• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

I 150 anni della Breccia di Porta Pia

01/09/2020

 «[…] La porta Pia era tutta sfracellata; la sola immagine della Madonna, che le sorge dietro, era rimasta intatta; le statue a destra e a sinistra non avevano più testa; il suolo intorno era sparso di mucchi di terra; di materasse fumanti, di berretti di Zuavi, d’armi, di travi, di sassi. Per la breccia vicina entravano rapidamente i nostri reggimenti. […]» Edmondo de Amicis Le Tre capitali, Torino, Firenze, Roma, 1898

Il 20 settembre 1870 il tratto di mura aureliane tra Porta Pia e Porta Salaria fu l’obiettivo dell’attacco principale sferrato dalle truppe italiane guidate dal generale Raffaele Cadorna in vista della conquista di Roma.

Il cannoneggiamento delle mura iniziò alle 5 di mattina. Pio IX aveva minacciato di scomunicare chiunque avesse comandato di aprire il fuoco sulla città. La minaccia non sarebbe probabilmente stata in ogni caso un valido deterrente per l’attacco, fatto sta che l’ordine di cannoneggiamento non giunse da Cadorna, bensì dal capitano d’artiglieria Giacomo Segre, giovane ebreo comandante della 5ª batteria del IX° Reggimento, che ovviamente non sarebbe incorso in alcuna scomunica. Dopo che i primi colpi di artiglieria ebbero colpito le mura, il papa ordinò al generale in capo delle truppe pontificie H. Kanzler di limitare la difesa al tempo necessario per affermare la protesta della Santa Sede e di aprire le trattative di resa ai primi colpi di cannone. Tuttavia Kanzler preferì rinviare le sue decisioni e verso le ore dieci dal campo pontificio fu esposta la bandiera bianca dopo un assalto del 40° reggimento di fanteria, nel momento in cui i reparti italiani più prossimi all’ampia breccia nel frattempo aperta nelle mura dall’artiglieria davano inizio all’entrata degli italiani in Roma. Lo scontro a fuoco quindi durò poche ore e non ci furono molti caduti nei due eserciti. Secondo i dati forniti dal Generale Raffaele Cadorna nel suo libro La liberazione di Roma, l’intera campagna di occupazione del Lazio costò 49 morti e 141 feriti all’esercito italiano, 20 morti e 49 feriti a quello pontificio. Se pertanto l’episodio militare della Presa di Porta Pia non va certo ricordato tra le imprese più significative del nostro Risorgimento per l’eroismo e il sacrificio dei patrioti italiani, ha però sempre avuto un forte valore simbolico nel processo di unificazione nazionale, anche se fu la ragione della grave frattura politica e diplomatica tra Chiesa di Roma e il giovane Regno d’Italia. Va infatti ricordato che l’anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino alla sua abolizione dopo i Patti Lateranensi nel 1929, che hanno sancito la ripresa delle relazioni diplomatiche tra Papato e Stato italiano.

Giuseppe Vizzotto 1892 Museo di San Martino

Il maggiore Giacomo Pagliari, colpito a morte dall’esercito papalino

Dopo la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica, solo le associazioni laiche, i radicali, i liberali e i socialisti hanno ogni anno commemorato il 20 settembre, talora con l’adesione delle istituzioni civili nei luoghi simbolo del Risorgimento. La Santa Sede da anni però non ha più le posizioni politiche oltranziste del 1870. Già nel 1962, il Cardinale Montini, futuro Papa  Paolo VI, affermò che il papato, perdendo il potere temporale, aveva ripreso “con inusitato vigore le sue funzioni di maestro di vita e di testimonio del Vangelo, così da risalire a tanta altezza nel governo della Chiesa e nell’irradiazione morale sul mondo, come prima non mai.” E va pure ricordato che negli anni del Risorgimento religiosi e pensatori cattolici avevano manifestato il loro amore per l’Italia, come, per citarne alcuni, Ugo Bassi, Don Giovanni Verità, Antonio Rosmini e Vincenzo Gioberti.

