• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

I mali del mezzogiorno non sono colpa di Cavour

02/03/2011

Valerio Zanone ricorda Cavour da La Stampa 1 Marzo

Parla Zanone: “Statista razionale, faceva a meno di piedistalli mitici. Una favola l’Eldorado borbonico”

ALBERTO SINIGAGLIA

Valerio Zanone, vicepresidente del Comitato per le celebrazioni di Cavour, è stato qualche giorno fa a Foggia dove ha parlato del «Risorgimento dei terroni». Già sindaco di Torino, già segretario e presidente del Partito liberale, cinque volte deputato, una volta senatore, quattro volte ministro, che cosa fa? Provoca?

« Terroni è il titolo del libro di Pino Aprile (Piemme) che ha venduto più copie di tutte le pubblicazioni sul Risorgimento messe insieme. Descrive la storia d’Italia come un saccheggio sanguinario perpetrato dai piemontesi a carico del Mezzogiorno. Ho ricordato a Foggia la diversa opinione di alcuni “terroni”, da Pasquale Villari a Giustino Fortunato, Adolfo Omodeo, Rosario Romeo. È finita bene».

E la favola dell’Eldorado borbonico al quale il Nord impedisce di crescere prospero e felice?
«I mali profondi del Mezzogiorno erano endemici, ma lo Stato in 150 anni ci ha messo del suo: nell’Ottocento il protezionismo che favoriva le industrie del Nord a danno dell’agricoltura meridionale; nel Novecento sperperi e favoritismi negli interventi straordinari. E la lista potrebbe allungarsi. Ma l’Eldorado borbonico è una favola sconfessata molto prima dell’unità, dagli illuministi napoletani del Settecento».

Quanti chilometri di ferrovie aveva il Piemonte e quanti il Regno borbonico?
«Il Piemonte un migliaio di chilometri, tutto il Sud meno di duecento. Va detto che la strada ferrata, la new economy di allora, era scoraggiata nel Sud dalle barriere doganali che lo separavano dal resto d’Italia e d’Europa. Cavour vedeva l’unità anche come abbattimento delle dogane interne».

Davanti al drammatico Mezzogiorno 1860-61 Cavour si oppose a leggi speciali: confidava nel parlamento e nelle «libere istituzioni». Fu eroico, temerario, improvvido?
«Fu come sempre astuto e liberale. Astuto perché giocò sul rischio rivoluzionario temuto dalle potenze europee, per avere via libera all’unificazione nazionale sotto lo statuto sabaudo. E liberale perché trasformò il regime sabaudo in regime parlamentare. A Cavour la forma di governo interessava più delle conquiste territoriali».

La vera statura di Cavour, statista e patriota?
«Intorno a Cavour non c’è mai stato il mito eroico come per Garibaldi, il mito profetico come per Mazzini. La sua figura di statista è razionale e laica e la sua statura fa a meno di piedistalli mitici. Il re lo sopportava a stento e Cavour non si curava di piacergli, serviva la Corona e non la testa transitoria di chi la portava. Capiva meglio di ogni altro che nell’età degli Stati nazionali il suo compito era quello di dare alla nazione uno Stato perché l’Italia trovasse il suo posto in Europa. Era un patriota, ma non disgiungeva mai la causa nazionale dalle libertà civili».

Qual era la sua cultura?
«Il meglio del riformismo europeo, dal free trade britannico al liberalismo di Tocqueville. In molti ritratti ha un sorriso ironico, ma in quello di Hayez che sta a Brera lo sguardo dietro gli occhiali bassi ha il taglio freddo di una lama. La grandezza della sua visione è nell’apertura dell’Italia alla modernità europea».

Un libro per conoscerlo, per capirlo?
«Il comitato scientifico ha in mente di ristampare la grande biografia cavouriana in tre volumi di Rosario Romeo, da anni fuori commercio. Fra le novità del 2010 c’è il Cavour di Adriano Viarengo (Salerno) e lasua utileselezionedi scritticavourianiin edizione economica. Il comitato per i 150 anni ha stampato postumi gli studi cavouriani di Giuseppe Talamo. Per i bibliofili, una traccia: cercare sulle bancarelle il Cavour pubblicato nel 1926 nei “Profili” dell’editoreFormiggini.È un’apologia di autore imprevedibile,il sacerdote disobbedientee deputatoradicaleRomoloMurri».

Tra la «questione meridionale» e il senso di colpa per «l’attentato contro la Santa Sede», che cosa continua a disunire gli italiani?
«La scomunica è rientrata. Il divario tra Nord e Sud resta aperto».

Perché dobbiamo festeggiare l’Unità d’Italia?
«Avrei preferito che si festeggiasse il 18 febbraio, l’apertura del primo parlamento nazionale con il saluto della Corona all’Italia “libera e unita quasi tutta”. Lo si farà il 17 marzo, ma c’è chi lo considera un lusso. Una curiosa sobrietà: si lesina all’Unità d’Italia, per una volta al secolo, il giorno di festa che si concede tutti gli anni alla Befana».

Correlati

Pubblicato in: Rassegna stampa
Post precedente:Il sogno in un vessillo
Post successivo:6 marzo: Il canto del Risorgimento

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

L’Occidente è sulla via del tramonto?

Video

Convegno “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del novecento”

Prossimi appuntamenti

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Tribuna

INDIFFERENZA

18/05/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Pubblicazioni

Adelaide Cairoli e la tragica fede garibaldina

22/05/2025

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 98 altri iscritti

1865. Sulle rive dell’Arno nasce una Firenze moderna ed europea

01/04/2025

Panorama delle rampe del piazzale Michelangelo. Foto 1880 La sistemazione del Centro di Firenze è opera che deve interessare tutti i cittadini… I diversi progetti, esposti al pubblico, presentano la necessità di …

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

Lavinia Mazzucchetti Michela Minesso ricostruisce il percorso di affermazione femminile in cento anni all’Università di Milano: una crescita progressiva, ma la disparità rispetto agli uomini è ancora forte È …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

Per un’Europa libera e forte

01/03/2025

La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare Piero Calamandrei Sono passati già tre anni da quando la Russia di Putin ha invaso e devastato uno stato …

NEOBORBONICI, INUTILE DARE LA COLPA AD ALTRI ITALIANI

22/02/2025

LETTERE al Corriere della Sera 21febbraio 2025 Caro Aldo, ho letto la sua pseudo intervista a Roberto Andò. Lei non perde occasione per mettere in cattiva luce il Sud. Lei mitizza una impresa finanziata solo …

1947: una canzone di Sergio Endrigo

09/02/2025

La canzone in sé non parla esplicitamente della Seconda Guerra Mondiale e dell’Esodo istriano, ma il quattordicenne Sergio Endrigo si ritrovò a vestire i panni di uno dei molti "profughi giuliani e dalmati" dovendo …

Firenze: città di pietra.

08/02/2025

Dai palazzi agli Uffizi, viaggio a Firenze in una storia di ingegni «Cavasi per diversi luoghi la pietra forte, la qual regge all’acqua, al sole, al ghiaccio, ed a ogni tormento, e vuol tempo a lavorarla, ma si …

“M” VA A ROMA

06/02/2025

Mussolini al lavoro in via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali Si intitola “Una capitale per l’Italia”, sottotitolo “Per un racconto della Roma fascista” l’ultimo saggio di Ernesto Galli della Loggia appena …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...