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La Biblioteca Pietro Thouar a Piazza Tasso a Firenze

11/02/2016 da Comitato Fiorentino per il Risorgimento

La Biblioteca Pietro Thouar si trova in piazza Tasso, al numero civico 3, all’interno del complesso delle Ex-Leopoldine, scuole fondate nel XVIII secolo dal Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, dove in origine nel Medioevo c’era la chiesa ed il convento di San Salvatore a Camaldoli, nel quartiere di San Frediano, nella zona dell’Oltrarno.

La Biblioteca Pietro Thouar è una biblioteca pubblica a carattere generale e a scaffale aperto, possiede un patrimonio bibliografico di più di 30.000 unità tra libri e materiale multimediale.

Le notizie sui servizi, le attività e le iniziative culturali si trovano sempre aggiornate sul sito della Biblioteca.

La Biblioteca Pietro Thouar si è trasferita nell’attuale sede tra il 2014 e il 2015, riaprendo al pubblico il 21 febbraio 2015. La biblioteca, infatti, è nata e ha trovato sede per ben cento anni in Palazzo Guadagni, all’angolo tra via Mazzetta e piazza Santo Spirito.

 

Storia

La costituzione di una Biblioteca d’Oltrarno era nei propositi dell’Amministrazione comunale già dal 1912 e, più precisamente, dal 23 novembre 1912, giorno della seduta del Consiglio Comunale durante la quale si espresse la volontà di aprire una biblioteca popolare in quel quartiere. L’Amministrazione era estremamente determinata nel progetto di impiantare la nuova biblioteca e l’Ufficio Beni Immobili fu coinvolto nella ricerca di un locale adeguato e si chiese consiglio alla Federazione delle biblioteche popolari di Milano in merito al regolamento da adottare e alla Pro Cultura riguardo alle opere preferite dalla classe operaia. I membri della commissione furono invitati a presentare le loro proposte dei libri che ritenevano opportuno acquistare. I provvedimenti amministrativi si susseguirono con rapidità. Vennero presi in affitto dal marchese Doufour Berté dei locali in Palazzo Guadagni in Piazza Santo Spirito con ingresso separato in via Mazzetta per un canone annuo di lire 300, si stanziarono 450 lire per l’acquisto di mobili e altre 400 per l’acquisto di libri, si iscrisse la biblioteca alla Federazione Italiana delle biblioteche popolari che per 10 lire annue offriva ai propri associati ribassi e facilitazioni per acquisti, rilegatura di libri e quant’altro occorreva all’impianto e al funzionamento di una biblioteca popolare. Per l’acquisto e la rilegatura di libri si poté contare anche sulle 300 lire offerte dal signor Giuseppe Siebzehner, proprietario dei magazzini Duilio 48 in via Calzaiuoli. Con delibera commissariale del 3 febbraio 1914 la biblioteca venne ufficialmente istituita e due mesi più tardi fu inaugurata. Così «La Nazione» riportò la notizia: «Oggi 6 aprile alle ore 17, il Commissario Prefettizio insieme al comm. prof. Orazio Bacci, presidente della Commissione di vigilanza della biblioteca comunale e archivio storico, e al comm. prof. Giuseppe Conti bibliotecario del Comune, ha inaugurato la Biblioteca comunale d’Oltrarno».

 

La Sede

L’entrata principale della biblioteca è dal numero civico 3 in Piazza Tasso. La superficie interna della nuova sede è di circa 590,94 m² ed esterna 61,70, con un aumento di 420,94 m² di superficie rispetto alla precedente sede. Il totale di posti di lettura è 176. Qui è pensata la sala accoglienza della biblioteca, dove il pubblico potrà trovare le prime informazioni, le indicazioni per iscriversi e fruire dei servizi. La sala accoglienza anche il luogo in cui il lettore avrà un immediato contatto con la Città tramite il monitor dove appariranno alcune comunicazioni rilevanti pubblicate dalla Rete civica. L’idea generale, pertanto, è quella di presentare subito la biblioteca come una cosa “pubblica” integrata nella contemporaneità cittadina, ma anche attenta alla sua identità storica: da rilevare, nelle scelte dell’allestimento, l’utilizzo – simbolico e funzionale al tempo stesso – di alcune delle scaffalature in legno della vecchia sede.

Il percorso attraverso la biblioteca continua verso un disimpegno che conduce all’emeroteca dove sarà possibile consultare i giornali e usufruire di alcuni computer dedicati a MediaLibrary Online, a sottolineare la convivenza fra le risorse tradizionali cartacee della biblioteca e la lettura digitale. Sempre al piano terra seguono due sale di lettura e la sala multimediale.

Entrando nel chiostro si sviluppa la parte della biblioteca che ha avuto ultimamente maggior incremento, cioè la Sezione ragazzi e Giovani adulti, una zona suddivisa in cinque stanze, a seconda delle fasce di età, con arredamenti adatti ai piccoli, attrezzature per la lettura ad alta voce e per realizzare attività dedicate e per fare sentire i lettori protetti in uno spazio che ha accesso solo all’interno del chiostro. La Sezione ragazzi ha anche una sua mascotte, Torquato il Tasso, un simpatico tasso amante della natura e della poesia, come il ben più noto poeta, che accompagna i bambini nelle attività in biblioteca e che caratterizza tutta l’area ragazzi. Torquato nasce da un’idea dei bibliotecari (giocando con il nome di Torquato Tass, al quale è intitolata la piazza) e dalla fantasia di Arianna Papini, illustratrice e artista fiorentina che ha realizzato Torquato e tutta la segnaletica della sezione.

 

Pietro Thouar

(Firenze, 23 ottobre 1809 – Firenze, 1º giugno 1861) Dopo un primo impiego come correttore di bozze presso la tipografia di Vincenzo Batelli, nel 1832 Thouar inizia a collaborare alla rivista Il nipote di Sesto Caio Baccelli, con stornelli, poesie, bozzetti. Nel 1834 comincia a pubblicare, anonimo, il Giornale dei fanciulli; nel 1847 fonda con Mariano Cellini il Catechismo politico o Giornaletto dei popolani. Nel 1848 è nominato direttore della Pia Casa di Lavoro di Montedomini, e nel 1860 ottiene la direzione della prima scuola magistrale maschile di Firenze.Affiliato alla Giovine Italia, si accosta successivamente al partito moderato; nel 1849 è eletto alla Costituente italiana ma rinuncia al mandato; accetta invece la deputazione all’Assemblea toscana del 1859.Thouar diverrà celebre soprattutto per i suoi racconti, destinati al pubblico della scuola, pubblicati a partire dai primi anni trenta e poi riuniti in raccolte uscite dagli anni quaranta in poi, con numerosissime edizioni e titoli, tra i quali: Racconti per fanciulli, Racconti in dialogo, Racconti per giovinetti, Racconti popolari, Nuovi racconti offerti alla gioventù italiana, Saggio di racconti offerti ai giovinetti italiani

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