Fondazione Scienza e Tecnica Via Giusti 29 Firenze
Di sala in sala fino alle stelle
La Fondazione Scienza e Tecnica ha inaugurato una nuova Galleria dell’Astronomia e ha potuto aprire al pubblico il percorso museale del primo piano, da sempre chiuso, grazie al Comune di Firenze, che ha installato l’ascensore, e grazie al costante e generoso supporto di Fondazione CR Firenze, che, nel 2017, ha donato il nuovo Planetario digitale e non ha mai fatto mancare il suo aiuto nel sostenere i vari progetti e i periodici restauri delle collezioni e grazie anche a tutte e tutti coloro che sono stati vicini a questo piccolo gioiello, che documenta una fase straordinaria della storia della scienza e della tecnica.
Quando il Granduca Leopoldo II, nel 1850, fondò l’Istituto Tecnico Toscano, infatti, voleva fornire una solida preparazione alle figure professionali allora più richieste, indispensabili al costante sviluppo dell’agricoltura, dell’artigianato e anche dell’industria, che proprio in quegli anni muoveva i primi passi. Per questo, dotò l’Istituto di una biblioteca, laboratori e macchinari che, col tempo, si arricchirono mediante donazioni e scambi. Oggi, la Fondazione conserva e valorizza questo patrimonio, anche attraverso tante iniziative formative, per ogni età, animate in Planetario o nelle sale didattiche, da giovani operatori specializzati.
In questa prospettiva, l’apertura del nuovo piano ha raddoppiato la superficie espositiva e la possibilità di potenziare le attività. Lungo il percorso della rinnovata Galleria dell’Astronomia, sono stati inseriti tutti i reperti e i volumi storici legati al tema, dalle mappe lunari ai globi celesti, ad alcuni oggetti ascrivibili alla tradizione del Cimento. Spicca la tuta della giovanissima Ingegnere astronautico Ilaria Cinelli, simbolo dell’impegno dele donne e della volontà di superamento del gender gap nelle disciplinescientifiche. Ma la soddisfazione più gratificante si guadagna salendo al primo piano, accompagnati, lungo le scale, da alcuni aforismi di donne scienziate, che ricordano ai visitatori la loro adombrata presenza: nelle nuove sale, la sezione di Scienze naturali propone le collezioni di Mineralogia, Litologia, Paleontologia, Botanica, Zoologia e Merceologia, in un percorso che vanta firme eccellenti della tradizione ceroplastica (Luigi Calamai) e della bio-modellistica. Uniche al mondo, le tele cerate di Egisto Tortori (1829-1893), ceroplasta della Specola, rappresentano esemplari esclusivi nella storia della didattica scientifica, una sorta di trattato naturalistico, straordinario nel suo genere e mirabile non solo per il rigore scientifico, ma anche per qualità e bellezza. Nata per educare al riconoscimento dei funghi edibili, la collezione micologica in cera di Luigi Calamai trae in inganno per il suo realismo. E sono tornati a sbocciare in tutto lo splendore di colori e forme i fiori eseguiti da Robert e Reinhold Brendel nella seconda metà del XIX secolo. Sembrano fluttuare negli abissi, invece, i modelli di animali marini in vetro della ditta Blasckha di Dresda, che costituiscono la collezione più cospicua in Italia: diafane meduse ed echinodermi colorati sembrano un richiamo al valore della biodiversità e alla tutela dello stato ecologico del mare. Dai marmi delle Alpi Apuane, agli alabastri del Volterrano e ai serpentini di Prato, il patrimonio geologico della Toscana è ordinato in base alle sue applicazioni industriali. Ma anche fossili, erbari, la singolare xiloteca coi tronchetti di legno incernierati, gli animali tassidermizzati e la spermoteca: la voce della Toscana risuona, forte, nel panorama italiano ed europeo. Queste straordinarie collezioni testimoniano l’importanza degli studi applicativi in ambito naturalistico e lo sviluppo dell’insegnamento tecnico-scientifico nelle istituzioni scolastiche, nel periodo compreso tra la seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del successivo, ma confermano, soprattutto, lo stretto rapporto tra arte e scienza, caratteristico dei mestieri d’arte della tradizione fiorentina. È un filo prezioso, che recupera le radici di un sapere tecnico-scientifico, che risale, senza soluzione di continuità, agli anni del Rinascimento e che ora ha cucito un altro capitolo di storia, nelle sale di via Giusti 29.
Donatella Lippi Presidente Fondazione Scienza e Tecnica Corriere Fiorentino 13 giugno 2024
La sede della Fondazione nel grande edificio che il Comune di Firenze fece costruire nel 1891 in via Giusti