• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

150 anni fa in Firenze Capitale nasceva il Museo di Antropologia ed Etnologia

01/12/2019

La nascita del Museo di Antropologia ed Etnologia, avvenuta ufficialmente con decreto ministeriale del 28 novembre 1869, oltre a far parte della storia di queste scienze, si intreccia con le vicende di Firenze Capitale e del periodo risorgimentale italiano.

Fino a quella data l’Antropologia non era contemplata tra gli insegnamenti accademici ed è a Paolo Mantegazza (1831-1910), fondatore del Museo e della prima cattedra di Antropologia, che si deve il merito di aver assegnato dignità scientifica a questa disciplina. Questo avveniva all’Istituto di Studi Superiori di Firenze, capitale ancora per un anno di un Regno d’Italia che era ancora privo, come si diceva allora, di “ Roma, Trento e Trieste” e che poi con la Grande Guerra avrebbe portato a termine l’unità nazionale.

Il lombardo Paolo Mantegazza si era laureato in medicina a Pavia nel 1854 e negli anni di Firenze Capitale fu Deputato alla Camera. In nome dei suoi ideali di patriota e di scienziato aveva capito che la modernizzazione di una giovane nazione come l’Italia doveva fondarsi non solo su valori politici e sociali, ma anche su una rinnovata cultura scientifica.

Anche il fisico Carlo Matteucci, senatore e ministro della Pubblica Istruzione nei primi anni del Regno d’Italia, aveva promosso nella scuola pubblica lo studio delle discipline scientifiche e fra il 1865 e il 1807 era divenuto direttore del Reale Museo di fisica e storia naturale alla Specola di Firenze. In questo breve periodo Matteucci aveva affermato un’idea di museo funzionale alla didattica, come sezione scientifica dell’Istituto di Studi Superiori, per cui una parte dei reperti naturalistici delle collezioni museali venne poi trasferita al Museo, appena fondato, di Antropologia ed Etnologia, facendogli così acquisire un’importanza nazionale, non più solo medicea e lorenese.

Il nucleo originale del Museo risale effettivamente alle raccolte medicee e a quelle del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, ma le collezioni col tempo si erano arricchite grazie ai viaggi di esplorazione e alle spedizioni intraprese dal XVI secolo in poi, come – ad esempio – quella di James Cook nel Pacifico, quella di Odoardo Beccari in Nuova Guinea e molte altre più recenti, come quella novecentesca del fiorentino Fosco Maraini in Giappone.

Il Museo oggi conserva 30.000 manufatti etnografici, raccolti nell’arco di cinque secoli e provenienti dai cinque continenti, oltre a 7.000 reperti antropologici che vanno dalla preistoria all’epoca moderna, 40.000 stampe fotografiche e 7.000 negativi, 800 calchi anatomici in gesso, 80 strumenti scientifici e un ricco archivio di lettere, documenti e manoscritti.

150 anni fa però il Museo non era solo un’istituzione culturale di carattere scientifico nell’ambito dell’Ateneo fiorentino, era anche in relazione con la società civile di allora: gli italiani Mantegazza e Matteucci, i fratelli tedeschi Schiff vivacizzano i salotti fiorentini con le loro conferenze di antropologia, fisica e chimica facendo concorrenza ai salotti letterari della comunità cosmopolita fiorentina nella condivisione della fiducia nel progresso e nell’emancipazione economica e sociale. In una parte dell’odierna opinione pubblica italiana si stanno invece affermando pregiudizi antiscientifici (per esempio sugli effetti dei vaccini e addirittura sulla forma della terra) e antitecnologici (vedi lotta contro i termovalorizzatori, la Tav e il metanodotto pugliese). E se pure è comprensibile il disincanto e l’insicurezza dei cittadini di fronte alla complessità di una società di massa e agli effetti non solo positivi della globalizzazione, la risposta non può essere il rifiuto del progresso, altrimenti verrebbero via via meno le condizioni per difendere quei diritti inalienabili, quali la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità, che furono proclamati nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti e che in vario modo ispirarono le successive dichiarazioni e costituzioni democratiche.

Pubblicato in: Editoriale
Post precedente:Storia della Resistenza
Post successivo:La follia dei sovranisti contro il Risorgimento

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

Natale in Ucraina

Video

Il video della presentazione nella sala Firenze Capitale del libro CENNI DAL LONTANO PASSATO

Prossimi appuntamenti

Storia versus Barbarie

19/11/2025

1865 – 1870 FIRENZE CAPITALE. La Certosa e l’eversione dell’asse ecclesiastico

29/09/2025

Società e cultura in Toscana dal Congresso di Vienna alla prima Guerra d’Indipendenza (1815/1848) 

20/09/2025

Lettere al Direttore

L’11 AGOSTO 1944, la Liberazione di Firenze, va sempre  celebrata per ricordare il sacrificio dei tanti partigiani che morirono  per la liberazione dell’Italia dal regime nazifascista.

12/08/2025

Focus

PERCHÉ NON CI SONO MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEI CIVILI UCRAINI UCCISI?

17/11/2025

Tribuna

ALLA SCOPERTA DI PIETRO LEPOLDO. Le compagnie religiose soppresse, documenti e storia ritrovati

11/11/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Belle Époque

22/10/2025

Rassegna stampa

LA LAPIDE DI MODENA E L’ITALIA CHE NON ESISTE PIÙ

04/12/2025

Pubblicazioni

Il caso Renan. La prima guerra culturale dell’Italia unita

03/11/2025

LE TROPPE “EDUCAZIONI” RICHIESTE ALLA SCUOLA ITALIANA

01/11/2025

La mente non ha bisogno come un vaso di essere riempita, ma piuttosto come legna di una scintilla che l'accenda e vi infonda l'impulso della ricerca e un amore ardente per la verità. Plutarco, Moralia Mercoledì …

Il segno delle donne di fine Ottocento

26/10/2025

ERSILIA BRONZINI Tra storia e romanzo. Lucia Tancredi racconta le vicende di Ersilia Bronzini e delle altre protagoniste che a Milano cambiarono volto alla società con la mensa dei poveri, la guardia ostetrica, …

La prima guerra civile. Rivolte e repressione nel Mezzogiorno dopo l’unità d’Italia

21/10/2025

In questa ricostruzione storica, rigorosa e appassionante, Gianni Oliva ripercorre quella che fu la prima, drammatica guerra civile italiana. E lo fa senza indulgere nella retorica neoborbonica né dar credito ai …

POST-OCCIDENTE. Come il 7 ottobre riscrive la nostra storia

09/10/2025

Il 7 OTTOBRE ridisegna la storia. Allineati con il Sud del mondo, anche in Occidente molti condividono le ragioni che hanno scatenato il pogrom, e accusano Israele di genocidio. Sono così chiamati in causa i …

Sicurezza, quiete pubblica e decoro urbano: tre emergenze per Firenze

01/10/2025

Dal numero delle città immaginabili occorre escludere quelle i cui elementi si sommano senza un filo che li connetta, senza una regola interna, una prospettiva, un discorso. È delle città come dei sogni: tutto …

XX SETTEMBRE

22/09/2025

XX SETTEMBRE Oggi qui ricordiamo la Breccia di Porta Pia che unì Roma all’Italia e significativamente a 80 anni dalla fine della II guerra Mondiale per la prima volta si ricordano gli IMI, quei 600000 soldati e …

ll tramonto del passato. La crisi della storia nella società contemporanea

19/09/2025

Nelle società democratiche non è soltanto la storia in quanto disciplina ad essere in crisi. È in realtà la percezione stessa del passato che – per una serie di cause analizzate in questo libro – va scomparendo, a …

CHE SENSO HA FARE IL PROCESSO AL PASSATO

14/09/2025

Florence Henri, Composizione – La gloria che fu della Grecia, 1933 c., fotomontaggio È stato Eric Hobsbawm nel suo testo più noto – Il secolo breve – a sottolineare come gli anni 60 del Novecento abbiano segnato …

Il Cubo Nero nel cielo di Firenze

01/09/2025

 Concinnitas: armonia dello stile o del discorso, che risulta da una conveniente disposizione delle parole e dei suoni e ha insieme eleganza e semplicità» (Vocabolario on line Treccani). In origine il termine …

Cinquant’anni fa la morte di Carlo Levi, antifascista a Firenze

27/08/2025

Carlo Levi Autoritratto 1941/ 45 Nel capoluogo toscano lo scrittore torinese morto 50 anni fa scrisse «Cristo si è fermato a Eboli» e fu lì che venne arrestato e incarcerato alle Murate nel 1943 come «ebreo …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi