• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • Redazione
  • Contatti
  • Photogallery
  • Link
  • Privacy Policy

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

IL FANTASMA DELL’OPERA

23/05/2020 da Sergio Casprini

Autore  Quirino Principe

Editore  Jaca Book

Anno      2020

Pag.        361

Prezzo    € 30,00 

Il titolo non tragga in inganno: il romanzo del 1910 di Gaston Leorux, da cui sono poi derivate un centinaio di versioni teatrali e cinematografiche, non c’entra affatto. Il “fantasma” di cui si parla qui, e che rischia una malinconica scomparsa, è tutto il Teatro d’Opera, sublime punto d’incontro di note e parole, cioè di musica, canto, poesia e recitazione, l’espressione più alta e bella della cultura occidentale.

Il sottotitolo “Sognando una filosofia”, semmai, è il vero fulcro del saggio – e della vita dell’autore. Nato a Gorizia nel 1935, musicologo, germanista, antichista, dantista, autore e traduttore, poeta e scrittore, Quirino Principe è un erudito fra i più colti d’Italia. Filosofo eccentrico e polemista luciferino, egli scrive in 360 pagine il suo personale “manifesto”, a bilancio di un’intera esistenza spesa a studiare, ricercare, insegnare e divulgare un sapere immenso. Principe affascina il lettore, lo cattura con riferimenti di straordinaria raffinatezza e poi lo sommerge con una miriade di citazioni.

“La mia semplice e immediatamente riconoscibile distinzione è tra musica forte e musica debole, secondo un ordine di significati analogo a quello che ci induce a parlare, in termini filosofici, di pensiero forte e pensiero debole”. La musica forte suscita emozioni, brividi, lacrime agli occhi, rapimenti estatici, mentre il rap, il rock e la disco-music non sono che espressioni di ripetitiva monotonia. La musica è “energia cosmica per eccellenza, misterioso e vibrante logos matematico”. Teatro e musica sono stretti in un nodo d’amore: un’idea irrinunciabile, scrive l’autore, citando L’Amour et L’Occident di Denis de Rougement. “Il Teatro d’Opera è una creazione dell’occidente, di un occidente ardito e laico”.

Per questi motivi, la scomparsa della cultura musicale diffusa è una tragedia italiana, ammonisce Principe, che si scaglia con veemenza contro i suoi nemici di sempre: la chiesa cattolica (“la vera, grande nemica della cultura d’occidente”) e lo stato, nelle sue varie articolazioni: la politica ignorante, la magistratura vile e corriva, la scuola in stato d’abbandono, la stolida burocrazia. Per non parlare del fondamentalismo islamico, ovviamente, per cui la musica occidentale è “haram”.

“La musica, il teatro, il teatro musicale, il teatro d’opera sono oggi più che mai le vittime sacrificali di un coacervo di poteri ottusi e arroganti, rozzi e analfabeti, statali ed ecclesiastici: la ‘puttana sciolta’ dell’allegoria dantesca si è strettamente impadronita degli instrumenta regni. Di conseguenza una battaglia per la musica è la prima fra quelle che dobbiamo combattere”.

Un compito doveroso specialmente per noi italiani, poiché la nostra lingua è fondamentale per l’ascolto della musica. L’Italia ha donato al mondo civile la maggior parte del lessico musicale usato nel mondo; in particolare, è tutta italiana la nascita del teatro d’opera. L’italiano non è soltanto la nostra lingua, essa è noi: “Senza la lingua italiana, noi italiani non siamo”.

E dunque: “Combattere per la musica e in nome della musica è un dovere (…) Chi reagisce all’aggressione contro la musica, difende l’oggetto più nobile che la civiltà fondata sul ‘logos’ (tale è l’occidente, le cui radici sono elleniche e non cristiane) possieda (…) Si combatte per difendere ciò che si ha di più prezioso, l’oggetto senza il cui possesso l’esistenza non è degna di essere vissuta. Combattere in nome della musica e per la musica è combattere per i supremi significati della nostra cultura (…). In questo dovere – conclude Quirino Principe – si concentra il mio impegno morale”. 

Alessandro Litta Modignani  Il Foglio Quotidiano    22 Maggio 2020

 

 

Correlati

Archiviato in:Pubblicazioni

Segui il Comitato su Facebook

Segui il Comitato su Facebook

Barra laterale primaria

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

L’editoriale del direttore

Giorgio Napolitano, un Presidente patriota

Video

“Alessandro Manzoni tra le urne dei forti”, il video integrale

Prossimi appuntamenti

GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PACE

18/09/2023

XX Settembre 1870-XX Settembre 2023

12/09/2023

Lettere al Direttore

Per dare i nomi alle strade esiste già al comune di Firenze una commissione toponomastica

28/08/2023

Focus

I feriti e i malati di guerra dal soldato di Napoleone al milite ignoto

27/09/2023

Tribuna

MARCINELLE

08/08/2023

Luoghi

Palazzo Serristori  

18/08/2023

Mostre

NOVECENTO a Carrara

21/09/2023

Rassegna stampa

Napolitano e il Risorgimento

02/10/2023

Pubblicazioni

Italia 1943

08/09/2023

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 89 altri iscritti

Footer

Archivio articoli

Archivio rubriche

Area amministrativa

  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blogroll

  • Arte del Poggio
  • Comitato livornese per la promozione dei valori risorgimentali
  • PensaLibero.it, quotidiano on line dei laici e dei liberali della Toscana.
  • Risorgimento Toscana
  • Sito ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...