cercherò di elencare le principali differenze. Ciascuna delle due unificazioni fu ostacolata dall’Austria, ma Bismarck sconfisse l’impero asburgico sul campo di battaglia nel 1866 e conquistò in tal modo il diritto di perseguire liberamente la sua politica unitaria; mentre Cavour dovette ricorrere all’aiuto militare della Francia di Napoleone III e subirne i capricci.

L’uomo di Stato piemontese fu costretto a battersi contro l’ostilità di tutti gli Stati preunitari della penisola, mentre Bismarck poté contare, soprattutto dopo la vittoriosa battaglia di Sadowa, sulla collaborazione, sia pure riluttante, dei maggiori Stati tedeschi. Cavour dovette misurarsi con la Chiesa di Roma, una istituzione che aveva allora una doppia natura: era uno Stato e governava una parte considerevole dell’Italia centrale, ma esercitava al tempo stesso una considerevole influenza sulle coscienze della società italiana. Anche Bismarck venne ai ferri corti con la Chiesa Romana negli anni Settanta dell’Ottocento, ma il «Kulturkampf» (la battaglia culturale tra Stato e Chiesa) scoppiò quando la Germania era già unificata e per di più in un Paese dove esisteva una forte comunità protestante. Alla Santa Sede di Pio IX non piacque né l’unificazione tedesca né quella italiana. Ma la Chiesa si rassegnò alla prima più rapidamente di quanto non sia accaduto per la seconda. Uno dei primi gesti di Leone XIII, dopo la morte del predecessore, fu l’invio di una lettera all’imperatore Guglielmo in cui diceva di sperare il ritorno a relazioni amichevoli. Il riconoscimento dello Stato italiano, invece, avvenne dopo un negoziato che si protrasse con lunghi intervalli e fasi alterne dal 1919 al 1929. Cavour era morto scomunicato nel 1861 e il sacerdote disobbediente che gli dette l’estrema unzione era stato duramente redarguito.

Come vede, caro Pippi, Cavour e Bismarck non giocarono la stessa partita e non corsero sulla stessa lunghezza. Bismarck poté contare sulla forza militare prussiana e sulla maggiore omogeneità culturale del mondo tedesco. Cavour dovette lavorare di fantasia, d’immaginazione, di diplomazia e di scaltrezza. Fu bravissimo, ma morì troppo presto e il risultato del suo lavoro fu più fragile di quello realizzato da Bismarck negli anni seguenti.

Correlati

Archiviato in:Rassegna stampa Contrassegnato con: mondo

Segui il Comitato su Facebook

Segui il Comitato su Facebook

Barra laterale primaria

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

L’editoriale del direttore

GIUSEPPE GARIBALDI

Prossimi appuntamenti

La commemorazione di Curtatone e Montanara al Cenacolo di Santa Croce a Firenze

21/05/2022

Lettere al Direttore

Un confronto d’opinioni tra Fabio Bertini e Giorgio Ragazzini in merito al referendum sulla giustizia del 12 giugno

01/06/2022

Focus

UN VERO ALPINO DIFENDE LE RAGAZZE, NON LE MOLESTA

14/05/2022

Tribuna

I rischi dell’individualismo messi a fuoco da Mazzini

09/06/2022

Luoghi

TABERNACOLO DI RIMAGGINO

11/06/2022

Mostre

Giuseppe Bezzuoli. Un grande protagonista della pittura romantica

16/05/2022

Rassegna stampa

OTTO VITE ITALIANE

15/06/2022

Pubblicazioni

Nel vento con le rose

23/06/2022

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 83 altri iscritti

Footer

Archivio articoli

Archivio rubriche

Area amministrativa

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blogroll

  • Arte del Poggio
  • Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali
  • PensaLibero.it, quotidiano on line dei laici e dei liberali della Toscana.
  • Risorgimento Toscana
  • Sito ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...