• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Il TRICOLORE: STORIA E ORGOGLIO DI UNA NAZIONE

21/04/2021

 

Simbolo risorgimentale riscoperto da Ciampi, ha sventolato anche nelle file dei partigiani e nei mesi di lockdown

Dino Messina Corriere della Sera 21 aprile 2021

Nato repubblicano, adottato dalla monarchia, rifiutato dall’internazionalismo comunista per poi spuntare dietro una bandiera rossa, combattuto dalla Lega secessionista, ridotto a drappo da sventolare nelle competizioni sportive, il Tricolore è tornato a essere il simbolo di tutti gli italiani.

Grande merito va dato alla rivalutazione impressa da Carlo Azeglio Ciampi e ancor prima della legge che nel 1996 fissava al 7 gennaio la Festa del Tricolore. Ma per moto spontaneo la nostra bandiera è tornata protagonista in un momento di smarrimento collettivo in cui la vita di ciascuno di noi era messa in pericolo e tutti abbiamo sentito la necessità di raccoglierci attorno a un simbolo che rappresentasse l’intera collettività: i colori verde, bianco e rosso sono tornati così sui balconi delle nostre città non per festeggiare una vittoria ai campionati mondiali di calcio ma come simbolo di appartenenza e solidarietà, di comune sentire.

Il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, la Repubblica Cispadana adottò il tricolore come proprio simbolo. Le tre strisce erano disposte orizzontalmente e non verticalmente: dall’alto il rosso, in mezzo il bianco e in basso il verde. Al centro una faretra simboleggiava l’unione delle popolazioni di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio, mentre le lettere R e C erano le iniziali di Repubblica Cispadana.

Per la verità le prime coccarde tricolori erano comparse a Bologna nel 1794 durante una rivolta organizzata dagli studenti Luigi Zambroni e Giovanni Battista De Rolandis, che persero la vita e vennero poi omaggiati da Napoleone Bonaparte. Fu questi in verità a introdurre il tricolore in Italia con l’ingresso a Milano nel maggio 1796. Gli oltre tremila volontari della Legione Lombarda adottarono per le loro coorti il vessillo tricolore sul modello francese del 1790, con il verde al posto del blu perché verdi erano le uniformi della guardia civica. Il bianco e il rosso erano i due colori dello stemma comunale (una croce rossa in campo bianco).

Il tricolore accompagnò tutta l’epopea risorgimentale: fu adottato dalla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, fu la bandiera della Repubblica romana con al centro l’iscrizione Dio e Popolo.

Con felice intuizione fu adottato anche da Carlo Alberto, re di Sardegna, quando capì che nella lotta antiaustriaca era il miglior simbolo di unità nazionale. Quando Giuseppe Garibaldi tornò dal Sudamerica a bordo della nave Speranza, non avendo un vessillo tricolore a bordo, ne fece appendere all’albero maestro uno costruito artigianalmente con pezzi delle uniformi verdi, camicie rosse e brandelli di lenzuola. E quando partì da Quarto a capo dei Mille sui piroscafi Piemonte e Lombardo sventolava il tricolore. Il verde, bianco e rosso era un mix davvero vincente se Francesco II di Borbone, ormai a corto di argomenti, promise che lo avrebbe adottato quale simbolo di una rinnovata monarchia costituzionale. Abbiamo visto che la superficie della banda centrale venne più volte utilizzata come un foglio bianco su cui dichiarare un orientamento o un’appartenenza. Così se il veneziano Daniele Manin volle al centro della bandiera il Leone di San Marco e Carlo Pisacane un archipendolo come emblema di equilibrio sociale, Leopoldo II di Toscana accettò di adottare il tricolore purché includesse lo scudo dei Lorena.

Il verde, bianco e rosso non mancò mai nelle grandi esplorazioni geografiche cui partecipavano gli italiani e naturalmente in tutte le guerre nazionali: quelle coloniali, il primo e il secondo conflitto mondiale. Pur carico di simboli propri il fascismo accettò il tricolore con al centro lo stemma sabaudo sormontato dalla corona, che venne sostituito durante la Repubblica sociale da un’aquila nera poggiante su fascio dorato. Il rifiuto della retorica fascista contribuì ad allontanare gli italiani dai simboli patriottici, compresa la bandiera. Ma bisogna ricordare che durante la Resistenza il Tricolore fu il simbolo tra l’altro del Corpo Volontari della Libertà, che coordinava l’azione militare di tutte le formazioni, oltre che di tanti gruppi come quello di Giustizia e Libertà.

