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Tu scendi dalle stelle

21/12/2020 da Sergio Casprini

Targa posta in un palazzo a Nola, all’inizio del corso Tommaso Vitale

Il cantico natalizio nacque in Italia nell’ambito delle funzioni liturgiche. I primi canti sono seicenteschi e si sostanziavano in ninne-nanne in ode al Gesù bambino; l’Italia settentrionale  era ricca di queste canzoni, per tal ragione le più conosciute sono le nenie veneziane e bergamasche. Ma i canti si udivano anche dal meridione dalle ugole dei pastori delle campagne che intonavano canti ispirati alle laudi cantate durante le processioni liturgiche svolte nel centro Italia intorno al XIII secolo; rigorosamente, anch’esse, dedicate al Gesù Bambino, in lingua napoletana, sarda e siciliana. Ma l’atmosfera natalizia anche fuori dall’Italia conobbe l’interesse della musica colta, attraverso le varie “Pastorali”, come “Oratorio di Natale” di Bach, che includevano un maggiore approfondimento armonico, molto più complesso rispetto ad un canto popolare.

La musica di repertorio natalizia italiana, tra i cantici più importanti, annovera il canto “Tu scendi dalle stelle”. Composta nel 1754 dal  vescovo napoletano e compositore, Alfonso Maria de’ Liguori, Tu scendi dalle stelle entra a far parte del repertorio natalizio italiano.  Il canto è composto da sette strofe di sei versi ciascuna: i primi due versi di ogni strofa sono endecasillabi a rima baciata; il terzo e il quarto verso sono ottonari, il primo spesso con rima interna (Bambino: divino, eletto: pargoletto, amore: core, ecc.,) il secondo tronco (tremar, povertà, trasportò, ecc.); il quinto verso è un quinario che rima con il sesto verso, endecasillabo. Lo schema complessivo si può pertanto riassumere così: AAb(b)cC. Tale schema è particolarmente complesso, e non sembra avere precedenti illustri nella tradizione letteraria

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,

e vieni in una grotta al freddo e al gelo,
e vieni in una grotta al freddo e al gelo.
O Bambino mio divino,
io ti vedo qui tremar;
o Dio beato!
Ahi quanto ti costò l’avermi amato!
ahi quanto ti costò l’avermi amato!… (
prima strofa)

La storia di questo cantico nasconde forse un’altra verità: pare che Tu scendi dalle stelle, derivi infatti dal modello melodico di un altro canto napoletano, scritto dallo stesso compositore, chiamato “Quanno nascette Ninno”; la scelta della lingua napoletana fu dettata dalla necessità di estendere questo canto alla comprensione generale del popolo, benché il canto venne poi  pubblicato in lingua italiana “Per la nascita di Gesù”.

Pavarotti – Il Concerto di Natale,

Vienna Symphony Orchestra diretta da Steven Mercuri 1999

 

 

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