Invece nelle manifestazioni delle associazioni laiche, purtroppo con scarsa partecipazione popolare, risuonano ancora accenti anticlericali come se fossimo ancora ai tempi del Sillabo e di Pio IX, quando ormai da tempo la Chiesa di Roma ufficialmente riconosce i principi democratici e repubblicani dello Stato Italiano e della sua Carta Costituzionale, senza alcun rimpianto per il passato potere temporale. D’altronde lo stesso Stato repubblicano, recependo in Costituzione i patti Lateranensi, al di là del giudizio storico e politico che se ne può dare, ha voluto riconoscere i valori del cattolicesimo come fattori costitutivi della storia del nostro Paese.

Le commemorazioni del 20 settembre dovrebbero quindi avere lo scopo di rafforzare una memoria condivisa dei valori del Risorgimento tra gli italiani laici, cattolici e non credenti, superando anacronistici steccati ideologici.

Con il 25 aprile, il 2 Giugno, il 4 Novembre, il 17 marzo, anche il 20 Settembre è una data fondamentale in quel processo storico, che ha visto l’affermazione dell’Unità, dell’Indipendenza e della Democrazia nel nostro Paese. Una data che deve tornare a essere  come il 17 Marzo una solennità civile, di modo che la sua celebrazione contribuisca non solo a trasmettere i valori e gli ideali dei nostri nonni ai giovani di oggi, ma anche a rafforzare la nostra identità nazionale e la coesione sociale. Altrimenti sarebbe difficile superare lo smarrimento, le divisioni, la perdita dell’interesse generale, la crisi dell’etica pubblica; e a maggior ragione in momenti drammatici come quelli che stiamo vivendo a causa dell’attuale pandemia. In altre parole, si tratta di fondare quella religione civile che ancora manca alla nostra Nazione e che invece può rianimare tra gli Italiani un comune sentimento di appartenenza e una condivisa volontà di costruire un’Italia migliore, degna del suo glorioso passato politico e culturale.

 

 

 

.

Pubblicato in: Editoriale
Post precedente:Il bambino è il maestro
Post successivo:Viareggio, la città nata dal mare. 200 anni di storia

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

La libertà e la democrazia nelle Università

Video

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

Prossimi appuntamenti

1875: inaugurazione del monumento a Michelangelo al Piazzale Michelangelo

03/06/2025

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

L’ingiusto declino di Giosuè Carducci

09/06/2025

Tribuna

INDIFFERENZA

18/05/2025

Luoghi

Via del Canneto

21/05/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Alla base della cultura giuridica d’occidente: LA FRANCIA DI TOCQUEVILLE

27/05/2025

Pubblicazioni

I 150 anni di Giovanni Gentile

29/05/2025

La satira (attuale) di Giusti

14/05/2025

Monumento a Giuseppe Giusti a Monsummano Terme Molti pensano che Giuseppe Giusti sia un autore di «scherzi» (come li chiamava lui), ovvero passatempi innocenti in una Toscana provinciale e sonnolenta. Invece no. …

L’Occidente è sulla via del tramonto?

01/05/2025

Negli anni Venti del Novecento ebbe successo e influenza culturale un saggio storico-filosofico, Il tramonto dell'Occidente, scritto da Oswald Spengler, allora uno sconosciuto professore di provincia tedesco. …

Una vita contro

21/04/2025

Walter Veltroni dà voce a Iris Versari, partigiana che ha scritto la Storia Il come non lo dice. E però sostiene che «la mia prima scelta, sin da subito, è stata quella di scartare il saggio o la biografia: …

La vita invisibile. Un adolescente nell’Italia delle leggi razziali

13/04/2025

La vita invisibile. Un adolescente nell'Italia delle leggi razzialNel 1938, in Italia entrano in vigore le leggi razziali, una serie di provvedimenti con cui gli ebrei italiani perdono tutti i loro diritti: i …

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Accademia Militare di Modena Pólemos, diceva Eraclito, è all’origine di ogni cosa, e lo storico militare Marco Mondini ha scelto di ripercorrere quasi un secolo di vita italiana (dalle battaglie di Lissa e …

1865. Sulle rive dell’Arno nasce una Firenze moderna ed europea

01/04/2025

Panorama delle rampe del piazzale Michelangelo. Foto 1880 La sistemazione del Centro di Firenze è opera che deve interessare tutti i cittadini… I diversi progetti, esposti al pubblico, presentano la necessità di …

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

Lavinia Mazzucchetti Michela Minesso ricostruisce il percorso di affermazione femminile in cento anni all’Università di Milano: una crescita progressiva, ma la disparità rispetto agli uomini è ancora forte È …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi