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Immigrati/##L’esodo biblico di migranti a piedi attraverso l’Ungheria

06/09/2015 by Comitato Fiorentino per il Risorgimento

Roma, 4 set. (askanews) – Corsie stradali completamente invase da un flusso ininterrotto di uomini in marcia attraverso l’Ungheria e diretti verso la Germania attraverso l’Austria. Hanno un sacchetto in mano o uno zaino sulla schiena o un figlio sulle spalle, nient’altro.

Dopo la tragedia del piccolo Aylan, il bimbo siriano annegato
nell’Egeo, oggi è questa l’immagine che riempie gli schermi
televisivi e le homepage dei giornali: un’Europa attraversata
ancora una volta da popoli in fuga, che ricorda gli esodi degli
anni Novanta nell’ex Yugoslavia o, peggio ancora, le deportazioni
degli ebrei.

Sono più di un migliaio i migranti, bloccati a Budapest da diversi giorni, che oggi si sono messi in marcia dalla stazione di Keleti per raggiungere l’Austria, alcuni anche in sedia a rotelle e con le stampelle. Fanno parte del gruppo di circa duemila persone bloccate nella cosiddetta “zona di transito”, dopo che le autorità ungheresi avevano impedito loro di salire a bordo dei treni per l’Austria e la Germania poiché sprovvisti di visti. In marcia ci sono molti genitori con i figli sulle spalle, tutti disposti a camminare per quasi 200 chilometri – 175 per la precisione – verso la frontiera con l’Austria. Altri 300 migranti circa sono riusciti a fuggire da un campo di prima accoglienza eretto a Roszke, al confine serbo, inducendo l’Ungheria a chiudere questo valico di frontiera. La polizia magiara ha fatto sapere di essersi attivata per procedere all’arresto dei “fuggitivi”.

Intanto, mentre l’Europa si appresta ad approvare il ricollocamento di altre migliaia di rifugiati lanciando appelli alla solidarietà, il parlamento dell’Ungheria, paese dove solo ad agosto sono arrivati 50mila migranti – ha proclamato lo stato di emergenza e ha approvato nuove, rigide misure anti-immigrazione, volute dal governo della destra nazionalista di Viktor Orban, irriducibilmente contrario alla linea tedesca e alla ripartizione di “quote” di migranti.

I governi di Praga e Bratislava invece hanno annunciato la loro disponbilità a creare un corridoio per i rifugiati che consenta loro di passare dall’Ungheria alla Germania attraverso la Slovacchia e la Repubblica ceca, in alternativa al passaggio attraverso l’Austria.

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