Il Tricolore è quindi a pieno titolo il principale simbolo del 25 aprile.

Il 19 giugno 1946 un decreto presidenziale stabilì la foggia della bandiera italiana confermata nell’articolo 12 della Costituzione: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano verde bianco e rosso a bande verticali e di eguali dimensioni». Durante i lavori della Costituente, il 7 gennaio 1947 ricorrevano i 150 anni della bandiera cispadana: alla cerimonia di Reggio Emilia fu presente Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato. Il discorso ufficiale venne affidato allo storico Luigi Salvatorelli, fiero avversario della monarchia sabauda. Cinquant’anni prima la celebrazione del centenario aveva visto protagonista Giosuè Carducci. Nel cinquantennio della Repubblica, con i partiti protagonisti assoluti della vita pubblica, si diceva che il bianco della bandiera rappresentava la Dc, il rosso il Pci e i socialisti, il verde i repubblicani e i laici. In realtà il nostro simbolo nazionale fu a lungo trascurato, nonostante l’impegno di leader come Giovanni Spadolini e Bettino Craxi.

A imprimere una svolta fu Carlo Azeglio Ciampi, che volle stabilire un galateo del Tricolore e nel 2004 ottenne anche l’approvazione di un provvedimento che fissava un’unica tonalità per i colori della nostra bandiera.

Correlati

Pubblicato in: Rassegna stampa
Post precedente:ll colpo di Stato
Post successivo:PERCHÉ IL 25 APRILE TUTTI POSSIAMO ESPORRE IL TRICOLORE

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

L’Occidente è sulla via del tramonto?

Video

Convegno “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del novecento”

Prossimi appuntamenti

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Tribuna

INDIFFERENZA

18/05/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Pubblicazioni

Adelaide Cairoli e la tragica fede garibaldina

22/05/2025

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 98 altri iscritti

1865. Sulle rive dell’Arno nasce una Firenze moderna ed europea

01/04/2025

Panorama delle rampe del piazzale Michelangelo. Foto 1880 La sistemazione del Centro di Firenze è opera che deve interessare tutti i cittadini… I diversi progetti, esposti al pubblico, presentano la necessità di …

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

Lavinia Mazzucchetti Michela Minesso ricostruisce il percorso di affermazione femminile in cento anni all’Università di Milano: una crescita progressiva, ma la disparità rispetto agli uomini è ancora forte È …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

Per un’Europa libera e forte

01/03/2025

La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare Piero Calamandrei Sono passati già tre anni da quando la Russia di Putin ha invaso e devastato uno stato …

NEOBORBONICI, INUTILE DARE LA COLPA AD ALTRI ITALIANI

22/02/2025

LETTERE al Corriere della Sera 21febbraio 2025 Caro Aldo, ho letto la sua pseudo intervista a Roberto Andò. Lei non perde occasione per mettere in cattiva luce il Sud. Lei mitizza una impresa finanziata solo …

1947: una canzone di Sergio Endrigo

09/02/2025

La canzone in sé non parla esplicitamente della Seconda Guerra Mondiale e dell’Esodo istriano, ma il quattordicenne Sergio Endrigo si ritrovò a vestire i panni di uno dei molti "profughi giuliani e dalmati" dovendo …

Firenze: città di pietra.

08/02/2025

Dai palazzi agli Uffizi, viaggio a Firenze in una storia di ingegni «Cavasi per diversi luoghi la pietra forte, la qual regge all’acqua, al sole, al ghiaccio, ed a ogni tormento, e vuol tempo a lavorarla, ma si …

“M” VA A ROMA

06/02/2025

Mussolini al lavoro in via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali Si intitola “Una capitale per l’Italia”, sottotitolo “Per un racconto della Roma fascista” l’ultimo saggio di Ernesto Galli della Loggia appena …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...