• Passa al contenuto principale
  • Skip to after header navigation
  • Skip to site footer
Risorgimento Firenze

Risorgimento Firenze

Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

  • Home
  • Focus
  • Tribuna
  • I luoghi
  • Mostre
  • Rassegna stampa
  • Pubblicazioni
  • Editoriale

Alla storia dedichiamo sempre meno ore di studio e ce ne vantiamo pure  

03/05/2022

 

Il governo spagnolo ha approvato di recente nuove direttive sull’educazione, secondo le quali la storia non dovrà più essere insegnata cronologicamente. “Momenti come la conquista dell’America o la Rivoluzione francese – ha riferito il Mundo – non vengono menzionati e i contenuti sono raggruppati per blocchi tematici.

Ad esempio, ‘diseguaglianza sociale e lotta per il potere’, ‘emarginazione, segregazione, controllo e sottomissione nella storia dell’umanità’, ‘famiglia, lignaggio e casta’, ‘il ruolo della religione nell’organizzazione sociale’”. Questi blocchi tematici sembrano pensati a misura di una torsione in chiave etica della storia che, dopo averla separata dai fatti disposti secondo una sequenza temporale, rischia di renderla un’altra cosa: una materia edificante, uno spazio deputato alle perorazioni e sollecitazioni contro le diseguaglianze, l’emarginazione, il patriarcato e così via. Ma in realtà, magari senza la radicalità delle misure spagnole, l’emarginazione dell’insegnamento della storia è in atto da tempo in vari paesi europei. In Italia le misure prese negli ultimi decenni hanno soprattutto mirato alla drastica riduzione delle ore di insegnamento, favorendo quella che è stata definita una “dealfabetizzazione storica”. Possiamo solo intuire la portata del fenomeno, vista la mancanza di ricerche in merito che nessun ministro ha avuto evidentemente interesse a promuovere.

In realtà una ricerca che ha cercato di valutare il fenomeno ci sarebbe ma è come se non esistesse. E’ stata pubblicata pochi anni fa da una piccola stamperia editrice nel disinteresse generale: L. Allegra- M. Moretto, Che storia è questa. Gli adulti e il passato (Celid, 2018). Si tratta di un’indagine basata su oltre cento lunghe interviste rivolte a cittadini di varie età e con differenti titoli di studio (ma con una prevalenza di laureati e studenti universitari, data la minore disponibilità a farsi intervistare di chi ha un basso livello di istruzione). Gran parte delle risposte rivela una scarsa o nulla conoscenza della storia, con la diffusa presenza di madornali errori “come associare l’impero romano al Sacro romano impero; confondere i mecenati con i mercenari; collocare Carlo Magno nell’impero romano; mescolare civiltà greca e civiltà romana e magari situarle entrambe nel Duecento (inteso proprio come XIII secolo); per non parlare del coacervo caotico di date”. E’ molto significativo che le risposte siano decisamente peggiori per le fasce di età più giovani, dai 20 ai 39 anni, ciò che sembra indicare come le trasformazioni nell’organizzazione degli studi degli ultimi decenni abbiano peggiorato le possibilità di apprendimento della storia.

Per i laureati in materie umanistiche, gli autori notano un netto peggioramento delle conoscenze storiche in quanti hanno seguito l’ordinamento incentrato a partire dal 2004 sul cosiddetto 3+2 (lauree triennali e magistrali) rispetto alle fasce d’età superiori. Oltre a questo specifico settore di laureati, è per tutti gli intervistati più giovani che la ricerca documenta la presenza di scarsissime conoscenze, che non vanno oltre il ricordo di qualche nome o fatto sospeso nel nulla, come fuori dal tempo. Anzi, le fasce d’età più giovani non mostrano alcun interesse verso il passato, nemmeno verso quello più recente, “come se la distanza da esso si misurasse in centinaia d’anni e non in appena qualche decina”.

Insomma, un quadro terribile che è difficile non collegare alle decisioni assunte negli ultimi anni da chi ha governato il nostro sistema scolastico. Bisogna chiamare in causa non solo, come è ovvio, la già citata riduzione delle ore di storia ma anche la cosiddetta didattica delle competenze (cosiddetta, perché si attende da anni una chiara definizione del suo significato da parte dei suoi stessi proponenti), per la quale come la storia viene insegnata conta assai più di cosa si insegna. In questa prospettiva il sapere non è utile in sé ma conta per la sua dimensione applicativa, con la ovvia conseguenza che la storia finisce per contare poco o nulla. Dal libro di Allegra e Moretto si ricava anche che sono i più giovani a ignorare maggiormente la storia contemporanea, cioè proprio quel Novecento al quale il ministro Berlinguer aveva assegnato uno spazio assolutamente privilegiato. Lo aveva fatto tra gli applausi degli storici contemporaneisti, i quali non avevano compreso che in tal modo, ritenendo i fatti più recenti per ciò stesso come i più importanti, veniva assecondato uno schiacciamento della storia sull’attualità che nega alla radice il senso stesso della conoscenza storica.

Ormai c’è addirittura qualche esperto che, posseduto dal demone dell’attualizzazione, vorrebbe che l’ultimo anno delle superiori non venisse più occupato dalla storia del Novecento, ma fosse dedicato solo alla storia “molto contemporanea”, quella che va dalla metà del XX secolo agli inizi del XXI. E c’è altresì chi avanza l’ipotesi (il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto nel recentissimo La scuola bloccata, Laterza) di distinguere tra materie fondamentali e opzionali: quali debbano essere le seconde non viene esplicitato, ma date le premesse c’è da temere che la storia vi sarebbe inclusa.

L’idea, o almeno l’ipotesi, che le riforme di questi anni abbiano peggiorato la situazione (per la storia, ma temo non solo per essa) e che bisognerebbe anzitutto valutare criticamente quello che si è fatto, come tentava di fare quell’indagine che ho citato, sembra invece non sfiorare nessuno.

Giovanni Belardelli Il Foglio Quotidiano 3 maggio 2022

 

 

Correlati

Pubblicato in: Focus
Post precedente:1° MAGGIO. La Festa del Lavoro
Post successivo:L’INTERNAZIONALISMO DELLA RESA

Sidebar

il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
è associato al Coordinamento nazionale Associazioni Risorgimentali FERRUCCIO

Sostieni

Sostieni liberamente le nostre attività con un bonifico bancario sul seguente conto corrente
Chianti Banca-Credito Cooperativo S.C.
IBAN IT81R0867302802000000909083

L’editoriale del direttore

L’Occidente è sulla via del tramonto?

Video

Convegno “La morte di Giacomo Matteotti nel clima politico della Firenze degli anni 20 del novecento”

Prossimi appuntamenti

FESTA DELL’INDIPENDENZA TOSCANA

18/04/2025

BUONA PASQUA

16/04/2025

Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

14/03/2025

Lettere al Direttore

Anche il liberale Gobetti condivideva il giudizio di Gramsci sul Risorgimento come “rivoluzione mancata”

02/02/2025

Focus

Una vita contro

21/04/2025

Tribuna

1947: una canzone di Sergio Endrigo

09/02/2025

Luoghi

Firenze: città di pietra.

08/02/2025

Mostre

Tra le meraviglie di Foggini

11/04/2025

Rassegna stampa

Se si eleva la cultura militare a valore assoluto

10/04/2025

Pubblicazioni

Così le donne salirono in cattedra

23/03/2025

RisorgimentoFirenze.it nella tua mail

E' possibile ricevere un messaggio e-mail ad ogni nuova pubblicazione sul nostro sito.
Basta inserire il proprio indirizzo di posta elettronica nella casella sottostante. Il servizio è gratuito e può essere interrotto in ogni momento.

Unisciti a 98 altri iscritti

IL PARTITO D’AZIONE IN TOSCANA

25/03/2025

Alla tradizione mazziniana e democratica del Partito d’Azione risorgimentale s’ispirò, nel riprenderne il nome, uno dei movimenti politici dell’opposizione antifascista. Alla formazione dell’ideologia di questo …

DI SPALLE A QUESTO MONDO

13/03/2025

" Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero …

8 MARZO 2025. La preveggenza di ANNA KULISCIOFF

09/03/2025

Nel centenario della morte, al   Museo del Risorgimento di Milano documenti, lettere, giornali, opuscoli ricostruiscono l’esperienza politica della socialista, che già tra Ottocento e inizio Novecento si …

Per un’Europa libera e forte

01/03/2025

La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare Piero Calamandrei Sono passati già tre anni da quando la Russia di Putin ha invaso e devastato uno stato …

NEOBORBONICI, INUTILE DARE LA COLPA AD ALTRI ITALIANI

22/02/2025

LETTERE al Corriere della Sera 21febbraio 2025 Caro Aldo, ho letto la sua pseudo intervista a Roberto Andò. Lei non perde occasione per mettere in cattiva luce il Sud. Lei mitizza una impresa finanziata solo …

“M” VA A ROMA

06/02/2025

Mussolini al lavoro in via dell’Impero, oggi via dei Fori Imperiali Si intitola “Una capitale per l’Italia”, sottotitolo “Per un racconto della Roma fascista” l’ultimo saggio di Ernesto Galli della Loggia appena …

Montale, geniale dilettante

05/02/2025

Nel 1925 usciva «Ossi di Seppia», esordio poetico del premio Nobel, che diceva di sé «ho scritto sempre da povero diavolo» e che a Firenze avrebbe diretto il Vieusseux I montaliani Ossi di seppia, usciti a Torino …

La residenza sovrana di Palazzo Pitti a Firenze

04/02/2025

Quando il 3 febbraio del 1865 «il migliore de’ re», Vittorio Emanuele II varcò la soglia di Palazzo Pitti per farne la sua residenza in attesa di Roma, il «Giornale Illustrato» salutava la Reggia quale «pupilla …

Il Risorgimento non è stata una rivoluzione incompiuta

01/02/2025

“…l’Italia non è regredita, non si è impoverita, non è emarginata, non è in declino; tutto ciò è avvenuto grazie al lavoro, allo sforzo, al comportamento degli italiani nel loro complesso. Ecco perché bisogna …

GIORNATA DELLA MEMORIA. La vittima del fascismo, Enrica Calabresi, raccontata in musica, al Funaro di Pistoia

27/01/2025

Al Funaro, Centro Culturale di Pistoia, la storia di una studiosa brillante: con le leggi razziali perse il lavoro e poi fu arrestata a Firenze La storia di una scienziata ebrea, del suo brillante percorso …

  • Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
  • STATUTO
  • Redazione
  • Contatti
  • Link
  • Privacy Policy

Direttore Sergio Casprini | Responsabile della Comunicazione Irene Foraboschi | Webmaster Claudio Tirinnanzi

 

Caricamento commenti...